New York per sparire di Nico Orengo
New York per sparire New York per sparire Romano Costa EAST VILLAGE Mondadori, Milano 179 pagine, 4500 lire GLI antieroi afasici dei film di Scorsese, le facce ingiallite di De Niro e Hackmann, le pattumiere gravide della New York più miserabile sono personaggi e fondali dell'ultimo romanzo di Romano Costa. Un mondo livido e aspro ridotto a silenzio beckettiano e a violenza celiniana nel quale si trascina antodistruttivo un nomo senza volto, carico di storia non detta ma tutta vissuta, bruciata alle spalle. E' mia larva che incontra soltanto oggetti, bottiglie, televisori, sgabelli, gli alberi, le panchine dei parchi. Un relitto preoccupato unicamente di una tenace e Incida ossessione: quella di cancellare se stesso. E lo fa ubriacandosi, vendendo le ultime presenze inanimate che gli ingombrano la stanza, mortificando il corpo con estenuanti camminate, rimbalzando come una pallina di flipper contro una realtà che ha il grigiore della sua faccia. Folate di storie, come br? delli di carne e di giornali, gli v&nv*s incontro, lo arrestano per un attimo. Ma rccsr.o non si fa distogliere dal proprio obbiettivo di autodistruzione. Il suo andirivieni collega passati non detti a un presente senza significato né nomi: immagini televisive diverse e sempre uguali, quel poco di luce fredda prima del buco nero, del salto nel vuoto, della morte che si trascina dentro e che ogni gesto e presenza intorno gli rimbalzano. Autore atipico nel nostro panorama letterario, Romano Costa affronta in ogni libro un viaggio in cui il luogo diventa metafora di scritture sempre diverse e allo stesso tempo segno sulla carta geografica da esplorare. Per Costa, si direbbe, l'unica forma di invenzione e struttura narrativa è quella che gli offre la diversità degli spazi e dei climi: l'Africa ieri e New York oggi, un deserto orizzontale e un deserto verticale dove l'uomo ha sempre più difficoltà a lasciare una traccia incontaminata. Nico Orengo
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