Un popolo dietro il feretro di Masaniello
Un popolo dietro il feretro di Masaniello Un popolo dietro il feretro di Masaniello Mario Rosa RELIGIONE E SOCIETÀ' NEL MEZZOGIORNO TRA CINQUE E SEICENTO De Donato, Bari, 310 pagine, 5500 lire. SE la ricca antologia di ricerche sulla storia religiosa nelVetà moderna curata da Carla Russo, di cui si è qui parlato recentemente, può costituire, con la sua introduzione, una propedeutica generale ad altri volumi sullo stesso argomento, va anche detto che ad essa può seguire molto utilmente la lettura di questa raccolta di saggi di Mario Rosa. In essi lo studioso (che insegna storia moderna all'università di Bari, ed è ben noto per le sue ricerche in quetso campo) tratta bensì una serie di argo menti specifici che si possono sommariamente raccogliere quanto allo spazio regionale 'il Mezzogiorno d'Italia) e quanto al tempo, nei termini indicati dal titolo: ma in realtà questi saggi investono ogni volta i singoli temi di ricerca con una cosi fitta ed estesa se¬ rie di richiami, con un maneggio metodologico così vario e molteplice, da dare la sensazione, a lettura conclusa, di aver inteso molte altre cose oltre a quelle specificamente indicate in ciascun titolo. Si dice « a lettura conclusa »; ma non nel senso che il volume richieda di conformarsi obbligatoriamente alla sequenza delle pagine. Anzi ciascuno può indulgere, per cominciare, ai temi verso i quali si sente maggiormente sollecitato, cogliendoli magari nella seconda parte del libro, dedicata a « qualche scandaglio soprattutto sui momenti di passaggio da espressioni religiose colte... cinquecentesche, alle esigenze di pietà collettive e popolari e allo sforzo organizzativo di Ordini e congregazioni religio se dei primi decenni del '600 ». E qui infatti ci si avvia con un contributo sulla problematica del Beneficio di Cristo. La stesura del contributo è di qualche anno fa. Successivamente, come segnala lo stesso Rosa nella Premessa, la pubblicazione dei Giochi di pa¬ zienza di Ginzburg e Prosperi e le discussioni seguitene hanno alquanto rimescolato le carte (non però nel senso di metterle tutte fuori gioco: alcune, come questa, dopo un po' tornano fuori dal mazzo). Si prosegue prendendo conoscenza, appunto, d'indagini su manifestazioni collettive, popolari o istituzionali. Vicenda affascinante ed esemplare del trapasso dall'una all'altra, e ad altre ancora, di queste sfere, la devozione del Rosario: passata per una serie di tramiti « dalle lontane origini domenicane, tardo medioevali ». a circoli dapprima ristretti, poi nel tardo '500 a strati popolari più vasti ma dapprima, in Italia, del Centro-Nord; infine a grandiosa, corale diffusione nel Mezzogiorno: diffusione stimolata, a Napoli, dagli anni di profonda crisi intorno al 1620. Alla metà del XVII secolo, il fervore per il Rosario giunge qui a un culmine doloroso e spettacolare, allorché, dopo la ribellione antispagnola del 1647, il feretro di Masaniello è seguito da un corteo di migliaia di recitanti, e nelle mani stesse del morto tribuno gli occhi del popolo vedono muoversi, afferrato e rinserrato, un rosario... A questa serie di specifiche trattazioni 'che giungono con l'ultimo tema fino al '700> Mario Rosa premette nella prima parte alcuni capitoli metodologici, avviati nel primo saggio da ricerche preparatorie per la complessa impresa collettiva dell'» Atlante storico italiano ». Fra i seguenti capitoli, particolarmente quello immediatamente successivo giustifica quanto si diceva all'inizio: la rassegna degli studi recenti sulla storia religiosa dell'Italia fra Cinque e Seicento, che caratterizza ascendenze e discendenze delle scuole e degli studiosi di questo campo, e riassume intenti, tendenze e risultati, è una trattazione poliedrica, talvolta assai sottile: comunque *ie risulta per il lettore una memorizzazione dei conno tati attuali di questa atti vita di ricerca che lo ani ierà a inquadrarne i successivi sviluppi. Augusto Comba
Persone citate: Augusto Comba, Bari, Carla Russo, Ginzburg, Mario Rosa, Prosperi
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