I guai giudiziari di Bertani

I guai giudiziari di Bertani I guai giudiziari di Bertani SFORTUNATO come al solito, Giorgio Bertani, 40 anni, editore dai grandi baffi biondi, è stato il primo ad essere arrestato durante la grande operazione di polizia del 7 maggio. Nella sede della sua piccola e passiva casa editrice, sul lungo Adige di Verona, i carabinieri hanno trovato «una pistola lanciarazzi munita di regolare tromboncino». E così è scattato uno dei tanti comma della legge penale sulla detenzione abusiva di armi. In casa di Bertani i carabinieri cercavano le prove della sua complicittà con l'Autonomia operaia (l'editore cura la stampa di alcuni giornaletti degli autonomi veneti). L'eventuale sua complicità con le violenze dell'aprile bolognese. Dattiloscritti, fotografie, nastri registrati che raccontassero, dal punto di vista degli autonomi, i fatti bolognesi. Anche a Milano la polizia cercava le stesse cose e alla identica ora e con lo stesso interesse. «Si vuole impedire — hanno dichiarato a "Tuttolibri" alcuni dirigenti dell'Area editoriale amici di Bertani — che su Bologna possano uscire delle pubblicazioni in grado di smentire le tesi complottistiche della grande stampa, del governo e del pei». Materiale compromettente Bertani in casa non ne aveva. Sino all'ultimo si è sentito sicuro. Anzi era di buon umore, nonostante l'ora antelucana. Alle perquisizioni della polizia in casa sua l'editore c'è abituato. Anticonformista, ribelle, protagonista di fatti sconvolgenti (il rapimento dei console spagnolo nel 1963 a Milano, un tentato suicidio nel 1975 per protestare «contro il consumismo editoriale che soffoca le piccole case editrici de' dissenso»), Bertani. in quest- anni, non ha fatto che pubblicare le opere più polemiche contro il potere ed appoggiare le iniziative culturali più direttamente rivolte contro l'establishment della sinistra italiana. Basta guardare il suo catalogo per rendersene conto. Anctie se i successi tra¬ volgenti sono stati pochi (le opere di Dario Fo, ad esempio), Bertani ha stampato sempre, con largo anticipo, libri su temi poi di gran moda. Le Posizioni di Jacques Deridda. L'Autonomia Operaia di Ninetta Zandegiacomi. le riletture di Marx dell'avanguardia francese alla Roger Establet e Pierre Macherey, gli scritti antistalinisti di George Bataille; i pamphlet contro la guerra chimica (nel 1972!), gli scritti sui rapporti fra psicanalisi e metodo politico di Felix Guattari e Gilles Deleuze, oltre ai primi testi della banda Baader-Meinhof. Di famiglia operaia (il fratello è ancora oggi metalmeccanico), Bertani scoprì i libri a 14 anni quando, finite le scuole professionali, entrò come garzone in una libreria. E se ne innamorò. In poco tempo imparò quasi tutti i cataloghi a memoria. Da allora, ricordano i parenti. « cambiò completamente. Cominciò a divorare libri, a cercare nuove amicizie, più impegnate e intellettuali ». In e guai modo lo affascinava l'impegno politico maturato attraverso varie esperienze fra gli anarchici e il psiup, il Manifesto e l'amicizia con l'editore Giangiacomo Feltrinelli. « Quando ho visto Bertani per la prima volta —, ricorda lo scrittore Lucia¬ no Della Mea. che con l'editore ha pubblicato saggi e romanzi, — sono rimasto allibito: camicia perfetta, cravattone. lunghi baffi biondi curatissimi, sembrava un professore dell'impero austro-ungarico. Invece era ed è. nella vita, un anticonformista totale ». e r.

Luoghi citati: Bologna, Milano, Verona