Le ere della donna fra letto e cucina

Le ere della donna fra letto e cucina II clamoroso romanzo di Gtinter Grass Le ere della donna fra letto e cucina ONN — Ogni qual volta Guenter Grass si muova, rumore e polvere si sollevano intorno a lui. Che faccia il pittore o esponga i suoi pingui disegni, che si dia alla politica o si concentri sulla narrativa, l'interesse, la curiosità del pubblico gli sono assicurati. Dipende dal valore di ciò che fa, dal personaggio o dall'orchestrazione? Probabilmente da tutte e tre le cose insieme. Dopò un periodo di meditato silenzio, rotto solo da qualche lettura per iniziati, Grass, a metà dell'estate, si è ripfesentato con la forza di un evento della natura: il suo ultimo romanzo —Der Bull (H rombò) — è stato esposto il dieci agosto contemporaneamente in tutte le librerie tedesche, seguito dai tuoni e dai fulmini della critica, dal crepitio delle interviste, dalla pioggia delle citazioni. Il baffuto scrittore, con la sua aria da gatto soriano, occhieggiava dagli schermi della televisione, dalle terze pagine dei giornali, dalle edicole e dalle Vetrine. E, con lui, il suo Bua: le prime centomila copie, al prezzo di trentaquattro marchi (circa tredicimila lire) sono state esaurite prima che fosse trascorsa Una settimana e quasi tutte erano state prenotate prima che i! libro uscisse. Al buio, per così dire. Altre centocinquantamila sono in preparazione ma gli imprevidenti dovranno aspettare un poco perché, a quanto pare, manca la carta nel magazzino dell'editore per una produzióne così massiccia. O fórse anche questo rilardo fa p*rie di un'abile gestione di quello che è stato definite «l'evento letterario dell'anno», fin modo per tener desto l'interesse intorno a un'opera che — data la sua ampiezza e complessità —" non sembrava, di per sé, adatta a raggiungere un pubblico molto vasto, a diventare un fatto di cronaca, un best-seller.' «Der Butt» non è un vero romanzo, ma una serie di episodi, di favole legate con un filo: nove capitoli, come i nòve mesi che intercorrono fra il concepimento e la nascita di un bambino, e in ciascun mese racconti e'ricette per preparare cibi: perché sono storie che vertono intorno alle donne e al loro rapporto' con l'uomo che — secondo Grass — è essenzialmente un rapporto.di letto e di cucina, nella fase del matriarcato come in quella successiva dell'emancipazione del maschio. Protagonista è un pesce — il rombo — e il pescatore, l'io che racconta. Tutto comincia sulla fóce della Vistola, dove sorgerà Danzica, nell'età della pietra: il pescatore, nel corso dì cinquemila anni, cambia nome, posizione e aspetto ma resta sempre Io (io, questo sono io, in ogni tempo), l'uomo; cosi come tutte le sue donne — siano esse Aua, Dorotea o Agnese — restano Ilsebill, la cuoca. Il bisogno di nutrimento dell'uomo non si esaurisce mai: è stalo svezzato troppo presto — dice Grass — e vagheggia di donne con tre seni, inesauribili. Le femministe tedesche lo hanno definito «il pascià del mese». L'autore ha risposto di aver descritto uno sviluppo storico e cioè quello della partecipazione anonima delle donne agli avvenimenti che — mancando altro spazio, altri poteri — si è espressa attraverso il cibo, la cucina. Di Wigga, personaggio dell'età del ferrò,'dice: •Dominava, in quanto cucinava». Di Margarete Rusch, la superiora delle suore di santa Brigida, morta nel 1585 per aver ingoiato una lisca di pesce, racconta che organizzò il mercato del pepe e •fece della cucina del convento un centro di potere». Amanda Woyke, invece, cuoca à Zuckau, introduce )a patata nel regno di Prussia e continua, anche in cielo, a distribuire minestroni, introducendo anche lassù •rapporti Rasciubo-maoìsti» (Grass è, per parte di madre, (caschino). Sephie Rotzoll — la Sofìa dei funghi — tenta di avvelenare il governatore napoleonico Rapò con una accurata testina di vitella al funghetto. Lena Stubbe, che muore nel 1942 nel campo di concentramento di Stutthof, è autrice di un libro di «ricette proletarie», e Maria Kuczorra, nata nel 1949, si trova in mezzo alla rivolta operaia dei cantieri navali Lenin di Danzica dove fa Fin serviente. In mezzo, sempre, il pesce-consigliere, chiamato, ai giorni nòstri, di fronte a un tribunale femminista di Berlino, perché, nel corso di migliaia di anni, é stato dalla parte dell'uomo per porre fine al matriarcato arcaico e fondare l'epoca dei privilegi ereditari dei padri. Ma, nelle intenzioni di Grass ber Butt, il'pesce immortale,' • rappresenta anche un principio .astratto, quello del progresso, della ragione riformistica. Perché egli crede nel lento cammino dell'umanità e la sua militanza socialdemocratica — che non si esaurisce nella scelta di. un partito ,ma esprime un modo di concepire la storia — dovrebbe, secondo lui, esser presente nella sua narrativa anche quando si tratta di un «concetto epico»: così l'autore ha definito Der Butt, aggiungendo che gii pare insensato il pregiudizio .secondo il quale chi si occupi di politica perda il mordente, ci rimetta i denti. . «Durante il perìodo del lavoro politico — ha detto in un'intervista al settimanale Die Zeit —ho sèmpre scritto altri libri. 