Metastasio e Fubini

Metastasio e Fubini Metastasio e Fubini Pietro Metastasio TEATRO, a cura di Mario Fubini Einaudi, Torino. Tre tomi di LIX-457 pagine, 6500 lire QUESTA ampia scelta di Metastasio si apre con la Bidone abbandc-tata, e non potrebbe essere diversamente. Nella sua lunga carriera l'autore potè infatti perfezionare la sua tecnica, ma non ritrovò un estro inventivo pari a quello che lo assistette quando nel 1724, a ventisei anni, aveva composto quel melodramma per la cantante Marianna BulgareUi detta «la Romanina». Periodo particolarmente felice fu poi il primo decennio viennese, dal 1730 al 1740. Appartengono a quegli anni il Demetrio (1731), l'Adriano in Siria e la festa teatrale L'asilo d'Amore (1732), l'Olimpiade e il Demofoonte (1733), l'azione sacra Gioas re di Giuda e l'azione teatrale Le Cinesi (1735), l'Attilio Regolo (1740), e sono appunto questi gli altri pezzi dell'antologia, ai quali si aggiunge, unico esempio delle composizioni più tarde, L'isola disabitata del 1752. Come in ogni altra scelta ricavata da una produzione frondosa, forse altro si sarebbe potuto mettere*: per esempio, il giovanile Catone in Utica (1728) per dimostrare le ambizioni più pericolose dell'autore, o La clemenza di Tito (1734), come singolare, sebbene non poeticamente felice celebrazione idealizzata dell'assolutismo illuminato. Apparsa nel 1968 come parte del vdlume Opere di Pietro Metastasio con un'Appendice dell'opera per musica dopo Metastasio nella collana del Ricciardi «La letteratura italiana. Storia e testi», la scelta non ha perso nulla del suo pregio. A farne un buon strumento giova il commento preciso curato da Gianna Zuradelli, e giovano la limpida Introduzione biograf ico-critica di Mario Fubini e il saggio di Luigi Ronga su L'«opera metastasiana», dove, con ricchezza di dati e raro acume critico, vengono esaminate le idee del Metastasio sul rapporto tra poesia e musica e accertati, sulla base delle non f acili testimonianze, i risultati raggiunti dal poeta. Ettore Bonora

Luoghi citati: Siria, Torino