Tra scherzi e battute

Tra scherzi e battute Tra scherzi e battute Altro clima, in cui l'amaro della società e del costume di cui siamo partecipi viene «liberato », decantato per arrivare a un sorriso che ci aiuti semplicemente a sopravvivere: ecco invece la formula di Luca Goldoni, che aggiunge alla serie fortunatissima dei suoi libri questo «Dì che ti mando io», edito da Mondadori (lire 3500). Alla quarta edizione, tra le novità Mondadori, è già arrivato «Come ammazzare il marito senza tanti perché », di Antonio Amurri (lire 3500), che continua così una sua personale serie di operette stemperatamente satiriche dedicate alla moderna e civile convivenza. Con l'aiuto della sua matita, e dei suoi famosi omini dagli occhi a crocetta, Olericetti ha raccolto battute, versetti sferzanti, evasioni, storielle graffanti sulla nostra epoca e la nostra società, in « Soprappensieri », sempre di Rusconi (L. 4000), a cui dobbiamo poi altri titoli nella serie degli « Umorlibri »: come « Visto si nasca » (lire 3800), di Flavio Bertelli, viaggio in un amaro paese di utopia, che è quello dell'età prenatale; come « Mqlr ta mala, poco bene» (lire 4000), di Casacci e Ciambricco, con disegni di Jacovitti, storia assai comica di un colpo banditesco; come «Eleuterio e sempre tua» (lire 3800), di Maurizio Jurgens, raccolta di popolarissimi dialoghi radiofonici. Un'altra categoria è quella dei libri che raccolgono scherzi, battute, invenzioni, magari suggerimenti per stare allegri, come « Vivendo e scherzando dal vero », di Marcello Marchesi e Gustavo Palazio edito da Sugar (L. 4000), che continua una fortunata serie. In «Bar Sport» (L. 3000), di Stefano Bermi, edito da Mondadori, è il mondo del bar che viene piacevolmente sfruttato, con i suoi personaggi caratteristici, i casi umani, le cose divertenti e amare che sfilano. Unfopera • particolarissima, che è anche un grande ritorno, si può considerare l'Arcijeeves (L. 6500), tre romanzi di P. G. Wodehouse, in edizione Mondadori. Wodehouse dette perfino spunto a un linguaggio, per chi allora era giovane, tra le due guerre; era un fustigatore della società inglese del tempo, era un curioso personaggio egli stesso, portato irresistibilmente a deformare tutto ciò che entrava nel suo incredibile campionario umano. Allo stesso modo mi sembra opera da segnalare per il suo sapore grottesco, amaro, ironico, «Il mitomane», (lire 3500), di Paolo Mosca, edito da Sugar; vicenda di uno sciagurato che arriva a vivere realmente i suoi sogni malati. E poi non vorrei dimenticare, prima di chiudere, là vasta produzione di fumetti, ohe in certi casi tentano strade addirittura qualificanti. Penso sM'«Orlando furioso», in versione fumettistica, appunto, di Pino Zac, editoriale Corno (lire 5900); e per quanto non s'intoni ai tempi, la raccolta di una striscia molto cattiva e spiritosa: «Santincielo», di Skiaffino, edita col titolo «La presa per il culto», dalla casa Dardo (L. 2500). Vincenzo Buonassìsi

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