Parlano i rappresentanti

Parlano i rappresentanti Parlano i rappresentanti Ci sono anche loro: i rappresentanti, gli 'agenti editoriali", girano di scuola in scuola a proporre agli insegnanti i testi da adottare. Sono oltre 20 mila, li raggruppa t'ÀNARPE, l'Associazione Nazionale Agenti Rappresentanti Propagandisti Editoriali. Dice il vicepresidente, Emilio Belforti: « L'agente non ha uno stipendio fisso, il guadagno proviene dalla percentuale sulla vendita, di media il 10 per cento. Il nostro contratto, inoltre, non prevede alcun istituto previdenziale. Cerchiamo di ottenere il contratto dei lavoratori del commercio ». Si critica la tròppo vasta produzione di testi scolastici a scapito (come affermano) della qualità. Dice il presidente dell'ANARPE; ' Guglielmo Stratta: « Gli editori americani prima di pubblicare i loro testi riuniscono la rete commerciale per saggiare le possibilità del mercato. Da noi, invece, non c'è alcuna programmazione: questa, a nostro avviso, non dovrebbe essere solo a livello individuale ma anche di associazione editori ». Perplessità anche per lo spreco cui sarebbero obbligati, distribuendo gratuitamente sino al 15-20 per cento della tiratura dei testi in copie saggio. Il loro lavoro, affermano,'sarebbe più facile se si giungesse a un accordo che limitasse il dispendio, diminuendo insieme il prezzo di copertina. Come molti librai, anche i rappresentanti chiedono V istituzione del buono-libro, già adottato inalcune regioni: gli studenti hanno cioè un tagliando che permette toro di ritirare i testi dal libraio che, a sua volta, è rimborsato dalla Regione. Polemiche, naturalmente, contro il "prestito d'uso' che, si afferma, « toglie a parecchie famiglie i soli libri che entrano in casa ». a. r.

Persone citate: Emilio Belforti, Guglielmo Stratta