Duello lunigiano

Duello lunigiano Bancarella tra Giorgio Saviane e Vittorio Messori Duello lunigiano PONTREMOLI — Ipotesi su un'eutanasia o eutanasia di un'ipotesi Questo lo scherzoso dilemma sulla piazza di Pontremoli, al termine delle operazioni di voto per il Bancarella del venticinquennale. Alle spalle, infatti, della potente Rizzoli con .* il Giorgio Saviane di Eutanasia di un amore la SEI (colosso della scolastica ma editrice «media» per la varia) ha piazzato le Ipotesi su Gesù di Vittorio Messori. Terzo (in questa gara di editori più che di autori) il gruppo Fabbri che con la sua rete commerciale «unificata» ha puntato sul Portiere di notte di Irvin Shaw stampato da Bompiani, lasciando al suo destino II maratoneta di William Goldmann della Sonzogno, altra editrice del gruppo. La sorpresa vera non è venuta dai due voti simbolici per Mino Reitano (c'è stato un applauso ironico quando il notaio ha attribuito il punteggio aU'Oft Salvatore! della Virgilio) ma dagli 8 per Luca Goldoni e la Mondadori con Dì che ti mando io. Pur con l'ironia e il garbo del giornalista sperimentato e abituato al successo, Goldoni-non ha nascosto con i dirigènti di Segrate presenti in p>azza il disappunto per essere stato « gettato in pasto ai leoni » per carenza o distrazione della rete commerciale. Oltretutto, in un premio come il Bancarella il cui motto sembra davvero « evangelico » («A chi più ha, più sarà dato »), premio cioè che dovrebbe segnalare l'autore e il hbro più venduto dell'anno, Goldoni aveva ogni carta in regola per partecipare alla volata finale che ha visto invece staccati i soli Saviane e Messori, seguiti da Shaw. Risultato finale dello scrutinio dei 191 voti pervenuti domenica 24 luglio a Pontremoli sui 200 di librai e bancarellai di tutta Italia: Saviane 79, Messori 52, Shaw 46, Goldoni 8, Reitano 2, Goldman 0. Il distacco netto tra il primo e il secondo non rispecchia però l'andamento di una gara che è sembrata incerta e ricca di suspense sino alla metà dello scrutinio quando a raffiche di voti per Saviane ne seguivano grappoli per Messori. A metà della votazione, il distacco tra i due era ridotto a 5 punti. Poi, lo scrittore fiorentino ha distaccato il giornalista torinese e ha concluso in bellezza, mentre Spagnol e Aschieri, responsabile commerciale Rizzoli, salivano con il vincitore sul palco: meritata conclusione di una stagione in cui la casa di via Civitavecchia ha mietuto a piene mani, accaparrandosi quasi tutto ciò che conta. Un « premio speciale » Bancarella era stato attribuito prima dello scrutinio dei voti al sen. Spadolini. Poche ore dopo la conclusione della cena offerta dalla Rizzoli la sera della vittoria, Eutanasia di un amore era già nelle vetrine di tutta Italia con le fascette (stampate in precedenza) «Bancarella '77». Pare che il premio di Pontremoli assicuri al vincitore un rilancio che si traduce in tuia maggiore vendita di almeno 50 mila copie. Da qui l'impegno allo spasimo delle direzioni commerciali con k accuse al Bancarella di essersi «snaturato», In realtà, il riconoscimento fu deciso nel '52 in una riunione dei librai originari della Lunigiana per premiare il hbro « amico del libraio »: il volume cioè più « popolare » perché più venduto nell'anno. L'esito dei primi Bancarella rispecchiò l'intenzione: Hemingway, Pasternak, Guareschi, Keller e, ancora, Fallaci, Montanelli, Biagi. Poi, l'allargamento dei votanti e certo costume editoriale hanno dato spazio alla pressione delle case. A dichiarazione stessa della Rizzoli, Saviane non era certo il più venduto dell'anno: alcune decine di migliaia di copie contro le 180 mila di Messori e le 100 mila di Goldoni. Al di là di troppo facili moralismi, è indubbio che i votanti non possono, al momento dell'invio della scheda, prese in dere da rapporti quotidiani di lavoro con gli agenti delle editrici in lizza. Contano poi, nell'indirizzare i suffragi, gli autorevoli pareri di coloro che guidano le dinastie pontremolesi, dove ricorrono nomi famigliari .ai lettori di tutta Italia: i Tarantola, i Ghelfi, i Giovannacci, i Bertoni, i Lazzareni, i Fogola. A sottolineare il « peso » del premio, era presente a Pontremoli anche il ministro della Pubblica Istruzione. Malfatti. Ai clan di critici e di amici degli amici che si fronteggiano negli altri grandi premi dell'anno il Bancarella, però, oppone almeno un'originalità che sembra avere salvaguardato da stanchezza la sua formula: l'indicazione, cioè, del polso del mercato. Nel senso di mettere in chiaro, almeno nel risultato finale, i veri rapporti di forza dell'editoria italiana. La rosa dei sei finalisti è più indicativa di meriti e fortuna editoriale dei volumi: si entra, in finale, infatti, solo se si sono raggiunti notevoli livelli di vendite. t. I.

Luoghi citati: Italia, Pontremoli, Segrate