narrativa

narrativa narrativa Judith Burnley UNA DONNA SPOSATA Mondadori, Milano, 140 pagine, 4000 lire. (chiara rabitti) Sara Cornisti è una donna che lavora. Nel suo lavoro di giornalista, viene ogni giorno a contatto con le esperienze di tante donne deluse, frustrate, distrutte dal matrimonio: tante donne sposate. Anche Sara è una donna sposata; ma per lei il fatto di aver incontrato il compagno ideale solo dopo alcuni anni di matrimonio con un uomo prevedibile, conformista ed egocentrico non è affatto un motivo di crisi, né di vittimistica rassegnazione. Sara Cornisti è soprattutto una donna positiva, che non esita ad «inventare» un nuovo matrimonio senza sottrarre nulla al precedente. Consumando quotidianamente un adulterio senza alcun sapore peccaminoso, Sara vive serena e lontana dai compromessi: la sua stessa doppia vita si riduce infatti ad un semplice problema di tempo, o forse più. che altro di linea (visto che i suoi pasti risultano raddoppiati). In definitiva, si tratta di una moglie bella, brillante, premurosa, a suo modo fedele, perfetta per due mariti; né riuscirà a turbare tanto armonioso equilibrio l'imprevisto arrivo di un figlio, di cui nessuno dei due è il padre. Dietro la sottile, quasi inconsistente trama del romanzo, l'autrice affronta' con sicurezza alcuni aspetti, misconosciuti della proble- matica femminista: l'inconsistenza di rivendicazioni trasformate in luoghi comuni, lo sfasamento 'tra teoria e vita reale, la dimensione interiore della lotta e della conquista, il significato sfuggente ed ambiguo dell'emancipazione. George E. Simpson e Neal R. Burger IL SOTTOMARINO' FANTASMA Rizzoli, Milane, Collana La Scala, 320 pagine, 4800 lire (fa.) Un ingegnere con alle spalle una consistente attività cinematografica e televisiva, Neal Burger, e uno. specialista in arte drammatica attento ai fenomeni Ufo, George Simpson, sono gli autori di un romanzo àmpernaatf Ibi " lei e dell'ancor meno spiegabile riapparizione dello stesso, tr ent'anni dopo. L'11 dicembre 1944, mentre navigava a cinquecento miglia a sud-est della Bàia di Tokyo, in acque straordinariamente .tranquille, il Candlefish fu scosso da improvvisi e violentissimi sussulti. Quando il sottomarino «scelse» la via degli abissi, il tenente Jack Hardy rimase fuori dal portello, unico superstite di una misteriosa sciagura che ridiviene d'attualità il 5 ottobre 1974: a, seicento miglia nordovest di Pearl Harbor, una nave da carico giapponese lo vide allora riemergere. Scritto con il linguaggio di certi film di guerra americani un po' datati, il romanzo prevede che un altro sottomarino percorra la rotta del Candlefish per trovare, una spiegazione plausibile' all'accaduto. U lettore viene «calato» in uno specchio d'acqua dalle caratteristiche sinistramente simili a quelle del Triangolo delle Bermude, dove si succedono sparizioni di navi e di aerei. Federico Frascani UN LUNGO INGANNO Gallina, Napoli 209 pagine, 4000 lire. (m. r.) Questo romanzo, scritto da un giornalista e studioso di teatro, è «Za storia di un inganno», e, come osserva Luigi Compagnone nell'introduzione, «un libro per i giovani che non sanno e per troppi anziani che hanno dimenticato». Il protagonista, proiezione autobiografica dell'autore, è un giovane tenente mandato a combattere contro gh inglesi nel deserto africano durante il secondo conflitto mondiale: gli eventi vengono inquadrati nell'ottica di questa «coscienza infelice» che rimette in discussione tutto, miti e ideologie, guerra e fascismo. Spumeggiali- J te macchietta è l'artigliere Percuoco, controfigura del tenente, una specie di Pulcinella con il casco coloniale invece del molle berretto a cono, vissuto nei quartieri più popolari di Napoli, dove aveva lasciato sega e pialla per imbracciare il moschetto. L'inganno più bruciante è stato quello di finire in «un esercito di pagliacci» a combattere una guerra •spietata, sordida, spesso anche te-, diosa» con •artiglierie superate» e •carri di latta». La conclusione è amara, senza speranza di possibili riscatti: « Tutti siamo stati traditi, ma più subdolamente coloro che hanno ciecamente creduto», come quell'umile