opere locali

opere locali re di storia della letteratura italiana, moderna e contemporanea nella Facoltà di Magistero dell'Università di Trieste, e di Grisancich, impiegato di una compagnia di assicurazioni, è proprio questo: una carellata esplicativa di 48 autori dal 1875 ad oggi, dai più conosciuti (Anita Fittemi, Virgilio Giotti, Guido Sambo, Giulio Piazza) ai validi dilettanti delle ultime generazioni. Il libro è completato da un utile glossario e dalle note biografiche sugli autori. conda, con pregi e difetti, piccole gioie e grandi problemi. Non si tratta di un romanzo né di racconti, ma di un insieme di quadretti collegati fra loro così da formare una storia di uomini e campi, sentimenti e natura. Nelle vicende e nei personaggi, nelle questioni politiche e nelle scene di vita contadina (particolareggiate sono le descrizioni di attività agricole), si esprime tutto l'affetto dell'autore per il suo mondo. Lo stile è semplice e senza pretese, ma la lettura è spesso faticosa per una punteggiatura insolita e sorprendente: non si capisce bene se sia voluta o se dipenda da errori di stampa. (p. d.'g.ì Umberto Saba scrìveva della 'scontrosa grazia' di Trieste, città ruvida in superficie, difficile da compenetrare nonostante l'apertura della sua vocazione mitteleuropea. Il senso della chiusura e delle punte di riccio traspare, ed è forse logico, anche dall'uso del vernacolo che hanno fatto i poeti giuliani. Strano destino quello del dialetto triestino: assurto a dignità di linguaggio nella seconda metà dell'Ottocento, compie in fretta i primi passi, bruciando le tappe delle esperienze letterarie di altre parlate regionali, per piombare quindi in un ghetto appena sfiorato dal clima culturale del Novecento. Per anni oscilla fra rimpianti autonomisti e mitologie nazionalistiche, affonda le radici nella borghesia irridentista, decreta l'ostracismo alle parole di derivazione slava e tedesca. Poi, lentamente, riesce a scrollarsi di dosso il suo gretto municipalismo per svelare le pieghe più intime, e veritiere, della letteratura triestina. Il merito di questa antologia curata da Damiani, professo¬ (m. n.) Toscano settantaduenne, maestro elementare in pensione, fino ad oggi amministratore pubblico del Comune di Pisa e della Provincia, Menotti ^Bennati aveva dedicato già nel 71 al mondo contadino della Maremma un altro libro, / Braccianti. Cresciuti in mezzo ad avvenimenti storici e politici .di grande portata (dalla prima guerra mondiale alla marcia su Roma), i giovani di Montepescali, in provincia di Grosseto, guidano lo svolgimento del libro senza esserne protagonisti: vero protagonista è invece l'ambiente che li cir¬ (p. d. g.) Veterani del giornalismo umoristico (cominciarono nel '45 con il settimanale Caleidoscopio), attivi con successo a teatro e alla radio. Lino Carpinteri e Mariano Faraguna, ambedue redattori de Il Piccolo di Trieste, hanno rivelato ormai da diversi anni una singolare vena poetica con una riuscita serie di libri dia¬ lettali, ingentiliti dalla presenza di interposte cartoline dell'epoca in facsimile, che descrivono con sarcastiche tinte di rosa « i bei tempi che furono », quando Trieste era dominata dall'Austria. « Leggere questi libri - scriveva nella prefazione Giovanni Comrsso - è come penetrare in un mondo sepolto che conservi tra i detriti della polvere molte cose intatte così da sentire- nell'aria l'atmosfera soffocante della contemporaneità ». Noi delle vecchie province è giunto alla quarta edizione, Prima delia Prima Guerra alla sesta, sulla scia dei consensi ottenuti dalle altre tre opere degli autori, V Austria era un Paese ordinato, Serbidiola e Maldobrie (un vecchio vocabolo riscoperto che vuol dire ribalderie). I personaggi bizzarri di Carpinteri e Faraguna fanno pensare alle schermaglie psicoanalitiche di Svevo, gli aneddoti appartengono all'umorismo ebraico tipico di Saba. Tutti comunque celano una vocazione europea, anche se rispecchiano con nostalgia il tentativo di avvicinare la cultura triestina alla non dimenticata tradizione asburgica. Scavando nel costume di un' epoca scoparsa, i due autori evocano un rimpianto che vuol essere una lezione, tanto più garbata perché condotta sul filo della risata e dello sberleffo. opere locali Roberto Damiani a Claudio Griaancfch (a cura di) POESIA DIALETTALE TRIESTINA Edizioni Italo Svevo, Trieste, 225 pagine, al». Menotti Bennati I BIFOLCHI Centro per ia diffusione del libro nell»: regione toscana, Pisa, 211 pagine, 3.000 lire. Carpinteri e Faraguna NOI DELLE VECCHIE PROVINCE PRIMA DELLA PRIMA GUERRA La Cittadella, Trieste, 258 e 237 pagine, s.i.p.