'Dovevano essere divèrsi da II tamburo di latta e Anni di cani e il risultato si chiama Dal diario di una lumaca. Con questo, scritto, attraversò l'introduzione dell'io attivo nella cosa pubblica, ho elaborato nuove forme .narrative e — accanto alle esperienze politiche r- ho raccolto esperienze di scrittura senza le quali Der Butt non sarebbe stato possibile». Contraddicendolo, i critici, in questo concordi, ritrovano invece nell'ultima fatica di Grass — che gli è costata cinque anni di lavoro — essenzialmente gli elementi fantastici che furono proprii del Tamburo di latta, il primo romanzo dello scrittore di Danzica, pubblicato nel 1959. •La politica — scrive per esempio Marcel Reich-Ranicki sulla Frankfurter AÌIgememe — che stava al centro degli ultimi libri di Cross, qui si trova verso la fine ed è solo un elemento marginale. Ed anche formalmente Der Butt si rivela come un rifiuto dei poco felici esperimenti con la tecnicaÀelmontaggio e come un ritorno cosciente ai principi dell'epica jche sono caratteristici di Grass». Molti non gli risparmiano neppure l'accusa di aver subito un'involuzione conservatrice negli anni che vanno dal 1972 — quando partecipò alla campagna elettorale per Willy Brandt e pubblicò Dal diario di una lumaca — ad oggi. Joachim Kaiser, sulla Sueddeutsche Zeitung, scrive a questo proposito: •Quando egli biasima le donne emancipate, quando fa diventare uh estremista con tendenze rivoluzionarie quasi un fascista, quando descrive l'isterismo dei gruppi dei non-più-borghesi, quando a una donna moderna e illuminata, in privato, fa dire "Dai, picchia! Ne ho bisogno", non si sedimentano forse le esperienze di un grande scrittore che ha compiuto cinquantanni ed è diventato altrettanto conservatore quanto il vecchio Goethe o il vecchio Balzac? O non ha, forse, la lotta per là giustizia consumato anche la capacità di speranza di Guenter Grass?». Il libro — se si può fare un paragone con l'architettura — somiglia a una cattedrale gotica che abbia, all'interno, decorazioni barocche. Rigida è la costruzione, turgida la lingua. Si fanno i nomi di Thomas Mann de La montagna incantata per la capacità di offrire, insieme, critica di idee e storia, di Rabelais, dei fratelli Grimm ai quali, anzi, Grass si é riferito direttamente utilizzando la favola del pescatore e la sua donna e il nome di Ilsebill, che è la madre del "bambino durante la cui gestazione si svolge il racconto. Il merito del romanzo, secondo la maggior parte dei critici, sta più nel linguaggio, nella compiutezza dei singoli racconti, nella fantasia che nell'edificio nel suo insieme. Più nelle invenzioni poetiche e nel legame fra sensualità e lirismo che nella costruzione. Soltanto Hellmuth Karasek su Der Spiegel considera del tutto fallito l'esperimento di Grass, riducendolo a un'espressione di fastidio verso il genere femminile, mentre Rolf Michaelis, su Die Zeit, comincia il suo artìcolo con le parole: «Da lungo tempo non avevo letto qualcosa ih' così bello. Un libro con il quale si può vivere a lungo. Con questo romanzo succede come con gli esseri umani: si ascoltano oppure non si ascoltano, si è felici, qualche volta ci si irrita». Altri hanno sostenuto che le ambizioni dell'autore sono state superiori alle sue capacità:. Grass sarebbe andato alla ricerca di un grande tema ma non lo avrebbe trovato e avrebbe esposto, come in un concerto, tante arie, tanti pezzi d'opera senza un risultato unitario. Per quanto riguarda la lingua, invece, sono quasi tutti d'accordo nel riconoscere a Grass la possibilità di servirsene come di uno strumento docile della fantasia e degli umori: «5/ sa di nuovo cosa sia la prosa tedesca», è stato scritto: e si è anche sostenuto che, con questo libro, sono state indicate nuove vie alla letteratura. Reich-Ranicki ha'riassunto quella che è stata la linea della critica: •Grass, considerando l'insieme del lavoro, è fallito. Der Butt è la documentazione di una sconfìtta artistica Ma, nonostante le sue molte debolezze, il romanzo dimostra chi sia il narratore più originale di questi anni, chi — insieme a Wolfgang Koeppen — sia il maggior rappresentante della lingua tedesca nel nostro tempo». Se, per l'autore, il dolce si è mescolato all'amaro, per l'editore Luchterhand il «successo programmato» — come è stata definita l'accoglienza riservata al libro — non ha mostrato lacune. II tamburo — dì latta o no — continua a rullare per Guenter Grass. L«|a Gatteschi

Luoghi citati: Berlino, Danzica, Prussia, Santa Brigida