narrativa

narrativa narrativa Leros Ritieni • LA ZONA D'OMBRA Garzanti, Milano, 122 pagine, 2000 lire. (giorgio de riemo) La protagonista di questo romanzo di Leros Pittoni, Simona, è una donna ben radicata nelle sue abitudini borghesi, che le consentono una vita lineare senza scosse e senza problemi al di fuori di quelli del lavoro. Un evento eccezionale sconvolge tuttavia i suoi quieti orizzonti di vita, Simona si reca a Roma per prendere possesso di una modesta eredità: un vecchio alloggio. In esso la donna rimarrà bloccata, per una serie di stranissime coincidenze, insieme con un uomo. E di qui inizierà la sua avventura con esiti che non è bene, per cortesia nei confronti del lettore, anticipare. n libro è pressoché esclusivamente giocato sul dialogo: si direbbe quasi pronto per una sceneggiatura cinematografica. E ciò permette una lettura di tutto riposo, anche se al di là della leggerezza di scrittura di Pittoni si muovono temi gravi e seriosi: ma lasciati lì, in chiaroscuro con discrezione, dal narratore, ben attento alle leggi della letteratura di consumo, che non consente eccessivi corrugamenti. Mino Milani FANTASMA D'AMORE Mondadori, Milano Collana Omnibus, . 322 pagine, 5000 lire. (ferdinando albertazzi) Le relazioni sentimentali non compiutamente risolte sembrano a volte continuare a legare i protagonisti e riproporsi magari dopo anni, quasi il tempo trascorso e gli eventi intanto accaduti non fossero che una «sospensione» capace, al più, di arric- chire un intreccio che non ha smesso di autoalimentarsi. Fantasma d'amore, un romanzo «estivo» di Mino Milani, scritto senza occhi di riguardo per lo stile, già pensando forse a una versione «filtrata» da trasformare nella sceneggiatura di un film, lo conferma esplicitamente. Anna Brigatti e Nino Monti hanno vissuto una stagione d'amore dissoltasi nelle pieghe di esistenze apparentemente divergenti. Basta però l'introduzione della biglietteria automatica sugli autobus dell'Atm di Pavia, per coinvolgerli nuovamente in una successione di fatti a volte tinti di «giallo» o dalle soluzioni parapsicologiche. Anna è difatti una creatura che sembra dotata della possibilità di trasformarsi, di denunciare nell!espressione sofferta una vita di peripezie e improvvisamente rifulgere della bellezza trascorsa. Esistenza e memoria prendono a rincorrersi e a sovrapporsi, tra le vie cittadine e sulle rive del Ticino, dove i due ritornano «come ai vecchi tempi». Un paio di rasoiate manda intanto una ragazza al Creatore, mentre il corpo di un conoscente galleggia nel pigro silenzio del fiume. Anna è morta a Sondrio, tre anni prima del nuovo incontro..-. E', almeno quanto ere- . de di scoprire Nino. Ma a chi appartengono, allora, quell'aria consunta, quella voce fioca, quegli improvvisi scoppi di gioia, quel corpo desiderabile? I due volti di Anna nascondono forse un volto ancor più enigmatico e seducente? Lasciamo che sia l'eventuale lettore a scoprirlo. S. M. C. IL MONACO CHE DORMI' QUATTROCENTO ANNI Istituto di Propaganda Libraria, Milano 168 pagine, 3000 lire. (alberto vigna) Singolare, insolito romanzo scritto'da una suora benedettina che si cela sotto semplici iniziali ; ha già avuto tre edizioni in Inghilterra ed una negli Stati Uniti .Lo spunto non è nuovo: la reviviscenza dopo quattrocento anni dalla morte e la sorpresa di fronte agli aspetti materiali di un mondo mutato. Un giovane benedettino che era stato sepolto di fretta mentre nel paese, la Cornovaglia, infuriava la persecuzione religiosa anticattolica di re Edoardo VI, si rianima quando altri monaci benedettini riprendono possesso dell'antico monastero e scoprono la salma di fratei Petr oc che al contatto dell'aria e della luce rivive. Da questo inizio barocco già altre volte ipotizzato avrebbe potuto svilupparsi un racconto di banali e scontate sorprese per le diversità di costumi e di ambiente. Ma l'autrice riesce a sfuggire al rischio dell'ovvio e trae invece argomento per stabilire un interessante raffronto tra la spiritualità di due epoche storiche, tra il pensiero cristiano e cattolico prima e dopo la Riforma. Petroc impara che fuori le mura dell'abbazia e al di là della pur sempre valida regola benedettina possono esservi altri modi, altre forme per vivere la religione e per realizzare «te possibilità di un incontro sema che nessuna ombra possa frapporsi tra noi». In pochi mesi fratel Petroc brucia il suo vecchio cuore e giunge finalmente al «nunc dimittis» ed alla paceche non avrà più turbamenti. Cosi finisce il racconto che stabilisce un confronto tra due tempi assai diversi di vita cristiana.

Persone citate: Anna Brigatti, Fantasma D'amore Mondadori, Mino Milani, Nino Monti, Pittoni

Luoghi citati: Inghilterra, Leros, Milano, Monaco, Pavia, Roma, Sondrio, Stati Uniti