filosofia

filosofia filosofia Pasquale Galluppi OPUSCOLI POLITICO-FILOSOFICI SULLA LIBERTA* Morano, Napoli, 122 pagine, 1800 lire. . (anacleto Verrecchia) Galluppi contribuì come pochi a far conoscere in Italia, con esposizioni chiare e precise, la filosofia europea del Settecento. Lo si vede anche da questi opuscoli, che l'editore ha fatto bene a rimettere ih circolazione. Alcuni erano inaccessibili, mentre quello sulla libertà di stampa era dato addirittura per perso. Partendo da premesse teoriche e rifacendosi spesso agli illuministi particolarmente a quelli francesi, il filosofo, con l'occhio rivolto al movimento costituzionale napoletano del 1820-21, propugna un regime di assoluta libertà, che ritiene compatibile con qualsiasi forma di governo. Non solo libertà di pensiero o di stampa, dunque, ma libertà in generale, compresa quella di sposarsi solo civilmente. Prima che cittadino — e qui si sente l'influsso di Rousseau — l'uomo è un individuo; e la libertà individuale è inalienabile. Lo Stato non •ha alcun diritto di punire il non conformista al pubblico culto»; e non importa se qui si tratti solo di culto religioso o anche politico. Dopo tutto, lo Stato e le leggi sono espedienti o regole per far vivere insieme gli uomini; e non c'è davvero bisogno di assolutizzare lo Stato nel trascendente, come fa Hegel. Né ha senso discutere, come pure hanno fatto per molto tempo gli studiosi, se Gal w uopi fosse liberale o giacobino. E' proprio necessario attaccare un'etichetta ai -filosofi? Si potrebbe dire, se mai, che egli avesse in corpo l'anima di un illuminista. Questi opuscoli ui leggono con grande piacere, perché contengono delle idee di grande attualità. Del resto, ii problema della liberta è sempre attuale in questo mondo, dato che i fanatici e gli oscurantisti sono una genia assai prolifica. •Tutti gli uomini sono in uno stato» dice Galluppi con una visione forse troppo ottimistica, «in cui ciascuno può fare ciò che gli piace, senza dipendere da un altro, posto che egli non offenda gli altrui diritti». Bruno Accarino GALVANO DELLA VOLPE Scienza positiva e teoria della storia De Donato, Bari, 185 pagine, 3800 lire. (a.v.) •Nonostante il privile giamento deciso di un 'ottica che non è azzardato definire "complessiva",- certo assai comprensiva, l'inaugurazione di un orizzonte critico antistoricistico, già in Althusser nutrito di motivazioni più di una volta convincenti, ha trovato sbarrata la strada ad una politicizzazione intensa degli esiti della ricerca teorica ed è stata o dirottata dalla sua ispirazione autentica e collocata su terreni poco scottanti (fine dell'antropologismo essenzialistico ed esigenza di riclassificazione della scientificità del marxismo), o impossibilitata a valorizzare pienamente le sue istanze politiche "s (l'antistoricismo come salutare ma non scandalosa né sconvolgente rettifica di un empirismo politico eccessivo)»: così scrive Accarino nell'introduzione, e cosi continua a scrivere fino alla fine del libro. L'opera procede un po' alla maniera dell'antifona mariana: un brano di Della Volpe e un brano di Accarino. L'unica differenza è che il pruno canta incomparabilmente meglio, mentre il secondo dimostra di avere poco orecchio, soprattutto nello scandire il periodo. Alla fine della lunga Salbaderei, Accarino, che vorrebbe strapazzare metodologicamente Della Volpe, di¬ ce: «Oggi si può aggiungere che al dellavolpismo una nuova stagione del marxismo comunque non potrà attingere se non apertamente combattendone (non soltanto accortamente schivandone) la curvatura coscienzialistica e gli episodi di teoria politica che ne recano l'impronta». Vitali] Ivanovic Cerkesov LOGICA E MARXISMO IN UNIONE SOVIETICA Dedalo, Bari, 155 pagine, 1500 lire. (a. v.) •Questo libro — si legge sulla copertina — è la storia di un grande progetto: la costruzione di una logica marxista post-aristotelica». E' il primo di una serie, anzi di una collana di •testi per pensare in modo nuovo». Francamente, basterebbe che la gente imparasse a pensare e basta. Che cosa sia poi la •logica marxista» riesce un tantino difficile a capirsi. Logica, come democrazia, è una di quelle parole che si potrebbero definire schizzinose o solitarie, in quanto non sopportano volentieri la compagnia di aggettivi qualificativi. Possono stare benissimo da sole; e chi usa l'espressione «democrazia popolare» non sa, probabilmente, che si tratta di una tautologia. A parte questo, di nuovo, nel libro di Cerkesov, fatto per lo più di citazioni, non c'è proprio niente. Anzi vi si sente lontano un miglio il fiato di Hegel. Lo si imita perfino nel modo di scrivere. L'autore rapporta tutto, però, all'autorità «filosofica» di Lenin, secondo il quale dialettica, logica e scienza della conoscenza coincidono. Non è difficile capire che cosa si nasconda sotto queste parole. E' vero che alcuni, come Bakradze e anche Deborin, avevano tentato di riportare la logica sul suo terreno, mettendo sotto sotto in dubbio l'autorità filo¬ sofica di Engels e di Lenin; ma Cerkesov, quasi con l'aria di un dragone dell'ideologia, dice: «A suo tempo alcuni di questi logici tentarono di giustificare l'interesse di Engels e di Lenin per la logica dialettica come un fatto casuale. E' chiaro che quest'indegna operazione non ebbe e non poteva avere successo in Urss». M. K. Gandhi L'ARTE DI VIVERE Emi, Bologna, 240 pagine, 3000 lire. (giorgio lombardi) Gandhi, uno che ha pagato di persona, nel vivere e nel morire. Questo libro è un omaggio al Mahatma, la grande anima. Suoi discepoli hanno raccolto brani mai pubblicati di scritti, lettere, discorsi, conversazioni con lo scopo di farne una specie di manuale •del mestiere più nobile e più difficile: quello di essere uomini». Ne deriva che la dottrina di Gandhi, la Satyagraha o non violenza, è una concreta norma di vita che si adatta a tutte le situazioni e condizioni dell'esistenza, così che la non violenza è non soltanto metodo da applicare al raggiungimento di obiettivi sociali e politici, ma vera e propria «arte di vivere». Il volume è cosi una specie di vademecum per l'esistenza quotidiana. Il lavoro e gli affari, la vita di famiglia e l'educazione dei figli, le relazioni sociali, l'educazione mentale, la salute fisica, l'alimentazione, tutto è visto alla luce dei grandi principi di non violenza che hanno caratterizzato la vita di Gandhi. Una guida per camminare indenni in una società impostata sul compromesso, il tornaconto' e la violenza aperta o la subdola manipo' lazione. Che, dice Gandhi, possono essere sconfitte non con la forza fisica, ma con la non violenza, che è forza spirituale.

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