I regali dello scrittore di Luigi Meneghello

I regali dello scrittore I regali dello scrittore terrogativo. Accanto ad esso metterei il più recente Fiori italiani di Luigi Meneghello (ed. Rizzoli), uno dei pochi narratori per cui lo scrivere non sia pratica notarile o gioco d'artifìcio, ma scontro con la parola: le sue pagine hanno inoltre un raro merito, quello del coraggio della verità,. anche a rischio della banalità. Fuori delle necessità di mestiere, per conto mio invece, mi rileggerei, grazie alla ristampa della Bur, gli Scritti .filosofici di Manzoni: e in essi soprattutto le Osservazioni sulla morale cattolica, che quanto hanno di uggioso nel titolo e di grigio nella materia, tanto hanno di vissuto e di partecipato, di sofferto é di attuale nella loro scrittura. Marco Forti Non è facile districarsi in mezzo a una produzione letteraria tanto varia e sempre più abbondante nei suoi diversi aspetti. C'è però una cosa che mi colpisce prima di tutto: il deciso predominio qualitativo della poesia sulla prosa. Si sono infatti letti romanzi italiani interessanti come quelli della Cialente, di Sciascia e di Consolo, anche se il più bel romanzo italiano uscito quest'anno è, senza dubbio, l'Ernesto di Saba, dunque ancora l'opera di un poeta. Fra gli stranieri ho letto con interesse Il dono di Humboldt di Saul Bellow e La vita è altrove di Milan Kundera. Ma ho detto dei poeti: fra gli italiani ricorderò l'ultimo Risi e l'opera prima di Cucchi; e più ancora, fra gli stranieri le bellissime e ardue Poesie del tedesco Paul Celan e la Lady Lazarus della drammatica Sylvia Plath. In assoluto, il più bel libro pubblicato in Italia quest'anno, è per me quello delle Poesie 1921-29 di Osip Mandel'stam che, nella smagliante traduzione di Serena Vitale, • appaiono belle come i più bei quadri del suo coetaneo e compatriota Vassilj Kandinsky. Giorgio Manganelli Non è molto interessante regalare libri. Se le circostanze saranno così inclementi nei miei confronti, da costringermi.a regalare un libro, mi orienterò verso un libro illeggibile, una specie di oggetto: p"er esempio, Fanciulli prodigio e reincarnazione, di Amadens Voltber (ed. Mediterranee). Oppure, le Opere Complete di Krysnamurti. Insomma, un libro di non consumo, la cui durata è in rapporto proporzionale con la illeggibilità. Del resto, anch'io vorrei avere un libro di non consumo. Desidero moltissimo un libro del Quattrocento, la Hypherotomachia Poliphilì. So che esiste, in edizione Ricciardi, commentato dal Pozzi, illustrato da Mantegna. Vorrei averlo perché è un libro che può durare una vita. Stanislao Nievo Cosa ha dato da noi la narrativa quest'anno? Credo che considerarlo un anno pigro sia un errore. Essa è forse disorientata (ma è un demerito? O un segno di alternativa nascènte?) ma pruriginosa con alcune riconferme e dei tentativi diversi, sani. E' segno che qualcosa si cerca, senza soffermarsi solamente su schemi preferiti e stagionati nel tentativo di scrivere quello di cui abbiamo bisogno oggi e che non sappiamo cosa e dove sia. Il coraggio di guardarsi dentro a volte spezza tutto in analisi atomizzanti ma talvolta riesce a sentire qualcosa che pulsa nel fondo con toni differenziati e che è avvertibile da chi non è troppo distratto o bizantino. Tra i libri emersi in questo senso ne ricordo due italiani: il sorriso dell'ignoto marinaio, di Vincenzo Consolo e Re di macchia, di Bruno Modugno„ E uno straniero: L'incantatrice, di Guy des Cars. Giovanni Raboni Il libro che, da un po' di tempo, consiglio agii amici di leggere non è un romanzo, né una raccolta di poesie. Anch'io lo sto leggendo e non ho idea di quando lo finirò: vado avanti molto piano, e penso che sia il modo giusto. Si intitola L'indagine del mondo fisico: autore Giuliano Toraldo di Francia, professore di Fisica superiore all'Università di Firenze, editore Einaudi, prezzo dodicimila lire. La costa forse più straordinaria di questo libro è che si riesca a leggerlo, anche se ogni tanto ci sono formule e calcoli che uno (io, per esempio) è portato a non tentare nemmeno di decifrare. Non importa, si riprende a leggere più in là e si ricomincia a capire anzi, per esSere più precisi, x si ricomincia a rallegrarsi del fatto che problemi e misteri come la struttura della visione, la direzione del tempo, il principio di causalità, l'origine dell'universo siano (in quanto domande, in quanto ipotesi) alla portata della nostra intelligenza. Raul Radice In fatto di libri mi riesce difficile dare consìgli senza conoscere le persone alle quali mi rivolgo. Preferisco indicare quali libri nel corso del 1976 hanno interessato me, appagando Jion tanto una mia curiosità generica quanto il bisogno di trovare una conferma a convincimenti personali, o la giustificazione di suggestioni lontane. Le biografie, insomma, mi hanno portato a indugiare su tre libri: 1) Nefertiti di Philipp Vandenberg, non per amore dell'archeologia, ma perché perseguitato da più di un quarantennio dalla immagine di quella regina quale appare nel busto policromo di Thutmosi. 2) Il mio regno per una donna di Ralph G. Martin, storia dei Duchi di Windsor, perché quella vicenda, comunque la si consideri, ribadisce la singolarità di Edoardo VIII, uomo costantemente «fedele ai propri errori». 3) La irregolare di Edmondo Charles-Roux, perbene la vita di Coco Chanci mi conferma che le grandi carriere dipendono sì dai meriti dei loro protagonisti, ma anche e più dall'avere essi fin dagli inizi infilato la strada giusta. Quando ciò accade, anche gli errori si risolvono in conquiste. Enzo Siciliano Per Natale, Capodanno, Epifania (che tutte le feste porta via, e poi ci saranno bollette di tasse da pagare, i rincari e chissà che altro), leggete La novellaja fiorentina con la novellaja milanese di Vittorio Imbriani (un volumetto Bur da 3200 • lire). Sennò le Satire di Orazio, testo a fronte, «Grandi Libri» Garzanti (per 1500 lire): chi non sa cosa sia la discrezione, legga e mediti. Altrimenti, si affronti lo splendido Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani, 1915-1918 , (Boringhieri): le sciagure di un popolo in guerra, viste e analizzate da un grande linguista saranno una sorpresa per i lettori meno agguerriti e sofisticati. Per il resto, un qualsiasi libro può essere una strenna bellissima: cercatela fra le tirature meno alte, fra i titoli meno propagandati da professori d'università* come ad esempio i Fiori italiani di Luigi Meneghello (Rizzoli, e per 4000 lire). J81

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