E De Sade fuggì con la cognata
E De Sade fuggì con la cognata E De Sade fuggì con la cognata La vita privata due malati con del marchese e di von Masoch: Vetichetta di "mostro" James Cleugh IL MARCHESE DE SADE E IL CAVALIERE VON SACHER-MASOCH Mursia, Milano, 281 pagine, 3.500 lire. Il cinema pornografico ha tirato fuori dai vecchi armadi letterari fruste e altri strumenti, di tortura, ha rispolverato il "divino marchese" de Sade e il povero cavaliere von Sacher-Masoch. I termini "sadismo" e "masochismo" che sembravano relegati nei testi di psicopatologia sessuale adesso si sprecano. "Madame d'O" ne è una moderna altiera, circolano film in cui oziosi signorotti si dilettano a fustigare ragazze in tenebrosi castelli immersi nelle foreste. E così via. La società dei consumi rumina reminiscenze letterarie di seconda e di terza mano. Ma chi erano in realtà questi vituperati personaggi? Ecco il libro di James Cleugh, che ridisegna il profilo dei due scrittori i quali, ahimè, con il passare del tempo sono diventati soltanto sinonimo di orrori e deviazioni sessuali. L'autore riferisce dati storici ed episodi, non esalta né accusa, ma cerca di districarsi tra vizi e virtù alla ricerca di una verità biografica. Donatien de Sade (17401814), ad esempio, rampollo di nobile famiglia, discendente di quella casta Laura de Noves cantata dal Petrarca, è la prima vittima del suo gusto violento del piacere. Occhi azzur-. ri, piccolo, di modi brillanti, sposa Renée de Montreuil, donna piuttosto grigia (ma provvista di ricca dote) e poi fugge con la giovanissima cognata Louise. Sarà perseguitato per sempre dalla suocera, la presidentessa di Montreuil, che non avrà pace finché il genero non sarà "rinchiuso"- Certo, il marchese qualche volta ha esagerato. Come in certi crudeli festini nella "petite maison" di campagna oppure quando ha ingannato una povera vedova in cerca d'aiuto, l'ha stesa sul letto, le ha disegnato sul corpo alcuni cerchietti con un coltellino e vi ha lasciato cadere sopra gocce bollenti di ceralacca. O quando ha offerto bombons alla cantaride ad alcune ragazze in un bordello di Marsiglia. Ma tutto questo lo ha pagato con una lama demoniaca e oltre trent'anni di reclusione nella Bastiglia di Luigi XV e in prigioni e manicomi vari. E proprio lì la sua impetuosa energia sessuale si è sfogata in dissolutezze della fantasia {Jlistine) e in strane speculazioni (/ 120 giorni di Sodoma) dove disserta su ben 600 anomalie dell'istinto sessuale, riprese poi da Krafft-Ebing e da Freud. Un romanzo che anticipa la scienza. Alla fine troviamo il marchese in manicomio, calvo e obeso, intento a mettere in scena spettacoli teatrali con i pazzi (precursore anche in questo?). Non è stato un folle — ai tempi della ghigliottina facile, lui era contrario alla pena di morte — né un furfante, ma un individuo scettico, travolto dai suoi istinti e distrutto dalle persecuzioni. L'etichetta di "mostro" è stata appiccicata con disinvoltura anche a Leopoldo von Saeher-Masoch (1836-1905). galiziano, scrittore di grande talento, autore di Venere in pellicciti. Il lascito di Caino e altre opere dove domina quasi sempre l'idea di una donna-sultana, autoritaria e spietata. Il guaio è che anche nella vita privata il cavaliere Sacher-Masoeh era tormentato da simili ossessioni. Fecondo, geniale aveva questo punto debole: gli piaceva una donna che lo frustasse, lo umiliasse, lo facesse soffrire. E, possibilmente, indossare una pelliccia sul corpo nudo. Di lì ricavava piacere e stimolo sessuale. Giungeva perfino, a procurare amanti alla moglie per poterne soffrire e, quindi, gioire. La sua storia, ricostruita nei dettagli, è il crescendo di questa intima ossessione che al di fuori conservava una facciata di prestigio e decoro. La storia di un germe fantastico che finisce per divorare un uomo. Sade e Masoch, ad ogni modo, restano due casi letterari: non solo due voci in un manuale di patologiaErnesto Gagliano
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