medicina
medicina medicina Louis Cournot L'INFARTO. Conoscere, guarire, prevenire Vallecchi, Firenze, 143 pagine, 2300 lire. (ezio minetto) E' giusto ridurre la medicina a livello « tascabile »? Io credo di si: perché, per il malato di cuore come per il diabètico o il gottoso o l'asmatico, può davvero essere utile, genericamente, un piccolo condensato di modeste informazioni (che sono sempre le più difficili da ottenere dal medico) sulla « sua » malattia. Niente che non sia obbligatoriamente stereotipato (mentre le malattie, in realtà, sono più fatte di eccezioni che di regole) ma, tuttavia, pur sempre un « commento » al mistero di quel male ed un consiglio a quell'igiene di vita che è poi il segreto della prevenzione della malattia e delle sue ricadute. Molto, poi, sta nel modo in cui le essenziali informazioni vengono date. Qui Cournot — in modo breve, piano ed accessibilissimo — parla dell'infarto di cuore, delle sue due cause principali e delle sue sette cause favorenti e dei brutti sintomi acuti di esordio; e poi, molto più a lungo, come è giusto, dei problemi che riguardano maggiormente il malato: la ripresa della vita normale, l'alimentazione, la terapia (molto opportuna l'insistenza sulla cura anticoagulante), le vacanze, gli svaghi, gli sport e l'attività sessuale. Niente di eccezionale: ma abbastanza per insegnare agli interessati qualcosa su questo malanno che tanto spesso riesce anche ad essere benigno. Giuseppe Moruzzi FISIOLOGIA DELLA VITA DI RELAZIONE Utet, Torino, 633 pagine, 23.000 lire. (e. m.) E' opera di altissimo livello, questo testo che Giuseppe Moruzzi, fisiologo di Pisa, ha dedicato allo studio dall'omeostasi della vita di relazione ed alla capacità « integrativa » dei centri nervosi che la sovraintendono. E' visione integrata e sintetica delle funzioni più raffinate dell'organismo umano: quelle della risposta fisica e comportamentale alle infinite sollecitazioni che provengono dall'ambiente. E' opera di consultazione per studenti (che abbiano già ben studiato) e per ricercatori: è l'ossatura — come modestamente dice l'autore — per costruire poi nel campo della farmacologia, della patologia e della clinica. E ancor di più, direi, nei campi specialistici della moderna ^urologia (neurooculistica e neurootorinoiatria). Paolo De Muro LA VIGNA E IL DIAVOLO Rizzoli, Milano, 193 pagine, 4800 lire. (e. m.) E' un garbato manifesto contro l'alcol, questo, firmato da un medico (che sa scriver bene) e costellato dalla testimonianza di un bel numero di personaggi storici gran protagonisti della tossicomania alcolica. La leggenda talmudica dice che nella vigna di Noè — solo che ci si azzardi a passar la giusta misura del bere — c'è subito la presenza di Satana. Qui, a raccontar le infinite malefatte dell'alcolismo acuto e cronico, il De Muro, con gran senso tattico e strategico, alterna capitoli più tecnici,, di informazione medico-igienica (sul danni alla salute, sull'offesa ai singoli organi e visceri, sulle tristi statistiche dell'alcolica gran malattia sociale) ad affascinanti cronache sulla vita e sui fatti di molti grandi alcolizzati: da Rasputin a Beethoven, da Hoffmann ad Aliali Poe. E diciamo subito che questa .—- più che non quella tecnica, ohe è più risaputa —è la parte originale: quella ohe si fa leggere d'un fiato. Va quindi a finire che, in questo libro, il lettore — persin uno come me che beve vino e whisky certamente molto al disotto della satanica misura — trova terribilmente più simpatici questi storici grandi alcolizzati ohe non l'obbligatoriamente monotono decalogo dell'astemio e del moderato.
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