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Finale dell'Inedito, con ironia Finale dell'Inedito, con ironia MILANO — I 73 concorrenti all'Inedito 1977 si sono ridotti a sei. La giuria del premio, presieduta da Maria Bellonci e composta da Angela Bianchini, Carla Macchia, Silvana Ottieri, Mimy Piovene, Mafalda Todisco e Serena Foglia, ha proceduto a una laboriosa sarchiatura, fra la grande ondata dei manoscritti, per isolare la rosa finale. Tutti e sei potranno fregiarsi della fascetta « selezione Inedito », che assicura, spesso, buone sortite editoriali, come dimostrano le undici precedenti edizioni del premio. I nuovi finalisti sono: Alberto Lecco, milanese trapiantato a Roma, che si presenta con il romanzo « L'incontro di Wiener Neustadt »', Giovanni Pascutto, residente a Milano ( « La famiglia è sacra »); Adriana Pancaro Silvestri, moglie del presidente del comitato tecnologico Cnr («/ bugiardi »>; Grazia Paolucci, romana («Quel mu.ro giallo ocra»); Nella Setti, toscana («Regina»); Giuseppe Vaccarino, professore universitario a Messjna («Lo sporco»}. Fra questi, sarà scelto il vincitore del premio, che garantisce la pubblicazione presso un buon editore. La proclamazione avverrà giovedì 10 marzo, nella villa comunale di corso Palestro. Fra i vari premi destinati in Italia agli autori esordienti, u L'inedito » è quel¬ lo che è riuscito a stabilire la migliore tradizione; in molti casi, ha lanciato autori che si sono poi venuti confermando con i loro romanzi successivi. Bastino i nomi di Montefoschi, Camon, Brelich, Chiesura. E il mondo editoriale guarda con molta attenzione alle scelte di questa giuria femminile. La rosa di quest'anno, ci informa Serena Foglia, animatrice dell'iniziativa, e responsabile della segreteria, si caratterizza per la presenza di un filone satirico, che mancava gli anni precedenti: « E' tornata l'ironia. Accanto al romanzo psicologico, che era rimasto costante, c'è di nuovo il gusto della dissacrazione ». Per la giuria dell'Inedito, è un dato positivo. E non soltanto per l'Inedito. t. I.