LEGGENDO IL BUON VINO

LEGGENDO IL BUON VINO LEGGENDO IL BUON VINO PERCHE' tanti oggi si appassionano al vino, o meglio: al discorso del vino; cioè capirne, conoscere nomi e caratteri, origini, etichette, arte di conservarli e di servirli? E' conseguenza di un ritorno al rispetto del cibo, della tavola; è un piacere autonomo, una curiosità con sfumature intellettuali, o snobistiche; o un'altra evasione rispetto al furore del mondo in cui viviamo? Non posso, non spetta a me proporre questo discorso, in generale. Ma se tentiamo una panoramica del boom librario che c'è stato sul tema del vino, parallelamente a quello sul tema della cucina, qualcosa si potrà anche ricavare, o almeno intuire. C'è stata una quantità di hbri sul vino negli anni scorsi e anche quest'anno; però su direttrici completamente diverse. Il fatto che per l'immediato futuro siano annunciati pochissimi titoli non è, credo, segno di flessione; è che l'ondata ha i suoi capricci. Abbiamo avuto nei mesi scorsi una serie di pubblicazioni, alcune pregevoli, altre arriveranno in porto dopo le feste, ormai. ★ ★ Il punto è che la cucina, gira e rigira, finisce sempre in ricette, anche se può esserci nei vari testi un impegno storico, la ricerca delle linee di un costume, di un ambiente, di una evoluzione; si finisce cioè su un piano pratico, esecutivo, alla portata di tutti, o quasi. Col vino, invece, o si va sul piano letterario, anche in poesia — c'è una tradizione universale, in questo senso — oppure si entra in questioni di competenza, di tecnica, di esperienza, più o meno vulgata, ma sempre a un certo livello, che impegna i neofiti. E parliamo ora non di tutto ciò che si è stampato e si stampa, ovviamente, ma delle opere nuove, o quasi nuove; o che abbiano più di altre « tenuto» nell'interesse dei lettori. Nel filone letterario ab¬ biamo l'annuncio più importante; sta uscendo da Mondadori il terzo e ultimo volume della serie Vino al vino, di Mario Soldati. Conoscendo i primi due volumi, sappiamo quel che ci aspetta: sono reportages molto vissuti, panorami di vigne, castelli, cantine, uomini, vini, si completa il disegno di un'Italia enoica affascinante. Forse a Soldati, conoscendolo, non garberà che questa sua trilogia sia classificata in una dimensione letteraria; gli preme, con il suo entusiasmo, il discorso dei vini per le qualità, i caratteri, i risultati. Ma non crediamo di far torto alla sua fama di esperto, riconoscendo nella sua arte di scrittore una forza che tocca e supera sempre qualunque argomento tratti. I suoi libri sono, del resto, un richiamo stupendo al vino, al di là di tutti i giudizi e le esperienze particolari. E di altri due libri a questo proposito vorrei ricordare la presenza, anche se meno recenti. L'Ó.P. ossia Optimus potor di Paolo Monelli, un classico delizioso dell'educazione al bere, edito da Longanesi, che meriterebbe ampiamente una ristampa; e Alasanté di Gino Nebiolo edito da Priuli e Verlucca, ricehis&nib. esilarante re- 1 pertoriò di letteratura e poesia enoica di tutti i tempi. Due grosse 'opere di carattere enciclopedico abbiamo per il vino, a differenza da ciò che avviene nel settore gastronomico. La prima è la monumentale Enciclopedia vitivinicola mondiale di Pier Giovanni Garoglio, che in nove poderosi volumi (edizioni scientifiche Uiv) ha l'ambizione di raccogliere tutto lo sciDile e l'informazione desiderabili per la materia, sul piano nazionale e su quello internazionale. Un'altra opera, di Ugo Graioni con numerosi collaboratori, Dalla vigna alla tavola, edita da Canesi, in cinque volumi di grande formato, ha invece carattere di repertorio più accessibile a tutti, spiega come si coltiva la vite e come si fa il vino, dà un panorama di tutti i vini italiani, fornisce indirizzi di associazioni, enti, istituti, scuole, case vinicole; si pone insomma come strumento di utilità pratica sia per adepti, sia