DELIZIATI E COMMOSSI PER Love Story ECCO IL SEGUITO

DELIZIATI E COMMOSSI PER Love Story ECCO IL SEGUITO DELIZIATI E COMMOSSI PER Love Story ECCO IL SEGUITO RICORDO con qualche raccaprìccio il eia more e le polemiche suscitati, qualche anno fa, dalla comparsa in Italia di Love story. Un oggetto come quello non si può giudicare, ma soltanto analizzare; nulla di più improprio che cercare di discuterlo in termini di qualità letteraria. Un intenditore d'arte potrà sempre smascherare un falso Canaletto, ma non riuscirà mai a dimostrare (tanto meno a spiegare) la bruttezza di un fermacarte a forma di gondola. Allo stesso modo, mentre *non è difficile accertare l'insufficienza specifica degli ultimi romanzi di Salinger o di Updike, che sono degli scrittori, è difficilissimo, anzi impossibile eseguire la stessa operazione su un romanzo di Erich Segai, che con la «scrittura» (intesa come atto e fatto espressivo) non ha assolutamente nulla a che fare. Queste considerazioni mi tornano alla mente a proposito di Olivers story (Garzanti, Milano, 222 pagine, 3500 lire), che fin dal titolo e dalla copertina si pone come la continuazione di Love story e come un tentativo di rinnovarne e ripeterne il successo. Astenendomi dunque, per la già illustrata mancanza di qualsiasi punto d'attrito e d'appoggio, da rilievi di carattere estetico, tenterò, di indicare quali siano, a mio avviso, i suoi principali temi e significati. Come tutti sanno. Love story finisce con la morte della giovane Jenny dopo che lei e il protagonista hanno coronato col matrimonio la loro contrastata vicenda d'amore. Perché contrastata? Perché lui, Oliver, è l'unico erede di una fortuna colossale, mentre lei è la graziosissima figlia di un pasticciere d'origine italiana. Il loro amore e la loro unione incarnano, insomma, il mito della mobilità sociale, secondo il quale ogni ragazza americana ha nella borsetta l'anello di fidanzamento con un miliardario, così come tutti i soldati di Napoleone avevano nello zaino il bastone di maresciallo di Francia... E non c'è dubbio che proprio la ricelebrazione di questo mito corroborante in tempi «oscuri e confusi», e la sua patetica e al tempo stesso irrealizzabile consacrazione attraverso il tema della morte «ingiusta» siano state al centro dello strepitoso successo del romanzo, insieme a quella freddissima parodia del sentimento amoroso che dà ai lettori la soddisfazione di sentirsi coinvolti e commossi senza pagare lo scotto personale di un turbamento effettivo. Che cosa ci propone Segai, al posto di questi ingredienti, in Olivers's story, che comincia «deux ans après» la fine di Love story'! Prima di tutto, visto che non si poteva richiamare in vita Jenny, si trattava di perpetuarne la presenza emotiva: di qui la scelta di un Oliver vedovo inconsolabile, destinato a fallire in ogni tentativo di rifarsi una vita amorosa. Ma i suoi fallimenti dovevano essere De DELIZIATI E COMMOSSI PER Love Story ECCO IL SEGUITO

Persone citate: Garzanti, Love, Love Story, Salinger, Updike

Luoghi citati: Francia, Italia, Milano