per i ragazzi

per i ragazzi Judith Kerr QUANDO HITLER RUBO' IL CONIGLIO ROSA Rizzoli, Milano, 240 pagine, 2.500 lire. (p.m.f.) Anna,-10 anni, e Max, suo fratello, 13 anni, a Berlino nel 1933, anno in cui Hitler, prende il potere. E' facile immaginare l'ansia d'una famiglia ebrèa, il cui nome è già nelle liste nere. *I1 padre di Anna e Max è uno scrittore scomodò, al nuovo regime, i suoi libri vengono bruciati proprio quando l'intera famiglia lascia per sempre la Germania. Prima tappa è Zurigo. Anna, che racconta la storia della sua infanzia, comincia ad adattarsi ad ambienti sempre nuovi, gustando anche certi successi come quando, a Parigi, seconda tappa dei viaggio; riesce, insieme col fratello, ad impadronirsi d'una lingua fino a poco prima ostica. Le difficoltà economiche e un'insperata occasione di lavoro spingono il padre di Anna a fare di nuovo i bagagli, questa volta per Londra, che sarà l'ultima dimora della famiglia. Nessuno si fa illusioni sul destino della Germania nazista: il regime è solo agli inizi. Anna s'accorge a poco a poco cosa vuoi dire « in¬ fanzia difficile», una frase che aveva sentito dire, che rimuginava dentro. La figura di Hitler, quell'uomo con i baffi che assomigliava, nei manifèsti, a Charlie Chaplin, è visto, alla fine, quale veramente è: l'uomo che ha rubate il coniglio rosa, un pupazzo che Anna ha dimenticato nel suo alloggio di Berlino, ossia l'infanzia. Un ladro, insomma, di umanità. Tutto ciò è raccontato in maniera limpida. Christine Nostlinger ME NE INFISCHIO Di RE CETRIOLO! Rizzoli, Milano, Collana Bur dei ragazzi, 164 pagine, 1800 lire. (v.s.J Nella cucina di ima metodica famiglia viennese una domenica di Pasqua compare d'improvviso mi re. Mezzo metro d'altezza, corona d'oro tempestata di gemme, unghie laccate e un curioso linguaggio infarcito di desinenze latine, Cetriolo è un sovrano bisbetico e autoritario che i suoi sudditi, i Kumi Ori, hanno cacciato dalla cantina dove li tiraneggiava per autogovernarsi in pace. Approfittando dell'«asilo politico» che gli viene concesso, l'infido mostriciattolo si adopera con ogni mezzo per seminare discordia e disordine, tentando anche di farsi restituire con la forza il trono sotterraneo. Il dramma naturalmente è a lieto, fine. Raccontato nel tono discorsivo di un diario tenuto da uno dei ragazzi della casa, il libro ha il pregio di rendere credibili avvenimenti e perso naggi irrazionali', mescolandoli alle vicende casa-scuola-ufficio della piccola comunità familiare. Una storia divertente (in Germania ha vinto due premi), permeata di quel sottile humour che fa dell'autrice ima delle più-brillanti scrittrici per ragazzi. per i ragazzi .Ibi Lepschy I PAGGI DELL'IMPERATORE Einaudi, Torino, 60 pagine, 3680 Sire. (v.s.) Chi eu,tra nella zona Chissà, quella dove uno spazzino cancella via via le strade e il tempo non esiste, non tornerà più indietro. E' la zona immensa e felice della fantasia dove' tutto è possibile, contrapposta alla foresta di plastica nella quale vivono gli uomini di plastica amanti dell'ordine. Nel mondo Chissà bambini e adulti si incontrano, si lasciano e si ritrovano scambiandosi domande senza risposta, in un'atmosfera rarefatta che fa sembrare ogni cosa opera di magia. Di tanto in tanto,, come una raffica di vento, a turbare la serena armonia suscitando impossibili desideri, passano al galoppo sui loro bianchi cavalli i paggi dell'imperatore. La loro eccezionale bellezza è l'unica testimonianza della realtà di questo Imperatore che tutti si strupvjno di conoscere, ma che nessuno vedrà mai. Un libro allusivo e ironico a cui aggiungono poesia le delicate illustrazioni di mano della stessa autrice. Quino I GIOCHI DI MAFALDA Mondadori, Milano, Collana I libri attivi, 96 pagine, 2800 ilre. (v.sj Povera Mafalda! In questo libro-giocattolo la protagonista di uno dèi più popolari cartoons argentini, la dinamica contestataria sudamericana che vive in costante dialettica con il mondo degli adulti e gareggia in simpatia con il nordamericano Charlie Brown, è presente - solo come pretesto. Dimenticato ogni infantile dissenso, l'ultima Mafalda di Quino, armata di forbicine e matite a colori, si dedica a puzzles, disegni, tombole, soluzione di «labirinti», costruzione di burattini che hanno le sembianze dei suoi compagni di. fumetti. Chi è avvezzo a considerarla « una delle eroine di carta e fumo degli Anni Settanta» non -potrà non sfogliare con malinconia questo album ingrato che sfrutta il suo cliché per affidarle una parte insipida, trasformando la piccola ribelle ammalata di politica in una scrupolosa pedagoga. Con questa premessa, il volume è pur sempre una raccolta di giochetti per tenere piacevolmente occupati i più piccini.