E perché non Bulgakov?

E perché non Bulgakov? Le letture "adulte» da suggerire ai ragazzi E perché non Bulgakov? SI può dubitare, come faceva il Croce, che esista, con dignità d'arte, una letteratura per ragazzi; sembra certo comunque che oramai i « ragazzi» non esistono più, e il margine tra l'infanzia' e' un'adolescenza già curiosa dei fatti e dei problemi generali è un margine sempre più ridotto. Anzi, com'è nell'esperienza di tutti, la abbondanza della «comunicazione» superficiale, sommaria e confezionata per il consumo (televisione, rotocalchi, assemblee) dà agli adolescènti l'illusione di padroneggiare materie e linguaggi appena orecchiati. Non starò certo a rim-. piangere il tempo delle inibizioni, quale fu quello della mia giovinezza; ma non c'è dubbio, a mio parere che, nella società dei consumi, uno dei «consumi » più perversi è il consumo di informazione. Qiial è allora lo spazio per la lettura degli ado-, lescenti, se da un lato essi rifiutano testi prodotti per uh lettore « diverso » in cui essi giustamente non si riconoscono più, e dall'altro lato sono lusingati dai richiami ad una maturità anoora oggettivamente non raggiunta? Che cosa può offrirgli il dono delle grandi emozioni formative, senza incorrere nella naturale diffidenza che, a - quell'età, Coinvolge tutto ciò che ha di « clàssico » e quindi di scuola? Non è vero, come qualcuno illuministicamente sostiene, che tutta la letteratura è disponibile per tutti i lettori; scrittori trop-, po elaborati e complessi, da Borges a Gadda, da Landolfi a Pizzuto, ottengono di regola un effetto revulsivo negli adolescenti, che non amano i rispecchiamenti dell'« io » altrui. La irrequietezza e l'estremismo sentimentale dell'adolescente si nascondono spesso in un atteggiamento culturale di lettore .« medio », interessato in primis ài contenuti. Egli non ama distaccarsi dal presente: ha bisogno di attualità. . _ ' Ma la scelta possibile è molto ampia, anche se penso che debba rispondere al criterio della letteratura come avventura dei sentimenti, escludendo cioè, per il momento, di presentare il secondo e finale valore della letteratura come avventura della parola. Lasciamo purè da parte i racconti, ormai canonici, d* Tolstoj, o i libri, ecce, jnali dal nostro pùnto di. vista, che miracolosamente conciliano autenticità poetica e semplicità di. emozioni, come « Il battèllo bianco » di Ajmatov. Ma, per fare qualche esempio, unoscrittore come Pratolini (e in-specie «Il quartiere », «Cronaca familiare» e « Cronache di poveri cimanti») riesce a trasmettere quasi integralmente anche ai giovani il fascino del suo mondo avventuroso e patetico. «Il clandestino » di Tobino è una storia emblematica della Resistenza, che fa presa. I problemi del rapporto con il potere, la contestazione culturale dei giovani, sono rési con grande efficacia in un bellissimo libro dimenticato del polacco Brandys, « La difesa della granada», o in «Niki, storia di un cane» dell'ungherese Tìbor Dery. Di Bulgakov, « Le notti bianche» affascina lettori di ogni età (e per mio conto è il suo capolavoro). Gialli di alta qualità e di sottofondo politico,- come « Il sospetto » dello svizzero Diirrenmatt hanno la qualità di incatenare l'immaginazione; e allo stesso modo lo Sciascia più'limpido («/ giorni della civetta »). Di Moravia, racconti quali «Inverno di malato » o « Agostino »; di Bassani, « Il giardino dei Finzi Contini» e «Gli occhiali d'oro»; di Cassola, «La ragazza di Bube», di Silone «Il seme sotto la ■ néve», li ho consigliati con successo a giovani di età scolastica. Inutile ricordare « La storia » della Morante, che ha interessato un pubblico di ogni età. Ma non dimenticherei neppure la Poesia: l'ultimo Caproni, da « Il seme . del piangere » in poi, tocca con grazia musicale temi universali e domestici: a Bologna, al Premio Gatti, tanto la giuria dei critici quanto la giuria dei giovani indicarono all'unanimità il suo nome. L'elenco, anche nella sua frettolósa sommarietà, è certo incompleto. Ma penso che serva a indicare ciò che, ripeto, ritengo il punto essenziale: i ragazzi, oggi più che mai, hanno fame di attualità, di modelli (nel nostro caso letterari) da cui non si sentano esclùsi. Geno Pantaloni

Luoghi citati: Bologna, Cassola