miscellanea

miscellanea miscellanea Corrado Ricci IL SEPOLCRO E LE OSSA DI DANTE Longo. Ravenna, 124 pagine. 3.000 lire. ■ ferdinando albertazzi ■ Nota e apprezzata in molti paesi europei e negli Stati Uniti, la collana di stud: danteschi dell'editore Longo non offre solo interessanti approfondimenti dell'opera eli Dante, rivisitata tenendo presente il contesto storico in cui è nata. Riesce anche guida d'indubbia utilità ai molti « luoghi danteschi » di Ravenna. Il sepolcro e le ossa di Dante è titolo in questo senso prezioso. Ne è autore Corrado Ricci, al quale già si deve L'ultimo rifugio di Dan'e, un lavoro in cui vengono ripercorse, attraverso i secoli, le vicende delie spoglie mortali del Poeta. In quest'opera, che esce tre secoli dopo l'unica ricognizione delle ossa di Dante storicamente attestata prima del secolo XIX de ossa, infatti, furono riposte in una cassetta di legno dal padre Antonio Santi, il 3 giugno 1677), Corrado Ricci illustra il ritrovamento delle stesse. Dà poi notizie inerenti ai restauri della tomba e del recinto di Braccioforte.. e iconsidera gli anni del secondo conflitto mondiale: nel '44, infatti, le ossa di Dante vennero tolte dal sarcofago lombardesco per preservarle da possibili trafugamenti e dispersioni. Autori vari IL VOLGA De Agostini, Novara, 126 pagine, 6000 lire. froberto reale) Con testi affidati a giornalisti, scrittori e specialisti delle varie materie, questa nuova collana di De Agostini si propone di tratteggiare attraverso la descrizione geografica dei fiumi, anche le vicende di varie civiltà e la storia dei popoli, «spiegare il passato e descrivere il presente». I primi insediamenti e le nuove città, l'economia, le scoperte e le guerre, le avventure e i commerci rappresenteranno i capitoli di un'enciclopedia «animata» che vuole aggiungere al rigore scientifico il piacere di una buona lettura. Nel volume sul Volga si ritrovano testi di Alberto Ronchey, Ennio Caretta, Raffaele Uboldi. Piero Ostellino. che, attraverso temi diversi, condensano la storia antica e recente di quell'immenso bacino idrografico. A questi si aggiungono le immagini di grandi fotografi o quelle rintracciate con minuziose ricerche di archivio, che arricchiscono con schede e cartine il contenuto del volume. Seguiranno, nella collana, i libri dedicati ad altri grandi fiumi: la Senna, il Mississippi, il Reno, e così via. «Nell'immutabile scorrere delle acque — anticipa la presentazione — si specchiano i destini dei grandi personaggi o degli sconosciuti che. su queste rive, vissero la loro leggenda. Deportati, esploratori, mercanti, artisti, schiavi o signori, che si stagliano sullo stesso paesaggio». Cosimo Zappetti GUIDA NON E* SOLO UN MESTIERE Tamari. Bologna, 149 pagine. 14.000 lire gigi mattana) Così come nello sci, anche nell'alpinismo da qualche tempo si assiste al fenomeno dei « cittadini » che salgono a rivere e a lavorare in montagna; ma Cosimo Zappelli è probabilmente il caso limite perché non è giunto a Courmayeur da Torino o Milano ma dal rione più marinaresco di Viareggio. Prima infermiere molto esperto nei soccorsi più diffìcili, poi portatore, infine guida alpina, Zappelli ha compiuto, specie come « secondo » di Walter Bonatti. parecchie imprese di rilievo nel gruppo del Bianco quali due « prime » sul Grand Pilier d'Angle e la prima invernale sulla Nord delle Grandes Jorasses. Attualmente Zappelli è uno degli alpinisti italiani che più « lavorano » all'estero, accompagnando pìccoli grappi di clienti su tutte le catene montuose del mondo e il libro riporta alcune di queste' avventure in Ne pai, sul Caucaso, sul Ruwenzori e nell'Hoggar sahariano; esercitare con serietà il mestiere di guida significa spesso tagliarsi fuori dalle conquiste più prestigiose ma anche la soddisfazione di far conoscere al maggior numero possibile di persone la gioia dell'arrampicata (soltanto pochi mesi fa, assieme a un gruppo di alpinisti vercellesi, Zappelli è andato alla conquista di una via nuova sui Cerro Tupungato, nelle Ande peruviane). Certo, nel libro non si ritrova quella « filosofìa della guida » tipica di un Rébuffat e i racconti delle ascensioni, molto semplici e piani, hanno talvolta qualche ingenuità; peccato anche che il volume, con foto non eccezionali (e ritoma spontaneo il confronto con Rébuffat) abbia un prezzo spropositato alla sua Giuseppe Cassieri RADICI DI PUGLIA Adda Editore, Bari, pagine 96, 10.000 lire (antonio de vito) La Puglia, con tutto il suo fascino di terra che conserva ancora intatti angoli di incontaminato splendore, viene presentata in queste pagine e illustrazioni più che ai pugliesi (ma quanti fra di essi la conoscono bene?) al più generale pubblico degli « altri », soprattutto stranieri. Cassieri illustra da par suo le « cartoline » più significative della regione, indicando « le fonti storiche o appena emotive, l'autentico e il facsimile, il bello "in sé'' (per quel che resta) e il bello mitograftco (per quel che viene diligentemente catalogato) ». Si tratta di materiale iconografico già patrimonio dei « viaggiatore di media cilindrata », in gran parte. Le rimanenti sequenze valgono da suggerimento per un esploratore non succubo della fretta, voglioso di prendere contatto con ima cultura particolare, « diversa » nel panorama del Mezzogiorno. Sfilano in rapida rassegna le bellezze delle Tremiti, isole « diomedee » che il mito vuole legate al nome e alle imprese del valoroso compagno di Ulisse; il Gargano meno conosciuto di Torre Mileto, le dune di Lesina-Varano, a ridosso delle « delittuose » lottizzazioni; la Foresta dTJmbra • (antico rifugio di masnadieri e corsari?); Monte Sant'Angelo con il suo alone di magia e misticismo; il celeberrimo Castel del Monte dell'« amabile Federico »; le tante sorprese della Murgia; il paesaggio da favole della Valle dTtria; i trulli di Martina Franca, il barocco Martinese. il gigantesco « fragno » o quercia di Macedonia; Terra del Capo fino all'estremo lembo di « finis terrae » a Santa Maria di Leuca; i bizzarri ulivi del Salento; la Zinzulusa. Cassieri ha affrontato questo sia pur scarno excursus sulle « radici » della Puglia, con partecipazione, amore e non senza rimpianto per ciò che è quasi scomparso. In aggiunta alle belle immagini fotografiche, il libro è arricchito anche da dieci tavole a colori di Raffaele Spizzico.