Violentate non solo nel corpo di Silvana Mazzocchi

Violentate non solo nel corpo Violentate non solo nel corpo L«)EMOZIONE suscitata dalla storia di Claudia Caputi, diciottenne di origine operaia e provinciale, seviziata a colpi di lametta dopo aver subito più volte violenze di ogni genere, ha riproposto alle donne il problema dello stupro. E' solo violenza carnale, o anche crimine psicologico oltre che fisico, cos'è lo stupro? « Lo stupro non è una favola. E' la realtà quotidiana delle donne nelle strade, nelle loro case, sul lavoro, in vacanza, di giorno, di notte. Anche quando noi sfuggiamo alla multiforme realtà della violenza, non sfuggiamo alla paura imparata fin dall'infanzia, rinforzata dall'esperienza ». dice il primo punto del « manifesto » elaborato dalle femministe francesi e da quelle di altri Paesi riunite a congresso a Parigi nel luglio dell'armo scorso. « Le donne sono quotidianamente uccise, picchiate, insultate, costrette a prostituirsi, messe in condizioni di soggezione e di paura... », avevano già avvertito in un volantino le militanti del collettivo di via Cherubini di Milano all'indomani del massacro del Circeo (.30 settembre '75). Sono questi solo aicuni dei documenti riportati nel libro Le violentate (SugarCo, 188 pagine, 2600 lire) di Maria Adele Teodori, giornalista, femminista, radicale. Nel volume, edito all'inizio di quest'anno, l'autrice ripercorre « un anno e mezzo di stupri ». dalla morte di Rosaria Lopez uccisa al Circeo, al tormento di Donatella Colasanti, alle violenze subite dalla ragazza di Verona, Cristina Simeoni, al coraggio di denunciare lo stupro, di affrontare le umiliazioni. Che la legge « maschile » sia da sempre complice del potere nel sottovalutare lo stupro come crimine dell'uomo sulla donna, fisico ideologico e psicologico, è la tesi di Susan Brownmiller, giornalista femminista americana, autrice di un bel volume scritto in stile umanistico. Contro la nostra volontà (Bompiani, 542 pagine, 5000 lire). E' una « storia dello stupro » come prassi di violenza del più forte sul più debole; sopraffazione già presente nella Bibbia, consacrata nei codici babilonesi ed ebraici ed imposta nei secoli e durante ogni guerra (da quelle di religione al Vietnam) dove, dice la Brownmiller, « lo stupro è l'atto di un conquistatore ». La soluzione per la Brownmiller è ((contrattaccare a tutti i livelli », ma il- suggerimento delle ultime pagine sembra piuttosto facilone perché il dato da cui l'autrice parte è che il maschio — grazie alla cultura di sottomissione imposta alle donne — diventa come stupratore una specie di mitico eroe temuto e sognato nelle fantasie di violenza che ogni donna avrebbe. « E' un'analisi maschile del problema questa», sostiene il movimento femminista più avanzato e per essere combattuta -va analizzata e rovesciata. Critico verso la Brownmiller è un altro volume di testimonianze di donne violentate. Nelle mani dell'uomo (Sperling e Kupfer, 198 pagine, 3900 lire) di Bice e Nullo Càntaroni, un libro-inchiesta che riporta in forma sceneggiata le esperienze di donne di ogni età e condizione sociale, senza alcun tentativo di analisi dello « stupro ». Silvana Mazzocchi

Luoghi citati: Milano, Parigi, Verona, Vietnam