La psicoanalisi, tra Freud e Jung di Augusto Romano

La psicoanalisi, tra Freud e Jung La psicoanalisi, tra Freud e Jung Charles Baudouin DALL'ISTINTO ALLO SPIRITO Franco Angeli, Milano, 342 pagine, 8.600 lire. Poco noto in Italia, benché alcuni suoi libri siano stati tradotti già vent'anni fa, Charles Baudouin, svizzero di adozione (era nato a Nancy nel 1893 ma insegnò lungamente nell'università di Ginevra), è una figura di spicco di quella psicanalisi "umanistica" che non perde mai di vista l'impegno in qualche modo religioso della psicoterapia ed è aliena sia dai sofisticati e spesso vuoti tecnicismi sia delle ubriacature ideologiche che rendono sommamente indigesta la corrente letteratura psicanalitica. Ne fa fede questo "manuale di psicanalisi* nel quale Baudouin ha raccolto i frutti di una lunga esperienza pratica e di una mai interrotta meditazione sul valore e sui fondamenti della psicoterapia. I pregi del volume sono evidenti. Anzitutto, la chiarezza: Baudouin è scrittore assai fine, ricco di risonanze personali ma sempre attento alla forma, mai o quasi mai gergale. Poi, l'assenza di fanatismo. Questo libro, che non è scritto "contro" nessuno, si nutre di Una robusta vocazione ecumenica ed in questo consiste la sua originalità. Il filo rosso che lo percorre e ne evidenzia la compattezza è il ineditato tentativo di conciliare le due maggiori conenti analitiche, quella freudiana e quella junghiana. Operazione scomoda e ambiziosa, che si presta alle accuse di eclettismo ma che è fondata - altro* pregio non secondario del vo¬ lume - su una conoscenza di prima mano, perfettamente assimilata, delle opere di Freud, di lung e dei loro continuatori. Baudouin si rende conto che tale conciliazione è impossibile sul piano teorico, molte ed essenziali essendo le differenze tra i due approcci alla psiche inconscia; sa però al tempo stesso che, sul piano pratico, la disponibilità ai strumenti diversi e differenziati è condizione fondamentale per rispondere efficacemente alle domande che la situazione di ciascun paziente pone al terapeuta. Si impegna allora in una raffinata giustapposizione di concetti e di tecniche delineando una sorta di pellegrinaggio all'interno della psicoterapia, che va dalla riduzione squisitamente freudiana dei complessi sessuali all' avvio del 'processo di individuazione" secondo la impostazione junghiana. Il libro va perciò letto in questa chiave pragmatica ed a questo livello può essere utilmente adoperato dallo psicoterapeuta che non abbia deciso di difendersi dall'angoscia con la corazza del conformismo e della fedeltà di scuota. Quanto al lettore comune, ne trarrà utilissimi spunti per ridimensionare le suggestioni di un freudismo banalizzato e divenuto acritico oggetto di consumo. Sarà costretto a meditare su di una tipica e fondamentale unilateralità dell'insegnamento freudiano: che tutto debba essere interpretato simbolicamente, eccetto la sessualità. Per converso, potrà cominciare a familiarizzarsi con la funzione creativa attribuita all'inconscio da Jung e con quel dialogo ininterrotto tra l'io e le immagini interiori in cui consiste tanta parte dell'analisi junghiana. Augusto Romano

Persone citate: Baudouin, Charles Baudouin, Franco Angeli, Freud, Jung, Jung Charles Baudouin

Luoghi citati: Ginevra, Italia, Milano