Guida alla fantascienza
Guida alla fantascienza Guida alla fantascienza Il pianeta "Urania" e tante altre iniziative Milano, luglio Libri, riviste, seminari, lesi di laurea, club, saggi e studi: sull'esempio americano la fantascienza sta godendo anche in Italia di un successo straordinario. C'è però una novità: l'avvenire non è più un'evasione ma una proiezione dei problemi e delle angosce d'oggi. Al superomismo di un tempo, si contrappongono problematiche rivoluzionarie. Mesi fa un'intera pagina del Quotidiano dei lavoratori, organo di Avanguardia Operaia, è stata utilizzata da Ugo Malagutti, factotum della Libra di Bologna (la più specializzata fra le case editrici italiane, due coltane e una rivista Nova, in vendita soltanto per corrispondenza) per spiegare che : « la fantascienza di og- gi proprio per i suoi risvolti di critica e di contestazione, non può non essere orientata a sinistra, sia pure con diverse gradazioni ». Un'opinione non certo condivisa da Gianfranco De Turris, 30 anni, redattore del quotidiano Roma, uno dei più famosi esperti del settore in Italia (cura con Sebastiano Fusco la scelta dei libri per la casa editrice Fanucci) più propenso a preferire romanzi e racconti da pubblicare nel filone dell'individualismo del superomismo con sfumature esoteriche. I piccoli editori Di destra o di sinistra (perché questi sono i due filoni), la fantascienza in Italia ha un grosso mercato: « Un mercato florido in cui c'è troppa concorrenza », dice Marco Giovannini, critico di fantascienza del Messaggero, autore con Guido Passalacqua di importanti inchieste, « per cui fra un po' c'è il pericolo che scoppi tutto, c'è la possibilità che la moneta cattiva uccida la buona ». Molti, in Italia, si sono buttati sul mercato della fantascienza, un settore diffìcile dell'editoria, monopolizzato, sino a qualche anno fa, dalla Mondadori. Ancora oggi la casa editrice milanese controlla gran parte del mercato: stampa Urania (quattordicinale, 60 mila copie di tiratura, 2 supplementi stagionali di 50 mila copie, I millemondi, fatturato annuo complessivo di 1 miliardo e 100 milioni); pubblica gli Omnibus fantascienza e gli Oscar fantascienza. Nel 1952 fu proprio Giorgio Monicelli, primo curatore di Urania, a inventare, il termine fantascienza, adattandola alla parola inglese science-fiction. Accanto a Urania sono comparse altre riviste che pubblicano o interi romanzi (Galassia, una delle più antiche, stampata dalle edizioni La Tribuna di Piacenza), oppure raccolte di racconti come Robot (40 mila copie, editore Armenia di Torino), Fantascienza (25 mila copie, editore Ciscato di Milano), Nova (30 mila copie, Libra editrice). Negli ultimi due anni sono nate accanto ai grandi come Mondadori o Garzanti o ai medi come Dall'Oglio, Longanesi, Sugar, piccole case editrici che pubblicano a getto continuo novità e ristampe integrali. Gianfranco Viviatti, milanese, prima di fondare la Nord, faceva il dirigente editoriale. Con la liquidazione si è pagato una ricerca minuziosa: « Volevo sapere che generi di libri dovevo pubblicare », dice. La risposta del mercato fu: fantascienza. Così Viviani, dal 1973 a oggi, ha stampato cento titoli divisi in cinque collane, con tirature dalle tre alle 10 mila copie, con prezzi dalle 2 alle 4 mila lire. Anche Ubaldo Fanucci, romano 51 anni, ex distributore di libri scolastici, ha fatto fortuna con la fantascienza, e così Ugo Malagutti, il fondatore della Libra di Bologna. La sua storia è singolare. Lavorava a Galassia. Un bel giorno se ne andò. Fece una ricerca sui lettori di fantascienzaMise insieme un indirizzario con 70 mila nomi. Iniziò la vendita di libri fantascientifici per corrispondenza sull'esempio di Arcon House, la grande casa editrice americana. Fece affari d'oro. Lettura "seria" Ma chi sono i lettori italiani di fantascienza? O vecchi fanatici, dai 45 in su, o cittadini, uomini e donne, dai 15 ai 45 che cercano nei romanzi e nei racconti non l'evasione ma l'impegno. In genere si tratta di appassionati appartenenti a ceti medio o piccoloborghesi, spesso in contatto fra loro. Il gruppo di lettura più importante è il Cesf, Centro cultori science-fiction di Venezia, che ha 1200 iscritti e una attività frenetica: stampa due bollettini, ha curato un catalogo generale di tutta la fantascienza (un'opera da certosini che va avanti da due anni), ha aperto un negozietto nel centro di Venezia, "Solaris", la prima libreria italiana dedicata esclusivamente alla fantascienza (in 25 metri quadrati ci sono oltre 15 mila volumi). Cario Rossella
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