Povero notabile senza più potere di Paolo Lingua

Povero notabile senza più potere Umorismo, quasi dal vero Povero notabile senza più potere Paolo Lingua ASSESSORE DI DENARI Rusconi, Milano, 180 pagine, 3800 lire. (eros mognon) Collages di fatti veri, allegoria del potere, satira politica. Ri sconi ha collocato questo lungo racconto di Paolo Lingua nella collana degli Umorlibri probabilmente per nobilitarla. In realtà si tratta di un libro anche divertente, ma soprattutto serio, persino amaro. Paolo Lingua, giornalista genovese, ha avuto un buon successo lo scorso anno con «Genova indiplomatica », una raccolta di scritti politici che ottenne il premio Senato della Repubblica al Festival internazionale di Bordighera. « Dopo questo premio — afferma Lìngua — m'è venuta voglia di scrivere un racconto su un uomo di potere decaduto ». Lo spunto gli era stato offerto dalle elezioni am- ministrati ve del 15 giugno. « Ho incontrato un amico — ha spiegato — che per anni aveva lavorato con la de. Raccontava una serie di storie amene, di pettegolezzi, di episodi grotteschi. Ne usciva la singolare figura di un uomo al quale era stato strappato il potere dopo 30 anni. Incapace di adattarsi alia sua nuova condizione di politico disoccupato, piomba in una grave nevrosi ». Paolo Lingua, che da tempo si occupa soprattutto di cronache polìtiche e amministrative con lo. scrupolo di un critico teatrale, ha ricucito i vari pezzi del mosaico con grande abilità. In pochi mesi ha fi* nito il libro: l'avventura di un avido assessore decaduto. Intorno- a lui i giochi di potere e gli intrallazzi di un gruppo di amministratori di vari partiti. I personaggi sono inventati, ma i lettori sc3prìranno, soprattutto nel primo capitolo, chiare allusioni a un recente scandalo ligure che ha coinvolto noti esponenti politici locali. Ogni capitolo è dedicato a un personaggio, Lingua ricorre a lunghi soliloqui, a scambi di lettere, tutto poi si riallaccia alia fine. Una grande città del Nord dopo il 15 giugno fa da sfondo al disastro morale ed economico di un assessore cui non resta che vivere nei ricordi degli anni del suo potere e cercare una nuova esisten_ za nell'esilio. Lingua segue lo sconcertante «Assessore di denari» avido e pasticcione nelle sue imprèse: "« spallone » di lusso, agente segreto finanziario, amico di amministratori occulti, preti e cappuccini missionari, imprenditori edili. L'ex amministratore e polìtico passa dalla Svizzera all'Australia. Ritroverà ancora il successo, mai più la felicità. Non riuscirà nemmeno a conquistare il «grande amore» e a caphe la straordinaria ragazza che lo ha ingannato e salvato.

Persone citate: Lingua, Paolo Lingua, Rusconi

Luoghi citati: Australia, Bordighera, Milano, Svizzera