La crisi italiana e l'economia di Marx

La crisi italiana e l'economia di Marx La crisi italiana e l'economia di Marx Sergio Zangirolami ECONOMIA POLITICA MARXISTA E CRISI ATTUALE Editori Riuniti, Roma 183 pagine, 1600 lire. LA dottrina economica marxista sembra essere oggi in una crisi non meno grave di quella che ha investito la dottrina non marxista nell'adeguare i suoi principi al comportamento dei moderni sistemi capitalistici (le difficoltà di elaborare modelli originali, come l'eurocomunismo, ne sono una prova). Che ciò dipenda, tuttavia, dal carattere prevalentemente metafìsico di quella dottrina, nel senso — che J. Robinson attribuisce al termine — di una dottrina che « non dà informazioni su elementi di fatto, non descrive relazioni logiche. né dà precise istruzioni, eppure è diretta ad influenzare la condotta umana » non è ammesso volentieri dai marxisti. Di qui un certo scollamento tra l'impostazione teorica, l'analisi di situazioni concrete e le proposte di politica economica, le quali, per loro natura, poggiano molto più sull'empirismo che non sulla teoria. Il saggio di Sergio Zangirolami conferma questa impressione. Non si tratta di un'opera per specialisti di dottrina marxista o di scienza economica, bensì di un libro indirizzato soprattutto ai militanti ed ai simpatizzanti del pei e forse destinato prevalentemente ad essere usato come traccia per i corsi tenuti presso le scuole del partito. Questa premessa va tenuta presente dal lettore ii quale potrebbe, altrimenti, in¬ cautamente cercarvi una chiave interpretativa «nuova», anche se non necessariamente in contrasto con quella ufficiale dei pei, della realtà italiana: essa non, c'è e neppure intende es 'servi. Al riguardo, il libro di Zangirolami non contiene alcuna promessa mancata. Tuttavia, nel leggere il libro si rimane un po' con la stessa sensazione di disagio che si prova nei confronti di taluni «manuali» che dedicano tre quarti delle loro pagine all'economia marginalistica di Marshall e seguaci, ormai superata, aggiungono un pizzico di Keynes e fanno qualche concessione al realismo esponendo sinteticamente i dati aggregati che risultano dalla contabilità nazionale. Il saggio consta di tre parti: la prima contiene i fondamenti della teoria e- conomica marxista, la seconda è prevalentemente descrittiva, la terza accenna alle politiche economiche, soffermandosi in particolare sulle proposte avanzate dal pei. La prima parte ha un certo sapore « catechistico » che le deriva dal fatto che vi sono esposti, in forma totalmente non problematica, nel pieno dell'ortodossia, alcuni tra i principi fondamentali della dottrina marxista, quali, ad esempio, l'appropriazione, da parte del capitalista, del plusvalore . prodotto dal lavoro, la caduta tendenziale dei saggio di profitto, ecc. Le concessioni al realismo, nel saggio di Zangirolami, sono contenute nella parte seconda, che è la più riuscita, ma è purtroppo anche la più breve. Vi si descrive efficacemente (cioè, con molti dati) la struttura produttiva italiana! chi produce, che cosa viene prodotto, quali destinazioni (consumi, investimenti, esportazioni) ha l'insieme delle risorse disponibili al Paese. Alcuni temi importanti, quali ad esempio la ' distribuzione del reddito, sono però completamente trascurati. Le proposte di politica economica sono quelle ribadite in diverse occasioni da vari esponenti del pei: partendo dalla convinzione che la crisi economica italiana resti assai profonda i comunisti rilanciano il loro programma d'austerità e la necessità della loro partecipazione alla direzione politica del Paese affinché non siano soprattutto le masse operaie a pagare le spese di tale austerità. Elsa Fornero

Persone citate: Crisi, Elsa Fornero, J. Robinson, Keynes, Marx Sergio Zangirolami, Sergio Zangirolami, Zangirolami

Luoghi citati: Roma