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diritto diritto Giuseppe De Cesare L'ORDINAMENTO COMUNALE E PROVINCIALE IN ITALIA DAL 1862 AL 1942 Giuffrè, Milano 756 pagine, 20.000 lire. (gian savinio pene vidari) Lo studio rientra in un ampio disegno di storia dell'amministrazione locale e periferica nello Stato italiano concepito vent'anni fa da Gianfranco Miglio per conto dell'Istituto per la scienza dell'amministrazione pubblica. Esso rappresenta la necessaria continuazione dei tre volumi della Petracchi sulle origini dell'ordinamento comunale e provinciale italiano, e deve essere considerato accanto ai libri di Ruffilli sulla questione regionale, di Porro sul prefetto e di Schiera sull'impiego locale, in modo da avere un quadro articolato della nostra amministrazione locale degli ultimi due secoli La •conflittualità permanente, fra potere centrale e spinte localistiche in senso autonomico, ha modo di dispiegarsi con varietà di forme e di risultanze» nei primi ottant'anni della nostra vita unitaria: De Cesare ne segue dettagliatamente vicende, caratteristiche, principi ispiratori. H poderoso volume che ne deriva viene a sostituire il classico ma superato quadro dell'amministrazione comunale e provinciale tracciato oltre mezzo secolo fa da Saredo : oltre a rappresentare una pietra miliare per la storia amministrativa, offre un contributo di primaria importanza per la nostra storia unitaria. L'esame storico e l'analisi giuridica delle aspirazioni federativo - autonomiche. dello stesso ben noto progetto Minghetti, della fondamentale legge del 1865 (che impose da allora in poi l'indirizzo centralistico), delle successive iniziative destinate a naufragio sino alla legge del 1888 permettono di passare in rassegna la politica legislativa discussa ed attuata in tema di amministrazione pubbUca nei primi decenni del Regno d'ItaUa. Si passa poi all'età gioUttiana, ed infine all'importante periodo fascista, con la cui legislazione «cade una pesante pietra tombale su ognipur modesta aspirazione di autonomia degli enti locali». Da tale situazione non si è ancora usciti completamente, e sono vicende, avvenimenti e polemiche di questi ultimi anni ad avere forse portato ad una netta inversione di tendenza. Infatti, è questa la conclusione di De Cesare, dopo l'ecUssi dei valori di Ubertà e di autonomia rappresentata dal periodo fascista anche nel campo deU'amrninistrazione locale, u ritorno del regime democratico «non ha sciolto per gran parte i nodi essenziali dei problemi inerenti a tale sfera di vita politica e sociale». Autori vari PROBLEMI ATTUALI DEL DIRITTO INDUSTRIALE Giuffrè, Milano 1211 pagine, 30.000 lire. (g.s.p.v.) La direzione della Rivista di diritto industriale ha voluto celebrare i 25 anni di pubbUcazione con un volume speciale, al quale ha .chiamato a contribuire tutti coloro che avevano collaborato alla rivista in tale periodo. Il volume contiene 70 saggi di autori italiani e stranieri, fornendo un panorama abbastanza differenziato dei principali problemi attuali del diritto industriale, non solo italiano. Accanto ad argomenti tradizionali, come quelli dei marchi e dei brevetti, deUa concorrenza e del diritto d'autore, ne troviamo altri di più recente interesse, quali quelli legati al Know-How, alla tutela del consumatore, alla pubblicità. Ma notiamo pure un importante filone di studi, al quale la Rivista di diritto industriale ha dedicato da anni molta attenzione: si tratta dei problemi di diritto internazionale cui è interessato il diritto industriale, e di quelli posti dalla Cee e dai mercati comunitari. Proprio questi sembrano gU argomenti più vivi ed interessanti, anche per la loro rilevanza almeno europea.

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