Son marionette un po' imbecilli di Masolino D'amico

Son marionette un po' imbecilli Son marionette un po' imbecilli Iris Murdoch, UN UOMO ACCIDENTALE Rizzoli, Milano, 425 pagine. 6000 lire. COMO accidentale si chiama Austin Gibson Grey. E' debole, egoista, viziato, e peggio: probabilmente ha addirittura causato la morte per annegamento della prima moglie, di cui sospettava un idillio col fratello. Ma per ragioni misteriose, malgrado i pasticci che continua a combinare, trova sempre chi lo difende e Io consola. Separato dalla seconda moglie, vive ospite di un donnone che si prende cura di lui. Suo fratello Matthew torna ricco e rispettabile dall'Oriente, col proposito di ristabilire l'armonia dei rapporti familiari, ma non riesce a farsi accettare da Austin. Intorno a Matthew e ad Austin agiscono moltissimi personaggi minori, alcuni soltanto epistolarmente (ogni tanto la narrazione è affidata a scambi di lettere, oppure a diaIosili senza didascalie). Il più presente è Ludwig, giovane professore americano renitente alla leva, il quale piuttosto che tornare a casa e affrontare il carcere o il Vietnam si accingerebbe ad accettare un buon posto a Oxford e ad impalmare la graziosa ereditiera Gracie Tisboume: ma i puritani genitori lo perseguitano con lettere querule, fino a convincerlo ad abbandonare carriera e fidanzata, e ad entrare nelle patrie galere. Così Gracie finisce sposa di Garth, insopportabile giovane moralista, figlio di Austin. I genitori di Gracie, coppia sempre attiva nel soccorso dei disastrati del momento, fungono un po' da coro; nello sfondo sono anche "un fratello di Gracie lacerato da una passione omosessuale per un compagno di università; e abbiamo dimenticato le donne di Austin, la grassona Mitzi. la seconda moglie Dorina, tutta trepidante inefficienza, e sua sorella Mavis, che sta ritirandosi da un esperimento fallito, la gestione di una sorta di pensionato per ragazze cattoliche... La Murdoch è lucida, spiritosa e spietata: adora creare grovigli apparentemente inesiricabili. e ogni tanto il gusto con cui lo fà può risultare contagioso. Nel complesso però l'importazione di questo inglesissimo romanzo del '71 sembra un'impresa disperata, malgrado l'impegno della brava traduttrice Franca 'r icogni (strano il suo vezzo di lasciare, ogni tanto, frasi e parole nella lingua originale: « ìnve » alla fine delle lettere, o « sono tanto "busy" ». Perché?). Secondo un vecchio adagio teatrale bisogna stare attenti a mettere in scena un seccatore, si rischia di annoiare il pubblico. Per beffarsi dell'aridità, della mancanza di sbocchi della società inglese contemporanea, la Murdoch evoca- una interminabile serie di marionette imbecilli, non si stupisca dunque se le loro sorti fanno a meno di appassionarci. Al massimo potremo ammirare la superiorità dell'autrice su di loro, ma per un romanzo di questa mole è un po' poco: almeno per chi ancora chiede a un libro di vivere di vita propria, e non degli ammiccamenti di chi lo ha scritto. , Masolino d'Amico

Persone citate: Austin Gibson, Gracie, Grey, Iris Murdoch, Murdoch, Rizzoli

Luoghi citati: Austin, Como, Milano, Oxford, Vietnam