per operatori. ★ ★ Straordinario il numero — si possono contare a decine — delle opere e operine divulgative. Tra queste, senza dubbio la più chiara e completa è II vino giusto di Luigi Veronelli, edito da Rizzoli, manuale di rigorosa impostazione, ma di facile lettura, che continua ad avere meritata fortuna; e nella stessa scia vedrei Civiltà del vino e II manuale del bevitore saggio, di Renato Ratti, editi da Scialpi, utilissimi per una colta iniziazione. Ancora, su un piano di amabili suggerimenti al neofita, citerei il recentissimo La mia cantina, di Adriano Ravennani, edito da Longanesi; Viva vino, di Luigi Marinatto, edito dai Fratelli Fabbri; e un Cercatutto degli stessi editori, tratto sempre da Viva vino, che riguarda in particolare i «Vini di denominazione di origine controllata». Opere panoramiche dedicate a identificare e illustrare i vini d'Italia, o delle sue regioni, o di altri Paesi, sono anche abbondantissime, alcune recenti. Tra quelle più conosciute e seguite cito ancora di Veronelli I cataloghi Bolaffi: quello dei vini d'Italia, e quello dei vini del mondo, annualmente aggiornati e ripubblicati. Sono opere di mole non indifferente, molto impegnate, seriamente condotte anche se non mancano le voci che attribuiscono scelte e schede non solo alla sapienza ma anche agli umori eternamente battaglieri dell'autore. ★ ★ Un'opera recente dedicata a 2214 vini d'Italia, di Riccardo Di Corato, edita da Sonzogno, si raccomanda per la sua semplicità e chiarezza, che non escludono completezza e rigore di scelte: come manuale di prima e rapida consultazione, è ideale. Da segnalare, ancora, una Guida ai vini d'Italia di Flavio Colutta, edito da Longanesi, che è infatti un viaggio condotto con felici intenti enoturistici; un altro volume di Adriano Eavegnani, dedicato ai Vini di Sardegna, appena pubblicato da Longanesi; un Invito al vino di Luisa Migliali, campionessa televisiva, edito da Mursia, assai piacevole, anche se un po' arbitrario; e un altro bellissimo volume Viaggio fra i vini della Valle d'Aosta, di Riccardo Di Corato, edizioni Eda. Una serie di bei volumi dedicati alle nostre regioni stanno pubblicando le edizioni Sedd, di vari autori — e saranno in totale quindici — pure col titolo comune Viaggio tra i vini d'Italia. Sui vini altrui, c'è sempre Il libro d'oro dei vini di Francia, del Benporat, edito da Mursia, e c'è sempre Il grande libro dei vini di tutto il mondo, di Jobé, edito lussuosamente da Garzanti. Un repertorio che ha anche pagine gustose di co¬ lore, è dedicato infine da Margherita Volpi a sodalizi e confraternite enogastromiche, appena ristampato da Enopanorama col titolo / cavalieri del buon gusto. Tra le opere di tecnica vinicola, è da segnalare un grande ritorno: la recentis- sima ristampa del Manuale dell'enologo, di Claudio Marescalchi, che è la continuazione della stessa' 'opera pubblicata dà suo padre Arturo, edita dai fratelli Marescalchi: testo fondamentale, coirle un altro celebre di Emile Peynaud, finalmente tradotto in italiano: Enologia e tecnica del vino, edizioni Aeb. Completa il discorso su questo punto — • che riguarda ovviamente solo esperti — una ottima pubblicazione: L'anima del vino, opera di tre sommeliers e di mi tecnico (F. T. Afforchi, A. Piccinardi, A. Solci, A. Zaccone), edito a cura della Associazione italiana dei sommeliers, che raccoglie tutte le lezioni di un corso di degustazione a livello professionale, ma accessibile credo, a molti altri. Un ultimo accenno al settore degli alcolici, del bere miscelato. Qui tiene sempre con indiscussa autorità I cocktails di Luigi Veronelli — forse la sua opera migliore — edito da Rizzoli. E possiamo segnalare anche, assai ben fatto, il recente Amico bar di Franco Zingales, edito dai Fratelli Fabbri. Vincenzo Buonassisi / ..X Èmzg' ili' ^^^^^^^ ^^^^^^^^^^^^

Luoghi citati: Francia, Italia, Sardegna, Valle D'aosta