critica letteraria

critica letteraria critica letteraria Autori vari MARINETTI FUTURISTA Guida, Napoli 422 pagine, 6000 lire. * (s. jacomuzzi) Il revival futurista sforna con generosità edizioni, saggi, rievocazioni, e ogni nuovo libro che abbia in fronte la parola «futurismo» induce al viso dell'arme, nel rischio di incontri risaputi, di un'ennesima divagazione. Proprio questa diffidenza iniziale ci permette di classificare come «importante» (e sotto certi aspetti «indispensabile») il volume fresco di stampa che è il frutto dell'opera di raccolta, lettura e analisi di testi marinettiani (o dell'opera e della figura nel suo Complesso) di un gruppo di collaboratori raccolti intorno alla rivista Es. Importante e indispensabile in primo luogo per l'offerta di testi inediti (anche se non di grande rilievo) o di difficile reperimento anche per lo studioso (vedi la raccolta dei volantini futuristi o gli scritti sparsi in riviste e pubblicazioni commemorative, a cura di quell'instancabile, sagace archeologo della nostra letteratura del primo Novecento che è Glauco Viazzi), ma anche per la ricchezza e varietà degli interventi critici, che costituiscono una sorta, di assaggio metodologico (e talvolta ben di più, di intelligente degustazione critica) dell'opera marinettiana, indagati con diversi procedimenti e strumenti, che fanno spesso giustizia di troppo facili definizioni e sentenze, frutto di eccessiva pigrizia e acquiescenza ideologica. Critica letteraria . Jean-Michel Giiksohn IL PROCESSO DI KAFKA Rizzoli, Milano 117 pagine, 1200 lire (enrico guaraldo) Profili del romanzo più sconvolgente del nostro secolo, tracciato con affettuoso spirito didattico. Ci sono specchietti biografici e tabelle cronologiche, c'è un riassunto dell'opera e una sintesi delle svariate posizioni assunte dalla critica: utili complementi di un discorso peraltro nitido, articolato in una serie di brevi paragrafi, * ognuno dei quali .esamina un problema del romanzo. L'angoscia che deriva da un'esplosione d'illogicità, là torbida ricerca di una Legge punitrice, disprezzata ma pure agognata, sono alcuni fra i temi considerati. Si potrebbe desiderare che ciascun momento fosse ricondotto a una prospettiva critica unitaria, nella quale trovasse un più esauriente significato, ma altri sono gli scopi dell'autore. Egli non vuole offrire un'interpretazione globale de II processo, il suo fine è invece quello d'indicare le più rilevanti pieghe del testo, nel quale si annidano motivi ambigui.e pur risolutivi. Ne deriva una visione orizzontale dell'opera: curiosamente spezzettata, che se potrà deludere chi va in cerca di spiegazioni esaustive interesserà molto, invece, chi ama gli «inviti alla lettura», ovvero lo stimolo a riflettere intorno a un testo. Dal mosaico di singole osservazioni ritornanti l'una sull'altra in una specie di. gioco d'incastro, emerge gradualmente un'immagine «aperta» del romanzo, foriera di incubi che proseguono oltre la pagina. Gaetano Ragonese INTERPRETAZIONE DEL VERGA Bulzoni, Roma, 357 pagine, 8600 lire (massimo romano) Questo volume è una raccolta di saggi verghiani apparsi in riviste o in Atti accademici dal 1938 al 1965, ma quasi tutti scritti negli Anni Quaranta. La narrativa dello scrittore catanese viene analizzata nei suoi differenti aspetti: il contrasto tra realtà e sogno nei romanzi scapigliati, da Una peccatrice a Eros, il «pathos della rinuncia» come motivo conduttore dell'ispirazione verghiana, la concezione del paesaggio, sempre filtrato dalla memoria e reso lirico da un atteggiamento nostalgico, i personaggi delle novelle più note, come Rosso Malpelo e Jéli il pastore, primitive figure di una Sicilia plebea e diseredata. Interessante il saggio Verga e Flaubert, che contiene un raffronto dei due scrittoriattraversodueopere simili nella struttura tematica, Il marito di Elena e Madame Bovary: in entrambe esplode il contrasto tra le aspirazioni romantiche e la dura realtà borghese, dramma sofferto all'interno della coscienza dell'eroina, che appare «donna delusa dalle opacità della vita quotidiana». In appendice, un'indagine sui romanzi giovanili verghiani, di gusto appendicistico per il frenetico romanticismo e certi toni declamatori e truculenti, rappresenta un utile contributo allo studio della maturazione artistica dello scrittore. . Franco Fortini I POETI DEL NOVECENTO Laterza, Bari, 227 pagine, 4000 lire (m.r.) n tentativo di costruire una prospettiva storica convincente sulla poesia italiana del Novecento è diventato, negli ultimi anni, uno degli obiettivi più frequentemente inseguiti dalla critica. Esemplare in questo senso il saggio di Fortini, che traccia un quadro esauriente della poesia del nostro secolo, tenendo conto di una pluralità di linee di sviluppo: la corrente «espressionista» dai futuristi sino a Campana e Rebora: la posizione periferica di Saba, distante dai movimenti culturali più vistosi del suo tempo; la via di Ungaretti, che apre agli ermetici e propone un'idea di poesia come chiave alla salvezza; la poesia esistenziale di Montale, che ha significato «un modo di essere dell'uomo occidentale moderno» attraverso le figure dell'assenza e del negativo; le voci dialettali di Tessa, Noventa e Pasolini, in antitesi rispetto alla lingua sublime della tradizione lirica; il movimento della «nuova avanguardia» (Sanguineti. Pagliarani, Porta), che si propone di negare gli effetti di «poeticità» attraverso il metodo della frantumazione del discorso. II discorso critico, arricchito da inserti antologici e utili indicazioni bibliografiche, diventa discorso sulla società e sulle funzioni dell'operazione poetica: «il presente e l'avvenire della poesia, prima che nelle menti dei poeti, si giuocano in quelle di tutti».

Luoghi citati: Bari, Campana, Laterza, Milano, Montale, Napoli, Roma, Sicilia