Cresce il pubblico della poesia

Cresce il pubblico della poesia CON 4 AUTORI GUANDA LANCIA UNA NUOVA COLLANA Cresce il pubblico della poesia Osip Mandel'stam POESIE 1921-1925 a cura di Serena Vitale Guanda, Milano, . 87 pagine, 2000 lire. Giancarlo Majorino SIRENA Guanda, Milano, 68 pagine, 1800 lire Jean Arp POESIE a cura di Vincenzo Accame Guanda, Milano, 148 pagine, 2400 lire. Giampiero Neri L'ASPETTO OCCIDENTALE DEL VESTITO Guanda, Milano, 74 pagine, 1800 lire. Se si confrontano i datiodierni di interesse per la poesia con quelli di quindici o venti anni fa se ne possono ricavare conclusioni in complesso più che confortanti. La media tiratura di una novità poetica è passata dalle 1000-1500 copie alle 3000; quando non si parli delle ristampe in tascabile ehe, se bene appoggiate e distribuite, possono raggiungere la tiratura un tempo impensabile delle 15.000 copie. Si aggiunga che, mentre l'interesse per le novità "in campo narrativo sembra generalmente restringersi a un breve periodo di mesi, l'attenzione per i buoni testi di poesia pare dimostrarsi assai più durevole e capillarmente formativa. Partendo da tali convinzioni l'editore Guanda, fra i pochi che negli scorsi decenni hanno operato con onore in campo poetico, ha proceduto negli ultimissimi mesi al rilancio delle proprie collezioni, ristampando in nuopa veste alcuni fra i titoli migliori del proprio catalogo, e procedendo a nuove acquisizioni destinate a un pubblico diverso, magari non soltanto specialìstico, cresciuto in anni recenti nella scuola e nelle classi emergenti. A questo fine Guanda ha dato vita ai nuovissimi « Quaderni della Fenice » che, diretti dalla mano sicura di Giovanni Roboni, presentano mensilmente, in veste sobria quanto elegantemente riconoscibile e a un prezzo assolutamente concorrenziale, opere di poesia, italiana come straniera, in cui valori già bene acquisiti e persino pìccoli classici contemporanei, si alternano a nomi nuovi e à opere prime, in cui potrà, cominciare a configurarsi compiutamente una generazióne volta più che a descrivere analiticamente la crisi che viviamo, a proporre alternativamente nuove esperienze. I primi quattro-titoli proposti dai « Quaderni » rivelano così, a un livello indubbiamente alto, tali intendimenti. Basta, a questo proposito, leggere il n. 1 della collezione, le Poesie 1921-1925 di Osip Mandel'stam, uno dei cardini della poesia russa di questo secolo. E' tradotto e introdotto da Serena Vitale, in modo tanto ineccepibile da partecipare anche a chi non conosca il russo, la forza concretamente lirica e inno votiva di una stagione cruciale della sua poesia, a cavallo fra la sua fase iniziale di rottura acmeista della locale tradizione simbólistica, e l'ultimo suo drammaticissimo confronto esistenziale con la realtà staliniana, di cui anche Mandel'stam sarebbe infine perito. Salta agli occhi, anche di un non specialista, un possibile parallelo da indivi- duarsi fra la stellare energia traumatica di questa poesia, in cui l'originaria cultura ebraico-familiare di Mandel'stam. si scorpora in metafore altissime; e il similare splendóre cromaticomusicale delle grandiose geometrie di un pittore a lui-circa coevo come Kahdinskij. Segue, come volume 2 della collezione, Sirena di Giancarlo Majorino, la suite amorosa di un poeta quarantenne già ben connotato da un suo precedente discorso preminentemente politico e pedagogico, che. qui recupera da un lato il dato stendhaliano della passione in una dimensione lancinante di quasi romanzo, e dall'altro sa infine ironizzarne .e esorcizzarne intellettualmente gli effetti, entro la sua consueta misura di ben formalizzata lucidità. Mentre, col volume 3 della collezione, si passa alle Poesie dell'alsaziano Jean Arp, a cura di Vincenzo Accame, uno dei fondatori del dadaismo, notissimo finora come scultore e pittore, che nella sua dimensione verbale è caratterizzato da una squisita eleganza ludica, che ce lo può fare indicare come uno dei più puri rappresentanti delle avanguardie storiche europee, non soltanto figurative. Chiude per ora la serie L'aspetto occidentale del vestito di Giampiero Neri, la sorprendente opera prima di un autore da noi seguito, finora, su riviste specializzate di poesia, che qui ci dà un suo libro organico quanto essenziale, che alterna, rimbaudianamente, a un pari livello di intensità e di significazione, componimenti in verso e in prosa. La qualità ritmica e equilibratissima del suo discorso vi si traduce in una visione nitida, addirittura lenticolare. di una realtà i cui contomi originariamente lombardi, sanno infine evolvere nelle infinite rifrazioni del sogno, nell'enigmatica fantasticheria di sintetiche storie in cui ogni traccia xlel reale sa divenire segno icastico e intenso di sé e, contemporaneamente, di un'alterità espressiva e conoscitiva continuamente riproposta. Marco Forti «Concrezione umana», scultura ài Jean Arp

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