Resta un immenso museo sepolto di Fabrizio Carbone

Resta un immenso museo sepolto Resta un immenso museo sepolto È affascinante il racconto delle ultime scoperte archeologiche in Italia. Ma non denuncia la paralisi burocratica e la mancanza di fondi che ostacolano le ricerche, né il saccheggio continuo delle antiche "pietre" Nei quarantasette capitoli, brevi e scorrevoli, l'autore fa rivivere il momento magico dll t d lltore per la gola e farlo scendere nei cunicoli di pietra, nel buio di una tomba. M Sabatino Moscati LE PIETRE PARLANO. Alla scoperta dell'Italia sepolta Mondadori, Milano, 311 pagine, 4.500 lire. Paul MacKendrick LE PIETRE PARLANO. Nuova storia dell'archeologia in Italia Longanesi, Milano, 249 pagine, 1.200 lire. Due libri con lo stesso titolo e sullo stesso argomento: un caso editoriale abbastanza, raro su cui non entriamo nel merito se non per segnalare triamo invece nel mondo dell'archeologia italiana contemporanea: Sabatino Moscati, abbandona la veste ufficiale del professore universitario, che il libro di MacKendrick è stato stampato due mesi prima di quello di Moscati. Enper raccontare con stile svelto le più recenti scoperte di civiltà antiche. L'americano Paul MacKendrick prende lo spunto dalle nuove tecnologie comparse alla fine della seconda guerra mondiale (soprattutto la fotografia acrea) per raccontare episodi poco noti legati all'evolversi della storia archeologica in Italia dell'epoca preistorica agli scavi sotto la basilica di san Pietro. Due libri diversi per impostazione - MacKendrick, che pretende di trattare la "nuova storia" dell'archeologia in Italia, usa il linguaggio e il tono del conferenziere, spaziando in ogni capitolo da un punto all'altro della penisola, per riepilogare vecchie scoperte e recenti intuizioni. Ben diverso è il libro di Sabatino Moscati che si spoglia del tutto dello sfoggio di erudizione per parlare con semplicità delle nuove campagne di scavo appena concluse e ancora in corso nel nostro Paese. Moscati diventa cronista del lavoro dei suoi colleghi partendo da Paestum e dedican¬ do il suo scritto a Mario Napoli, sovrintendente alle Antichità del posto, morto mentre il libro era in corso di stampa e autore - secondo Moscati della più grande scoperta contemporanea: il ritrovamento di una serie di tombe, unico esempio esistente della pittura greca. Sono pagine senz'altro piacevoli nella lettura: il libro apre un panorama vasto e aggiornato su quanto si sta facendo da noi per riportare alla luce le città antiche, le ne¬ cropoli. Manca nelle sei parti del testo qualsiasi accenno polemico o critico nei confronti della ricerca archeologica come viene svolta in Italia. Sabatino Moscati non "scava* quindi all'interno delle sovrintendenze, ma si limita a legare le storie che hanno portato e stanno portando alla luce nuovi tesori. Dalla Sardegna alla Sicilia, dal Veneto al Lazio, a Sibari, alle coste del mar Jonio Moscati ci conferma quanto sappiamo: l'Italia è un immenso museo sepolto. Nei quarantasette capitoli, brevi e scorrevoli, l'autore fa rivivere il momento magico della scoperta: quando alla luce del sole, per la prima volta, appaiono i sarcofagi etruschi con i volti misteriosi dei morti scolpiti nella pietra. Il libro si sofferma forse troppo a cogliere gli aspetti avventurosi, romantici e affascinanti dell'esplorazione. È un difetto e un pregio nello stesso tempo: un difetto perché l'archeologia moderna non va a caccia di emozioni, ma riporta e annota sul posto i dati e i fatti della storia così come il tempo ce li ha tramandati. Il pregio è di prendere il let¬ tore per la gola e farlo scendere nei cunicoli di pietra, nel buio di una tomba. Moscati svolge uh tema da giornalista: non si rivolge agli studiosi ma a tutti i lettori. Del giornalista però non ha la grinta di cogliere i punti negativi che, nel mondo dell'archoelogia, sono la paralisi bUrocratico-amministrativa, la dispersione del lavoro, la mancanza di fondi e, fatto saliente, il saccheggio continuo delle antiche "pietre" che va a scapito sia del lavoro scientifico, sia del diritto di tutti di poter incontrarsi con il passato. Fabrizio Carbone

Persone citate: Italia Longanesi, Mario Napoli, Moscati, Paul Mackendrick, Sabatino Moscati