Per girare fra gli scavi

Per girare fra gli scavi COME SCEGLIERE UNA GUIDA AI LUOGHI ARCHEOLOGICI Per girare fra gli scavi «L E pietre parlano », >i è soliti ripetere a proposito delle superstiti testimonianze delle antiche civiltà. Ed è vero. Ma è pure vero che il loro linguaggio è accessibile, e non sempre immediatamente, soltanto a una ristretta cerchia di iniziati. Il pubblico più vasto ha. in realtà, bisogno di « interpreti » che quel linguaggio « traducano » nel parlare corrente, possibilmente fissandolo ih testi scritti che chiunque possa leggere, confrontandoli con i documenti originali, cioè con le * pietre ». Basta recarsi in una qualunque delle nostre innumerevoli zone archeologiche o in uno dei tanti musei dove, accanto alle « pietre », sono in grande quantità gli altri oggetti che testimoniano del passato, per constatare come queste « traduzioni » siano necessarie. Nella maggior parte dei casi, infatti, quei documenti che si suole definire « parlanti » restano, per i più, inesorabilmente « muti ». Proprio perché mancano gli strumenti di mediazione e, tra questi, in primo luogo le «guide » (quelle scritte) che dovrebbero mettere in grado ogni visitatore di comprendere quello che vede: sia egli studioso o profano, giovane o anziano, costretto a visite frettolose o con la voglia (e il tempo) di veder tutto. 11 discorso implicherebbe, ovviamente, altre questioni che toccano la sistemazione stessa dei musei e delle zone archeologiche, la loro funzionalità divulgativa ed educativa, il loro inserimento concreto nel tessuto della nostra società ecc. Ma ci porterebbe lontani. Non sarebbe più ottimistico di quello limitato alle « guide » che, o mancano del tutto, oppure sono raramente disponibili (per ostacoli e difficoltà d'ordine burocratico-amministrativo e perfino perché ...non « gradite » ai «< superiori »). Può anche succedere che, una volta esaurite, nessuno si preoccupi di ristamparle o che siano ina- deguate alle esigenze cui dovrebbero rispondere, poco efficaci, non invitanti, noiose e, in ultima analisi, controproducenti (quando non si tratti di pure esercitazioni dilettantistiche, magari pittoresche e persino divertenti ma certamente-inutilizzabili e soprattutto dannose). Tutto sommato, si deve riconoscere — sul piano generale — che a soddisfare la domanda del pubblico non ci sono che i volumi della classica « guida d'Italia » del Touring i cui testi, redatti da specialisti, sono sempre puntuali e rispondenti alle necessità più importanti, anche nelle versioni ridotte della « guida rapida ». L'apposita collana di « Itinerari dei musei e monumenti d'Italia» edita dalla Libreria dello Stato a cura del ministero della Pubblica Istruzione, a parte le lacune e la discontinuità, è ormai invecchiata e superata, sia nell'impostazione sia nella veste editoriale e nella parte grafica, e i testi sono spesso di dimensioni modeste, appena sufficienti per una visita frettolosa, in ogni caso poco funzionali e invitanti. La collana, preziosa, andreb- be radicalmente rinnovata. Per i singoli casi, i buoni esempi non mancano, sia per il passato, anche recente (ma dove trovare più la guida di Terracina, edita dalle Edizio- • ni Palatino, e la guida breve al Museo della civiltà romana, edita a cura degli « Amici dei musei di Roma» o quella al Civico museo archeologico di Bologna — un po' scomoda per il formato — edita dall'EPT bolognese, rispettivamente nel 1967, 1970 e 1975?), sia per il presente. E qui occorre citare la « Guida archeologica di Pompei» (di E. La Rocca, M. e . A. de Vos, coordinamento di F. Coarelli, Mondadori Editore, I ediz. giugno 1976) : si tratta di un'opera eccellente, di gran lunga la migliore oggi disponibile per la visita dell'antica città vesuviana (e anche per conoscerne tutti gli aspetti della vita non soltanto «quotidiana» ma economica, politica, sociale). Il volume, di 358 pagine, ricchissimamente illustrato, è diviso in due parti: la prima è dedicata a un'estesa esposizione sulla storia e la struttura politica, la vita pubblica e privata, l'urbanistica e l'architettura, i materiali da costruzione e la tecnica edilizia, la pittura parietale ecc.; la seconda contiene una descrizione minuta e precisa di tutta la città, suddivisa in sette « itinerari » da compiersi, secondo gli autori, in altrettanti giorni (!) o, riunendo gli itinerari due a due, in tre giorni e mezzo. Viene subito da domandarsi: chi sarà mai in grado di dedicare tanto tempo alla visita di Pompei (e, inoltre, quanti potranno permettersi di pagare 9.000 lire il volume?). Forse, trattandosi di una guida, sarebbe stato meglio rinunciare alla prima parte (e al corredo di illustrazioni fotografiche) — da riservare, eventualmente, a un secondo volume — e limitarsi agli itinerari (per i quali, opportunamente, la titolatura in neretto dei monumenti più importanti consente ai visitatori più frettolosi di puntare all'essenziale), naturalmente con tutto l'ottimo apparato di piante, disegni e cartine che costituisce uno dei pregi del volume e che, in ogni caso, dovrebbe valere di esempio per qualsiasi iniziativa del genere. Un'altra guida, pure recente, è quella agli scavi di Alba Fucens — la città romana del Fucino — di V. Santamaria Scrinari, edita nel 1976 dall'EPT dell'Aquila. Si tratta in questo caso di una « guida breve » (28 pagg. e 20 illustrazioni), scritta dall'ex soprintendente della regione, rispondente alle esigenze di un visitatore medio. Ma i visitatori di Alba Fucens se ne potranno mai servire? La guida, infatti, distribuita gratuitamente dall'ente turistico aquilano, non deve essere mai stata bile sul posto — e presso chi? — è. comunque, dovrebbe essersi rapidamente esaurita. Purtroppo, fra tante lacune e deficienze, anche le iniziative in sé lodevoli sono spesso destinate, in partenza, a non aver seguito e finiscono col rappresentare altrettante occasioni mancate. Romolo A. Staccio!!

Persone citate: Coarelli, La Rocca, Palatino, Romolo A.

Luoghi citati: Alba, Aquila, Bologna, Italia, Pompei, Roma, Terracina