narrativa

narrativa Attilio Dabini TAFARI Il Formichiere, Milano 88 pagine, 3000 lire (giorgio martellini) Strano e inquietante modo di giocare l'antico tema del triangolo. Bertalan Szolnoki, ex maggiordomo di un ambasciatore mitteleuropeo finito in rovina, vive nei sobborghi di Buenos Aires una sua vita da baco, racchiuso nel bozzolo di inveterate e cronometriche abitudini, protetto dal grigiore dell'anonimato. Investendo i frutti delle sue ruberie ai danni del padrone in operazioni di spietato strozzinaggio, si è garantito la sicurezza economica; per il resto non sembra aver bisogni che non sian quelli legati ad esigenze strettamente fisiologiche. E in quest'ambito rientra anchex il suo rapporto con Marie, un tempo cameriera nella casa dell'ambasciatore, ora con i soldi di Bertalan diventata sarta. Non c'è affetto nel loro squallido ménage: Bertalan esercita sulla donna una sorta dì terrorismo domestico, usandola come strumento di frettolose soddisfazioni sessuali; Marie soggiace alla sua fredda violenza con rassegnata apatia. Ma è lo stesso Bertalan a insinuare in questo trantran apparentemente immutabile un sorprendente turbamento: Tafari, il cagnolino ch'egli acquista per farne un'altra vittima, sfugge con il suo istinto animalesco ai tentativi di sopraffazione. Tra il cane e Marie si instaura un rapporto ambiguo, una complicità segreta venata di sensualità. E il "piccolo plumbeo universo di Bertalan entra in crisi. Soltanto una nuova esplosione di violenza gli consentirà di ristabilire F« ordine »: ma nella rigidità del sistema si è ormai infiltrato un elemento difBcilmente dominabile, la passione. Tafari ha spalancato nelle sordide certezze di Bertalan l'abisso del dubbio. Un romanzo breve e intenso, emblematica rappresentazione del dramma quotidiano che s'annida nei labirinti delle moderne metropoli, impietosa sonda affondata nel buio di una umanità minore, dimidiata. Dabini, italiano di nascita ma vissuto sempre in Argentina salvo la parentesi della guerra, possiede una scrittura scarna, di impassibile oggettività, percorsa da una sotterranea vena di umorismo implacabilmente amaro. Norma Klein NON SEMBRAVI IL TIPO Sonzogno, Milano 190 pagine, 2800 lire. (alberto vignai Bella, arrabbiata, indipendente la protagonista del romanzo Gabriella Van de Poel, americana, biologa, è uno strano tipo di femminista che modera le sue aspirazioni alla modernità con i labili freni di una educazione al l'antica, ma che non intende assolutamente rinunziare al conseguimento di tutte le sue volontà di una to tale autonomia dalle ingerenze mascoline. In questo panorama di non compromesso trova barriere e naturali difficoltà quando si tratta di realizzare le faccende del sesso che trascina da alcuni anni in una relazione amorosa fisico-spirituale con un vecchio amico, di lei più anziano, distratto, chiuso nei suoi studi letterari. Ella non ignora i trascorsi imbarazzanti del suo partner; insomma prima di lei al fianco del suo amico c'era un uomo; la cosa non la turba dato che Matthew sa soddisfarla quanto le basta. A trentadue anni Gabriella decide di avere un figlio e poiché in questa faccenda « non può fare tutto da sola » pianifica la sua maternità in modo da non dover accettare né il. matrimonio né la tutela dell'uomo. Lui sta per partire per un lungo periodo di studio in Inghilterra ed infatti se ne va convinto più che di togliersi dai guai, di secondare effettivamente la volontà di lei. Gabriella così affronta le difficoltà connesse alla sua'ferma decisione — i rapporti intricati nel mondo del lavoro e con quello della famiglia — non si sottrae a nessuna delle prove del suo stato di gestante-lavoratrice e riesce ad avere questo figlio veramente tutto suo. Sin qui tutto bene; senonché negli ultimi tempi quando già lo stato « premaman » è evidente incontra un tassista, per hobby (in realtà* si tratta di un medico che ha voluto fare una prava di un mestiere diverso),_bello, intelligente, pieno di delicatezze e se ne innamora del tutto ricambiati' e così la strenua fem minista abdica a molte sue intransigenti posizioni e soltanto implora che tutto non finisca in una banale conclusione rosa. Il romanzo è intenso, mutevole come il carattere della protagonista, marezzato di umorismo e di melanconia; si svolge con ade renza a certe tematiche tipiche del nostro tempo; talvolta le ribellioni del femminismo si spengono e si placano nel sentimento dopo aver superato gli scogli dell'antimaschilismo. L'autrice già molto nota negli Stati Uniti finora era inedita in Italia; questa sua prima traduzione fa pensare che avrà anche da noi un seguito di convinti lettori. narrativa

Persone citate: Gabriella Van De Poel, Klein, Sonzogno

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires, Inghilterra, Italia, Milano, Stati Uniti