critica letteraria

critica letteraria critica letteraria Arnaldo Pizzorusso SEDICI COMMENTI A BAUDELAIRE Enrico Vallecchi, Firenze, Collana Saggi di Cultura Contemporanea, 165 pagine, 3000 lire. (Sergio zoppi) Sedici incontri con altrettanti testi baudelairiani che Pizzorusso ha sviluppato durante un arco di tempo assai vasto, come osserva nell'introduzione, e che ha concretizzato nel 1970-71 attraverso un confronto coi propri studenti. La lettura, dopo una serrata analisi del lavoro dei principali critici, puntualizza la funzione del commentatore riscattandone il lavoro. Egli non è un anatomopatologo che si accanisce sul cadavere, ma un interprete del testo che da esso deve far scaturire tutti i più profondi significati, superando quello che Piz¬ zorusso chiama « il momento soggettivo» per presentare un'interpretazione che «non è storica, ma può divenire, a sua volta, materiale storico ». Leggendo i commenti, si capisce come il critico non voglia trasformare la sua lettura in « classificazione e ordinamento di materiali, che introduca coerenza e armonia dove esiste divergenza e dissenso », ma voglia contribuire, attraverso l'analisi di un singolo componimento poetico non considerato come un « organismo chiuso », a fissare gli elementi costitutivi dell'insieme di un'opera, che, nel caso di Baudelaire, potrebbe essere quella che si suol definire «l'architettura» delle Fleurs du Mal. Non si tratta quindi di esercitazioni accademiche, ma di una vera e propria base metodologica per l'approccio testuale, di un avviamento al commento che non dovrà essere lo « specchio» del testo, ma ala lente che ingrandisce e rende inconsueto (quando non deforma) il particolare che mette a fuoco». Rosella Mamoli Zorzi INVITO ALLA LETTURA DI FAULKNER Mursia, Milano, 160 pagine, 2000 lire. (marco neirotti) André Malraux vide in Santuario di Faulkner « l'intrusione della tragedia greca nel romanzo poliziesco ». Emilio Cecchi, in Scrittori inglesi e americani, definì tale affermazione « una francesata»e suggerì al lettore molta cautela, ammonendo chi fosse digiuno di una diretta esperienza americana a non fraintendere «accenti e situazioni che possono sembrare paradossali e sforzati ». Rosella Mamoli Zorzi ri¬ tiene esatta, al di là della espressione colorita, l'opinione di Malraux, ma non trascura di penetrare un certo mondo americano per capire l'autore che Ina espresso. Dedica infatti, a Faulkner un'attenzione scrupolosa e ne segue il cammino in pagine dosate secondo l'importanza dell'opera presa in esame: dalle prime esperienze (La paga del soldato) ai più grandi romanzi (L'urlo e il furore, Luce d'agosto, Assalonne. Assalonne!). La vita e ciascun libro di Faulkner sono studiati con abbondanza di osservazioni, ma il capitolo dedicato ai « temi e motivi » è ridotto a un frettoloso riepilogo di quei temi e motivi già messi in risalto nelle pagine precedenti. Sarebbe stato interessante invece estrarre dall'analisi delle singole opere quelli davvero caratterizzanti per discuterli, anche, su un piano più ampio e generale.

Luoghi citati: Firenze, Milano