fante calabrese, morto abbracciato alla sua mitraglia* rice, fiero di mostrare la sua fede sincera nel duce. * Ma è un inganno anche più profondo, che affonda le . sue radici nell'inconscio del ceto medio italiano, abbagliato da facili miti illusori, come quei caffé con orchestrine di valzer e mazurke e ufficiali di cavalleria che parlavano di donne e di cavalli, di partite a poker e di blasoni. Laird Koenig QUELLA STRANA RAGAZZA CHE ABITA IN FONDO AL VIALE Rizzoli, Milano 212 pagine, 5000 lire. (c. r.) n poeta inglese Lesile Jacobs, arrivato con sua figlia Rynn in un oiccolo villaggio di Long Island, ha preso in affitto l'isolata casa di legno in fondo al viale. Ma, se Rynn frequenta ben poco il villaggio, suo padre dà qualche tempo sembra Irreperibile anche in casa sua: per tutti quelli che, con diverse intenzioni, bussano alla porta in fondo al viale, il poeto .sta lavorando o riposando e non può, assolutamente non può essere disturbato. Le spiegazioni di Rynn, per quanto ingegnose, non' sono molto convincenti per nessuno; d'altra parte l'ipotesi di una ragazzina di tredici anni che vive completamente sola ed autosufficiente sembra troppo inverosimile perché gli abitanti in uh sonnolento villaggio americano possano prenderla in considerazione. La verità è. tuttavia ben più incredibile'e sconvolgente: il segreto che Rynn è decisa a custodire. con ogni mezzo non è solo quello della sua ingiustificabile assenza dalle scuole della zona. ' Rynn è una bambina adulta, che vuole sopravvivere, sopravvivere non solo al padre ma soprattutto ad un mondo che fagocita la sua libertà, ad una società che soffoca la sua indipendenza disperata: per questo Rynn ha studiato e recitafino in fondo con agghiacciante lucidità una parte perfetta, rivelando l'ambii guo groviglio delle radici del bene e del male. L'autore, Laird Koenig, è un commediografo e uno sceneggiatore cinematografico, e chiaramente lo conferma il taglio narrativo del romanzo, che suggerisce con sicura precisione le sequenze di un film drammatico ed inquietante: uri film che d'altra parte è stato subito realizzato. Patrick Tilley FADE-OUT. UN OGGETTO x CHIAMATO ROBINSON Garzanti, Milano 436 pagine, 8000 lire. (c. r.) n Robinson di questa storia, a differenza dell'omonimo Crusoe (non a caso l'eroe del primo romanzo moderno, figlio dell'individualismo capitalista e puritano) non approda su un'isola deserta e primitiva ma su un mondo — il nostro —' coperto di uomini che* non -salino più comunicare né vivere senza l'appoggio di strumenti e congegni, raffi- x natissimi e delicati. E Robinson li mette tutti fuori uso: sarà questa la distruzione o la salvezza delTumanità? Robinson è il nome in codice di un misterioso oggetto nero, traslucido, inattacca¬ bile, capace di modificare la sua temperatura, la sua forma e la sua dimensione, di paralizzare radio e radar, di annullare il rapporto spazio-tempo, di inghiottire uo-' mini e cose. E- soprattutto, ' esso (o egli?) ha la facoltà di •aprire le porte chiuse» della mente umana, rivelando nuove aree Ri comprensione e di comunicazione: ma tutto questo ha un prezzo molto alto, che l'umanità, o almeno quel ristretto numero di suoi rappresentanti che ne controlla le sorti, fino all'ultimo momento non vuole pagare. Non lo vogliono i politici, che vedono tremare le basi portanti del loro potere; non lo vogliono i militari, che identificano ciò che è sconosciuto con il nemico; non lo vogliono nemmeno gli scienziati, che non accettane la smentita dei princìpi stessi della conoscenza; non lo vuole infine l'uomo che è il loro — ed il nostro — cornuti denominatore; e che non intende rinunciare alle sue piccole conquiste presenti, alla sua affannata organizzazione, alle strutture del suo sistema alienante ma protettivo e sicuro. Le reazioni, le riflessioni, le discussioni eie ipotesi di questi uomini, impegnati a diversi livelli in un'operazione straordinaria e segretissima, costituiscono lo stimolante tema di un libro lento ed intenso, cui la meticolosa precisione dei dati tecnici e scientifici conferisce una solida concretezza narrativa.' .

Luoghi citati: Milano, Napoli, Tokyo