Libretto di Garinei e Giovannini

Libretto di Garinei e Giovannini Libretto di Garinei e Giovannini I librettisti d'oggi sono Garinei e Giovannini. Sorta ti primo settembre 1944, al Quattro Tentane in una Roma liberata da tre mesi appena, la superpremiata ditta di fabbricazione spettacoli ha dunque trentadue anni, da quando il primo Cantachiarro nasceva con la complicità di Anna Magnani e Marisa Merlini. Olga Villi e Lea Padovani. Carlo Ninchi, ed Enrico Viarisio, e scusate se è poco. Oggi, non bastassero ti successo, la celebrità i quattrini, ecco arrivargli anche il lauro dei Premi Letterari: a Moneglia, sulla Riviera di Levante, ti 6 giugno Garinei e Giovannini ritireranno il Premio Felice Romani (che a Moneglia morì, nel 1865) per la migliore commedia italiana rappresentata la stagione scorsa: Aggiungi un posto a tavola. Che effetto fa ricevere un Premio intitolato al libret¬ tista di Norma e L'elisir d'amore. Scrivereste un li bretto per un'opera • lirica «seria»? «C'è una radicale differenza, non diciamo di qualità, ma di funzionalità. I versi scritti per il melodramma, Romani o Schikaneder non importa, sono sempre al servizio esclusivo della musica, anche se qualche volta può saltare fuori il capolavoro come Così fan tutte di Lorenzo Da Ponte o il Falstaff di Boito. La conrimedia musicale, invece, è per il 60-70 per cento parlata: e per esile che sia la trama, per semplici che siano le situazioni, per elementari che siano le psicologie dei personaggi, la vicenda deve poter reggersi bene in piedi, perché per più di metà dello spettacolo non è sorretta dalle musiche. Quanto a sentirci dei "librettisti", non esageriamo. Certo è die Bacharach o Trovai oli, come musicisti, non hanno proprio nulla da invidiare ad altri loro "colleghi". O non è forse vero che Aggiungi un posto a tavola debutterà il 16 novembre al Theater an der Wien, quello di Offenbach di Strauss e di Léhar? ». Da Cantachiaro ad Aggiungi un posto a tavola, attraverso Attanasio cavallo vanesio e Giove in doppiopetto, Buonanotte Bettina e Un trapezio per Lisistrata, Rinaldo in campo e Rugantino, c'è un po' la storia del rinnovamento che dalla rivista ha portato alla commedia musicale. Come intendete continuare nei vostri copioni, o meglio nei vostri « libretti »? «Noi cerchiamo sempre, per quel che possiamo, di dire qualcosina di nuovo, quest'anno siamo addirittura tornati indietro per ri¬ proporre CTelicibumta") una vera rivista come ai bei tempi. Ma attenzione: rinnovarsi, in Italia, vuole anche dire camminare coi piedi di piombo. La tradizione italiana esige, nel nostro campo, innanzitutto divertimento, n novanta per cento del pubblico che esce dal Sistina non lo sentite dire "E* bello, è brutto", bensì "Ho riso, mi sono divertito, non mi sono divertito affatto". Da noi è impensabile, almeno oggi, uno spettacolo come l'americano "Chorus lane" (ohe a Broadway sta battendo tutti i record e che a nostro avviso è la perfezione assoluta in questo campo) che trasferisce in musica e ballo quella che è la lotta quotidiana per la vita. Siamo italiani, insomma: rivista o "musical comedy", il primo comandamento è ridere ». Giorgio Polacco

Luoghi citati: Italia, Moneglia