L'operaio che si fa editore di Osvaldo Guerrieri

L'operaio che si fa editore Singolare esperienza in un paese del Cilento L'operaio che si fa editore SALERNO — A Casalvelino Scalo lo conoscono tutti. Alcuni lo amano, gli chiedono ragguagli sindacali o informazioni culturali; altri lo odiano. « E' un odio ideologico — spiega — odiano il mio impegno». Giuseppe Galzerano, 23 anni, operaio in una ditta di lavorazione del marmo, anarchico, laureando in pedagogia al Magistero di Salerno con una tesi su Carlo Pisacane, è forse la più anomala ed eccentrica figura d'editore oggi in Italia. Anomala, per i modi e le condizioni in cui svolge questa professione; eccentrica, perché non è inserita nei tradizionali centri di cultura, ma nel cuore del depresso Cilento, in una frazione di circa trecento abitanti, priva di tutto, persino di un'edicola. La sua attività editoriale è più il frutto di passioni ideologiche, di urgenze sentimentali, che di pacate soluzioni esistenziali. Ha cominciato casualmente, quando aveva diciassette anni. L'anno prima aveva scritto un romanzo che nessun editore aveva voluto pubblicare. Si intitolava I ricchi e gli oppressori non moriranno più, un'opera contro i trapianti cardiaci. Galzerano immaginava che un potente s'impadronisse del cuore dei giovani e si garantisse così l'immortalità. Decise dunque di pubblicarlo da sé. Ne stampò duecento copie che esaurì in due o tre mesi. Il caso è esemplare, poiché rivela un atteggiamento ohe si ripeterà in seguito: la necessità di comunicare agli altri se non proprio un « messaggio », almeno un patrimonio ideologico e culturale che per anni è rimasto sepolto nelle pieghe dell'indifferenza e della miseria. Ed ecco nascere Pisacane un dirottatore di cent'anni fa dello stesso Galzerano e Canti sociali e politici del Cilento. Ma con quali mezzi Galzerano riesce a svolgere questa professione che, oltretutto, richiede denaro, e non poco? Come trova i fondi? Chi lo sovvenziona? «Nessuno — risponde con prontezza —. Se voglio restare indipendente non devo chiedere soldi a nessu¬ no. Per pubblicare lavoro in fabbrica. Dalle sette del mattino alle cinque di sera, guadagnando settemila lire al giorno. Riesco a racimolare dell'altro denaro vendendo libri d'antiquariato. Sono tutti testi politici dell'Ottocento che mi invia il signor Populizio, un vecchio anarchico che ha una libreria a Rivesville. negli Usa. Collaboro a qualche giornale. Nient'altro ». Costituita la casa editrice, Galzerano provvede a differenziare la produzione. Sotto l'insegna di « Editore Galzerano » pubblica libri anarchici; dedica al Cilento, ai suoi materiali etnografici e culturali la collana « Edizioni di storia cilentana». Per diffondere le sue pubblicazioni non può affidarsi alle agenzie di distribuzione. E allora porta lui stesso le « Edizioni di storia cilentana» nelle aule scolastiche, quando riesce a vincere le resistenze dei presidi. Gli altri volumi, invece, li spedisce ai giornali, sperando che un lettore o una libreria glieli richieda. Osvaldo Guerrieri

Luoghi citati: Casalvelino, Italia, Salerno, Usa