Due ragazzi contro il Terzo Reich di Gabriella Poli

Due ragazzi contro il Terzo Reich EL FIGLIO D'UN EBREO MORTO AD AUSCHWITZ RACCONTA Due ragazzi contro il Terzo Reich autore è un parrucchiere di successo; proprietario, con i suoi tre fratelli e sorelle, di una catena di lussuosi saloni frequentati da ministri, attrici, scrittori è artisti, sulla Costa Azzurra, a Parigi, nette piti note stazioni invernali di Francia. Un uomo arrivato. Un ebreo di 42 anni con il padre morto ad Auschwitz dov'era finito dopo aver messo in salvo i figli nell'unica maniera consentita a un padre ebreo nel buio dell'Europa: aprendo Ut porta di casa'e dicendo: «Andate ragazzi, ora tocca a voi». / ragazzi, gli ultimi rimasti ancora in famiglia, hanno 9 e 12 anni, si chiamano Joseph e Maurice. E' una notte dei '41. ÀI mattino sono andati a scuola con la stella gialla cucita dalla mamma, a grossi punti, sul risvolto detta giacca. Una gran decorazione che ha procurato ad ambedue le prime botte e a Joseph il suo primo affare. «Facciamo cambio», gli ha proposto un compagno tendendogli il suo sacchetto di ibi-. glie. Al ritorno, pesti e con gli'àbiti strappati, trovano il padre che li aspetta nella loro stanza. Per raccontare come fa spesso — anche questo è il suo dovere — Ut tolta oscura del gigantesco nonno Jacob- durante i program in Bessarabia, e le fiamme, gli speroni, la cavalcata attraverso Romania, Ungheria, Germania? No, stasera è diverso. « Mi accorgo — dice — che non vi ho mai parlai» di me ». Quando aveva sette anni e stavano per arrivare gli emissari detto zar, nonno ' Jacob gli disse; « Sei un ometto, te ne andrai e te la caverai benissimo ». Ed egli se ne andò. 'Tre giorni flt una città, tre giorni in un'al. tra facendo tutti i mestieri, " incontrando gente buona e cattiva. « E poi sono arrivato qui e sono stato felice». La storia si ripete. Ora, alle porte, ci sono i tedeschi. «Partirete oggi, è il vostro turno; quando si è due contro cento, il coraggio è filarsela ». Dovranno passare la linea di demarcazione e rag¬ giungere i fratelli a Mentone, nella Francia Ubera. Per corrèdo una sacca con un po' di biancheria, una pagnotta, cinquemila franchi. E una consegna. «Voi siete ebrei. Non confessatelo MAI. Mi avete sentito? Mai. Non lo direte al vostro migliore amico, non lo mormorerete nemmeno sottovoce. Negherete sempre ». Occorre una lezione pratica. «Sei,ebreo, Joseph?». « No ». Un manrovescio che scotta. «Non mentire, sei ebreo». «No». Un grido definitivo. E l'avventura incomincia: Ut più straordinaria sfida di Davide a Golia. Due ragazzi contro il terzo Reich. , Il libro'racconta questa fuga davanti alla morte, attraverso Ut Francia dell'occupazione, delle SS, dei petainisti: tra retate, arresti, deportazioni. La porta chiusa brutalmente sull'infanzia, il fiato gelido detta persecuzione alle costole, il cieco. odio che incalza, un mondo brulicante, inquieto, spietato, meravigliosamente generoso, talvolta ottuso ed egoista. Una storia appassionante. Nelle ultime righe c'è il perché di un racconto scrit¬ to trentanni dopo. E' una pagina solcata da un brivido: « Immagino di dover dire stasera a mio figlio: bambino mio prendi la tua sacca e parti...^ Ma cos'ho da temere? Cose del genere non si ripeteranno mai più. Le sacche sonò in solaio e ci resteranno per sempre. Forse». Joffo s'è fatto correggere il manoscritto da uno scrittore amico, che ringrazia con puntigliosa onestà all'inizio del libro. Ma Ut freschezza e l'ingenuità, doti principali del racconto, sono sue. Vengono dall'essersi « dimenticato » per calarsi nel. suo io di ragazzo. Con tutta la gaiezza, Ut malizia, Ut paura. Senza lirismi né giudizi, senza pietà né cattiveria, senza pretese. Non è facile ritrovare gli occhi dell'infanzia. Joffo c'è riuscito, quasi sempre; le poche sbavature non incidono. Penso che sia stato aiutato, in questo suo prendere le distanze, dal più piccolo dei suoi tre figli. A cui non dovrà dire una sera, entrando nella sua camera: « Bambino prendi la tua'sacca e partii». Forse. Gabriella Poli Joseph Joffo UN SACCHETTO DI BIGLIE Rizzoli, Milano, 210 3580 Rre.

Persone citate: Golia, Joffo, Joseph Joffo, Rizzoli

Luoghi citati: Bessarabia, Europa, Francia, Germania, Milano, Parigi, Romania, Ungheria