Vecchio West (Morris) di Masolino D'amico

Vecchio West (Morris) L'ultimo romanzo dello scrittore Vecchio West (Morris) Morris West IL NAVIGATORE Mondadori, Milano 347 pagine, 5000 lire GUNNAR Thorkild (protagonista del romanzo) è un assistente ordinario di etnografia del Pacifico presso l'Università di Hawaii. Orfano di un capitano norvegese e di una indigena delle Marchesi, discende per parte di madre da grandi navigatori polinesiani.. Così oltre al folklore delle isole conosce tutti i segreti di vela e pagaia; inoltre è bello, forte, misterioso, con un immenso ascendente sugli studenti e una gagliarda vita sessuale. Ciò naturalmente ingelosisce il corpo accademico, che gli rifiuta la cattedra alla quale aveva ogni diritto: pretesto, la sua acritica accettazione della leggenda riguardante l'esistenza di un'isola incantata, nota solo agli uomini consacrati al mare e dove questi si recano in punto di morte. L'unico modo per capovolgere il verdetto sarebbe trovare quest'isola. Per fortuna Gunnar dispone di un nonno indigeno in procinto di ricongiungersi ai padri, e quindi disposto, in cambio di un passaggio, a insegnare la strada dell'isola. Non resta che cercare chi finanzi la spedizione, ma anche qui è pronto il solito miliardario burbero ma dal cuor d'oro, stanco di quattrini e di metropoli. Qualcuno ha già indovinato che al momento buono costui sceglierà di morire come il vegliardo polinesiano, nel luogo sacro e a tu per tu con l'oceano e le ossa di antichi nocchieri? Prima che ciò avvenga, comunque, la spedizione sarà approdata all'isola misteriosa, dove il vecchio indigeno conclude solennemente la sua esistenza, e dove la nave del miliardario, presa da un'onda anomala malgrado la competenza, di Gunnar, cola disastrosamente a picco. Privi di quasi tutto, i superstiti si rassegnano a impostare una esistenza tribale sull'isola deserta. Per fortuna alcuni di loro, a suo tempo scelti fra i migliori allievi di Gunnar, sono bravi artieiani; preziosa poi la bella dottoressa di bordo, di cui Gunnar fa la sua « squaw » o come si dice nel Pacifico. L'arcano fluido ereditato da Gunnar dopo la scomparsa del nonno si manifesta in un carisma di condottiero peraltro sporadicamente contestato dagli incontentabili. Fra i naufraghi c'è chi è lieto eli iniziare una vita nuova, fondando una dinastia e una tradizione, lontano dalla deludente civiltà; altri invece sperano, un giorno, di tornare. Il libro dedica la maggior parte dello spazio alla cronaca di questi conflitti, sempre rinfocolati dalle gelosie per via degli accoppiamenti non sempre soddisfacenti promossi dalle circostoine. Infine malgrado il prevalere, alla lunga, di un certo spirito tribale, l'improvviso manifestarsi di malattie curabili solo con i sistemi moderni in due dei superstiti impone un tentativo di ritorno. Viene allestita una barca, e un gruppo scelto parte con i malati; i sani restano, destinati ad essere, definitivamente sembra (ma la conclusione della storia è ambigua), la «tribù»... Noi lo prendiamo in giro, ma Morris West se ne infischia, e fa bene. Un libro nel quale occorrono frasi come « La sua risata era limpida come Vacqua, ma Gunnar Thorkild ebbe uno strano brivido di paura, come se avesse udito il vento sussurrare attraverso la bocca vuota ài un teschio » non aspira alla Grande Letteratura: aspira ad essere comprato e letto, e su questo punto lo scrittore australiano è inattaccabile. Possiamo al massimo domandarci le ragioni di questo successo, provare a indicare quali caratteristiche del marchio West, attraverso i cambiamenti di scenario, i lettori si aspettano di ritrovare. Non particolarmente il sesso né l'avventura, per quanto tali ingredienti contribuiscano al sapore del prodotto. Forse la componente più originale di questo autore è un certo se non proprio affiato mistico, diciamo orientamento o aspirazione verso una qualche forma di trascendenza. Si chiami Dio, Thor o Kanaloa, un misterioso, innegabile Essere superiore spira attraverso tutte le pagine di West, confermando quanto i suoi personaggi « buoni » più o meno oscuramente sentono, e costringendo i « cattivi » ad accettarlo. E' un Dio che si pone in antagonismo con la nostra civiltà. I suoi riti rigorosi, a volte persino spietati, sono l'ultimo punto di contatto fra il nostro secolo sciocco e superbo e quella natura indomata che, ormai lo sappiamo tutti, sta meditando la rivincita. Masolino d'Amico

Persone citate: Gunnar Thorkild, Marchesi, Morris West, West

Luoghi citati: Hawaii, Milano