Riscoprendo gli antichi

Riscoprendo gli antichi Riscoprendo gli antichi In questa stagione anche i premi letterari e la pubblicità degli editori sono un invito a scoprire i libri nuovi. Ma c'è forse chi non cede al richiamo di queste sirene o, più saggio, mentre va alla ricerca del nuovo, non rinuncia a scoprire l'antico. E non è davvero detto che alla lettura o rilettura dei classici non sia propizia la tregua delle vacanze. Certamente un nuovo incontro col Principe o con le Operette morali sarebbe un' esperienza diversa e più fruttuosa di quella fatta sui banchi di scuola. Meglio comunque che il lettore si affidi a edizioni ben commentate, e per il Principe si serva di quelle a cura di Federico Chabod (Einaudi, Torino) o di Luigi Russo (Sansoni, Firenze), per le Operette di quella annotata da Mario Fugini (Loescher, Torino), per restare a testi da tempo collaudati. Chi vuole tenere conto di titoli apparsi di recente sul mercato librario potrà fare le sue scelte tra quei classici che, pubblicati prima nella collana del Ricciardi "La letteratura italiana. Storia e testi", sono ora ristampati in volumetti più snelli da Einaudi. Impegnativi e interessanti tra i volumi sinora apparsi: Poesia cortese settentrionale e toscana del '200, le Senili del Petrarca, l'Elegia di madonna Fiammetta del Boccaccio, l'Adone del Marino, il Sidereus Nuncius di Gaileo, la Scienza Nuova del Vico. Invitanti anche alcuni titoli della nuova BUR: le Rime di Cecco Angiolieri, gli Scritti letterari di Leonardo da Vinci, // cam¬ piello del Goldoni, le Ultime lettere di Jacopo Ortis e le Poesie del Foscolo. Sempre fra le edizioni recenti e facilmente reperibili, figurano non pochi classici della nostra narrativa, che sono forse tra i più allettanti per chi desideri fare un'esplorazione abbastanza, avventurosa nel passato e concedersi insieme uno svago. C'è una bella raccolta di Novelle del Bandelle a cura di G. G. Ferrerò (Utet, Torino), e Io stesso Ferrerò insieme con M. L. Doglio ha curato un'importante e per vari aspetti affascinante raccolta di Novelle del Quattrocento sempre per la Utet. Restando ai nostri vecchi novellieri si raccomanda anche // pecorone di Ser Giovanni Fiorentino a cura di Enzo Esposito (Longo, Ravenna). Ma il titolo più importante nel settore della narrativa resta il volume dei laterziani "Scrittori d'Italia" delle opere di G. B. Basile a cura di Mario Petrini con Lo cunto de li cunti nell'originale forma in dialetto napoletano. Di ben più modesto valore artistico, ma interessantissimi come testimonianza di un gusto tra neoclassico e preromantico tipico di fine Settecento, sono poi i romanzi di Alessandro Verri (Le avventure di Saffo poetessa di Mitilene; Le notti romane; La vita di Erostrato) che Luciana Martinelli ha pubblicato in edizione critica presso Longo di Ravenna. Se i vecchi libri, oltre che per il pensiero e la poesia, contano come testimonianza di una sensibilità, questi romanzi del Verri meritano sicuramente di essere rivisitati. Ettore Bonora

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