Il poeta e l'uomo

Il poeta e l'uomo Il poeta e l'uomo A qualcuno sembreranno troppo'esigue, semplici e persino elementari le spiegazioni che Alberti dà del suo poetare in queste memorie. Proviamo quindi a dimensionarle in altro modo, enuncleandole in forme archetipiche o in motivi centrali. Anche al di là delle vicende biografiche, esclusive di Alberti uomo. A) "Il simbolo, del distacco" - Un treno conduce lontano dal mare di Cadice un ragazzo dalla sensibilità acuta e precoce. Il primo distacco si è compiuto. Ciò che si allontana senza scampo dal suo cuore è un'infanzia trascorsa sulle rive dell'oceano, con negli occhi i colori del mare, dei pini marini, delle ginestre, delle barche vicine e remote, e il bianco della calce e delle saline, e il biondo morbido delle dune arruffate. Vocazione poetica e vocazione lirica s'incontrano per la prima volta in quel paesaggio, ih quel luogo più volte deputato, e si diramano di là per mille rami. Nasce così — e Alberti ce lo racconta come un evento naturale e spontaneo, quasi inevitabile — il suo "Marinaio a terra*. Il destino del poeta è segnato : perché quel simbolo di distacco e quella specie di ossimoro ideale (marinaio a terra) si dipanerà in una lunga serie di separazioni (o dalla famiglia di radicata e muffita tradizione cattolica, o in corsa dietro l'immagine d'una amante inseguita tra mari e monti, o alla ricerca della labile visione della ragazza prigioniera tra le pareti di una casa diruta, o nell'ossessione melanconica di angeli caduti da un impossibile paradiso qui sulla dura terra, ecc.) fino alla separazione più grande: quella dell'esilio, cantata nei "Ritorni della vita lontana". B) "Il poeta nella strada" - Altro simbolo cruciale. "Poeta nella strada" non è soltanto — per quanto importante e decisivo — il titolo d'una raccolta di versi che fece di Alberti uno dei primi poeti civili del nostro tempo e il primo poeta della resistenza europea, non designa soltanto il poeta delle manifestazioni studentesche e operaie contro la monarchia e a favore d'una vagheggiata e pur reale repubblica, il cantore della guerra civile e delle lotte internazionali degli Anni '30 e '40, ma anche colui che raccoglie dalla tradizione popolare ispanica modi e lingua per rivolgersi a un lettore non più aristocratico ed elitario, ristretto e privilegiato, uniforme e consueto, ma composito e vasto quale quello di Cervantes e di Lupe. Poeta nella strada è anche di più: quello che accoglie tutte le risonanze delle principali trasformazioni avvenute nel nostro secolo: dalla rivoluzione, di ottobre in Russia alla rivoluzione del cinema muto e sonoro, dalla rivoluzione surrealista a quella dei manifesti, dei messaggi figurati e delle parole d'ordine politiche e pubblicitarie, C) "La generazione" - Alcune fortunate condizioni sembrano congiungersi nella formazione di Alberti poeta: una robusta ispirazione paesaggistica e pittorica, una feconda sequela di esperienze personali e collettive, ecc. Ma la condizione più rara e importante può essere considerata quella di essere vissuto all'ombra di due grandi maestri, Juan Ramon Jiménez e Antonio Machado — Tra loro diversissimi — e in stretta comunanza di vita e di poesia, con Federico Garcia Lorca, Luis Cernutila, Gerardo Diego, Vicente Aleixandre, Jorge Guillèn, Pedro Salinas, Emilio Prados e Manuel Altolaguirre. Nonché accanto a Salvador Dati prima epoca e accanto a Luis Bunuel. Generazione non è solo compresenza, ma è anche dibattito, concorrenza e dialettica vitale. E, anche qui, distacco. D) "Tra Gii Vicente e Cangerà" - Gii Vicente è la limpidezza, la schiettezza, il verso lineare e dolce: quasi un suono del cuore più semplice e più puro. Ma è Gongora, maestro dei labirinti della lingua, colui che insegna ad Alberti come ai* suoi compagni di generazione, il senso dell'insoddisfazione, dell'instabilità, dell'ambiguità, della continua e incessante ricerca. Ogni libro di Alberti (è lui stesso che ce lo confessa) nasce prima da un'idea netta, da un nucleo preciso, da un titolo delimitante, e poi si diparte verso lignota avventura delle combinazioni, dei motivi ricorrenti, del ritornelli ossessivi e delle varianti, come l'arte combinatoria di Gongora gli ha indicato. Dario Puccini

Luoghi citati: Russia