La Stampa - Consultazione Archivio

Amor romantico in biblioteca Amor romantico in biblioteca Richard Brautigan L'ABORTO, * '.. UNA STORIA ROMANTICA Rizzoli, Milano, 218" pagine, 4000 lire. Richard Brautigan, a torto, è ancora poco conosciuto ih Italia. In America da alcuni anni è lo scrittore più letto e amato dai giovani che-vedono in lui l'incarnazione dello spirito di Woodstock. Il culto che lo circonda si inquadra nella folk art dì Joan Baez e Bob Dylan, gli idoli della « Love Generation » che ha voltato le spalle in segno di sfida ai mostri sacri della cultura americana. Alla sua quarta, e forse più felice, prova narrativa, Brautigan, uh californiano di quarantanni, ha scritto di getto un romanzo.surrealista, venato di umorismo, che per il modo di scrivere schietto e lineare può ricordare le fantasticherie, di Italo Calvino. . E' la storia di uno strano bibliotecàrio rinchiuso da tre anni, giorno e notte, ih una ancor più bizzarra biblioteca. A frequentarla non sono lettori che vengono a prendere libri in prestito, ma autori ohe portano per catalogare manoscritti che nessun editore ha voluto pubblicare. Al bibliotecàrio senza nome spetta il compito umanitario di accogliere questi scartafacci e far sentire all'autore che il suo « parto », anche se non sarà mai letto, è gradito. La quiete di un ambiente avulso dalla realtà estèrna viene sconvolta dall'ingresso di una ragazza. Ha l'emblematico nome di Vida, è l'incarnazione del « Sex Symbol », vittima di un corpo stupendo e voluttuoso che lei rifiuta per le continue concupiscenze di cui è oggetto. L'incontro fra due esseri così diversi è spontaneo, gentile. Vivono insieme e quando la giovane resta incinta, decidono dì comune accordo, senza farne un dramma, di prendere là via del Messico e dell'aborto. Eccoli in viaggio per Tijuana, per il Regno del Fuoco e dell'Acqua, dove compiere il rito del rifiuto. Il trapasso dall'atmosfera rarefatta della biblioteca, odorante dì muffa e vecchiume, allo studio asettico e inumano del medico chiamato a far da giustiziere offre le pagine più belle e struggenti del libro. Piero de Garzarolli