Il teorema di Alice

Il teorema di Alice Il teorema di Alice PIÙ' rappresentativo di Dickens, di Thackeray, della Austin, figlio della sua cultura complessa e sofisticata, Lewis Carroll non è solo scrittore per bambini. E' uno scrittore la cui tessitura complessa ha stimolato studi, citazioni, biografie. Come in tutti i capolavori, la lettura dei libri di Lewis Carroll è a vari livelli. Limitarsi a leggerli come libri per bambini è come non volere ascoltare Così fan tutte dopo averlo sentito una prima volta, ingannati da quella che, per ignoranza, potrebbe apparire una trama leggera e leziosa. Lewis Carroll viveva a Oxford ed era pastore protestante, insegnava logica e matematica: si chiamava, in realtà, Charles Dobson. Era un matematico geniale, e geniali sono i suoi testi firmati « Dobson ». The Raven and the Writing-Desk — Il corvo e lo scrittóio (Thames and Hudson, sterline 3,95) è un libro di Francis Huxley, nipote di Aldous Huxley, antropologo e sociologo. Analizza la matematica nel contesto di Alice nel paese delle meraviglie, il concetto del nonsense, il quiz senza soluzione — per esempio quello che il cappella 10 matto pone ad Alice durante la famosa scena del tè (perché un corvo è come uno scrittoio?) — e i significati di un testo che in realtà è così complicato. E' dal 1865, data di pubblicazione di AZzce nel paese delle meraviglie, che il libro viene sottoposto ad analisi: e così il suo enigmatico autore Nel 1896, quando il libro vendeva la sua 86 millesima copia, nella nuova edizione, 11 reverendo Dobson si curava di rispondere alle molte lettere che gli erano giunte e ohe gli avevano posto il quesito della soluzione a quiz del Raven and the Writing-Desk. Il reverendo confessava di non aver avuto alcuna soluzione in mente al momento del racconto, e in quello della scrittura. Il nonsense, scrive Francis Huxley, è un gioco logico, e traccia il gioco strutturale in questo brillantissimo libro — un testo che affascinerà particolarmente chi si interessa di linguaggio, psicologia e struttu¬ ralismo. Devo ahimè purtroppo confessare che alcune delle equazioni linguistiche sono incomprensibili per un lettore medio. Ma i poeti, i matematici hanno in The Raven and the Writing-Desk un testo che li farà, gioire. E se alcune pagine sfuggono alla comprensione di un occhio non preparato allo strutturalismo e alla matematica, il libro è una gioia anche per noi. Illustrato da disegni originali di Carroll e di Tenniel, e da alcune fotografie prese da CarrollDobson troviamo nel libro un suo autoritratto (il bel viso fine, represso e delicato) ma la maggioranza delle fotografìe di Dobson ritraggono Alice Liddell e le sorelle. Carroll, come si sa, aveva mi morboso affetto per le bambine e varie fotografìe (oltre a gran parte del suo diario) vennero distrutte dal fratello di Dobson dopo la morte dell'autore. Ma il clima di sessualità proibita emana anche da quelle fotografìe che sono sfuggite al rogo. Molto illustrato è un altro volume che esce in questi giorni Lewis Carroll, an Illustrated Biography, una biografia illustrata di Derek Hudson, un testo che esce in seconda edizione arricchita (Constàble, sterline 6,50) dopo che la prima, del 1954, venne esaurita e diventò un libro prezioso e conteso in biblioteche pubbliche e private. Questa di Hudson è difatti una delle migliori biografie di Carroll e contiene materiale nuovo oltre alle ultime « testimonianze » di chi aveva conosciuto il reverendo matematico. Tra le fotografìe troviamo anche ritratti di famose personalità, come Tennyson e Ruskin, Holman Hunt e Rossetti, Ellen Terry e Millais. Ci sono anche fotografie della famiglia di Dobson e di quella di Alice, e della Oxford contemporanea. Alice chiamava Dobson « zio » e il rapporto si complicava quindi non solo nel proibito — la bambina non era una « jeune fille en fleur » — ma nell'incestuoso. Mentale, naturalmente. Gaia Servadio

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