Autoritario, aristocratico, discriminante

Autoritario, aristocratico, discriminante Autoritario, aristocratico, discriminante CI sono dei crocevia, dei passaggi obbligati, sul cammino della musica, dove sembra confluire per un momento la totalità del pensiero e delle emozioni, umane. E' quando la musica diventa «moderna» e la sua tensione espressiva estrema. E' a questi crocevia che la musica acquista improvvisamente uno spessore vertiginoso dove livelli di espressione immediati sono, generati da (generano?) livelli molto compessi e spesso insondabili. Tutto sembra confluire nel crocevia wagneriano della Tetralogia e del Tristano: anche un'aristocratica, autoritaria consapevolezza intellettuale della creazióne musicale e degli inevitabili, risvolti socialmente discriminanti di quella'consapevolezza, anche il senso dell'eterno crepuscolo che accompagna, sempre, quelle opere che indagano l'uomo e i suoi miti. Al crocevia successivo della storia, cioè al dopo Wagner di Schoenberg, le tensioni espressive (cioè le tensioni di significato) si sono fatte così laceranti che la musica si è spezzata; incapace di portare su di sé il peso di tante "cose, di tante contraddizioni e di tanta utopia. Certo senza Wagner la musica sarebbe diversa, oggi; così come lo sarebbe senza Beethoven, senza l'ultimo Mozart e senza Monteverdi. Ma è proprio per questo che non credo al wagnerismo e all'attualità di Wagner. Luciano Berìo

Persone citate: Beethoven, Luciano Berìo, Monteverdi, Mozart, Schoenberg, Tristano