Il codice degli amanti

Il codice degli amanti Il codice degli amanti Eugenio Massa IL LIBERO AMORE NEL MEDIOEVO, voi. I: I problemi nell'Anonimo di Erfurt e in Andrea Cappellano; voi. 2: I testi dell'Anonimo di Erfurt e di Andrea Cappellano. Edizioni Gioiitine, Viareggio-Roma, pag. 120 e 88 (senza indicazione di prezzo). Ìdue volumetti, che inaugurano una nuova collana (« Studi e documenti sulle teorie d'amore »). costituiscono un'opera unica: il primo è solo l'introduzione a un testo latino del Trecento, pubblicato nel secondo. E' un testo molto breve, poche pagine, forse un frammento, conservato in un codice di Erfurt. Il Massa non nasconde lo scopo scientifico e insieme pratico del lavoro, che forse ha origine da dispense universitarie. Il suo merito sta nell'aver dato una edizione critica del frammento amploniano, con traduzione italiana a fronte. Poco serve invece accompagnare il De vero amore (così viene intitolato il frammento) con una antologia del grande trattato di Andrea Cappellano: troppo poco per dare un'idea di questo codice del vivere amoroso della fine del secolo XII. Tanto più che nel De amore del Cappellano convivono due tradizioni: quella che esalta la donna, oggetto e soggetto di un amore nobilitante; e quella che la considera pericolosa tentatrice; mentre nei passi qui scelti si riesce a intravedere solo la donna ispiratrice di grandi imprese. Nella lunga introduzione il Massa ripropone il problema dell'amore cortese, così come nell'anonimo di Erfurt si riflette: individua alcune fonti importanti e anche su questa base crede di poter constatare nelle concezioni d'amore un fondamento cristiano, anzi uno sviluppo, in qualche modo laicistico, della tradizione cristiana. Le sue osservazioni andrebbero approfondite, anche sulla scorta degli studi di Gustavo Vinay (che il Massa pur conosce) e della produzione romanza più recente, tra cui quella di Erich Koehler (che il Massa non ricorda). Del resto qui si nasconde la questione più delicata: la tradizione cristiana ha esaltato l'amore tra uomo e donna (il « Cantico dei cantici ») come segno dell'amore tra Dio e l'umanità, ma non ha. per questo, meno ribadito il permanere della legge mosaica e dunque di una moralità sessuale. Così il puro amore verso Dio, questa « libertà ». significa spesso « verginità », cioè rapporto con Dio oltre il segno del matrimonio. Comprendere come non ci sia contraddizione tra la « libertà » dell'amore e la « costrizione » della legge, nella tradizione cristiana, anche come si presenta tra secolo XII e XIV. è tuttavia un problema ancora aperto. Dato lo scopo del suo lavoro il Massa non intende risolverlo. Anche per questo il titolo dei volumetti — che restano un'opera diretta all'ambiente accademico — può essere inteso equivocamente. Claudio Leonardi

Persone citate: Andrea Cappellano, Claudio Leonardi, Edizioni Gioiitine, Erich Koehler, Eugenio Massa, Gustavo Vinay

Luoghi citati: Roma, Viareggio