Saitta difende la "sua" storia
Saitta difende la "sua" storia (7na lettera dell'autore a Tuttolibri ( Signor Direttore, i servizi TL/speciale scuola m'inducono a chiederLe cortese ospitalità per una notizia che, andando ben al di là della mia modesta persona e della mia opera, investe un problema di estrema delicatezza e di fondamentale importanza per la bontà - se così posso esprimermi - del "manufatto" scolastico e per il principio della libertà del pensiero. Da più di vent'anni molti giovani dei nostri licei si sono formati, nello studio della storia, anche sul mio libro di testò; II cammino umano edito da La Nuova Italia di Firenze. Quanto à me, sono tanto orgoglioso di ciò quanto fermamente convinto che un'opera destinata alla scuola impone all' autore l'obbligo di esprimersi con chiarezza, con nettezza e senza compromessi o infingimenti: salvo il diritto dell'editore di rinunziare all'opera se non la ritiene degna della sua tradizione culturale-editoriale, salvo l'ancor più fondamentale diritto della scuola di respingere e rifiutare, cioè non adottare, l'opera in questione per la sua insufficienza didattica o per il suo intrinseco contenuto. Quel che non è lecito è che l'editore si arroghi il diritto di sostituirsi all'autore, modificando il testo ricevuto e intro¬ Saitta difende la "sua" storia ducendo altre parole, altre nozioni, altre valutazioni, e pubblichi tale nuova redazione sotto il nome dell'autore, che dell'avvenuta manipolazione non sa nulla. Ecco, signor Direttore, quanto è capitato alle ottanta pagine di aggiornamento da me introdotte nel voi. Ili de // cammino umano, portando la narrazione dei fatti sino al 1975, elezioni del 15 giugno comprese. Ben undici volte, in quelle pagine, il mio pensiero è stato modificato, storpiato, stravolto e ogni volta in punti politi- camente e ideologicamente delicati é qualificanti. Mi sia consentito dare qui solo qualche esemplificazione. A p. 666 avevo scritto: « Ancora più grave la recrudescenza delle attività extralegali e terroristiche di gruppi neofascisti e neonazisti e il convergente clima anarcoide-terroristico sviluppatosi in. Italia al seguito di un fenomeno di portata mondiale quale 'la contestazione' » ; ma, nel volume stampato, ecco il. 'convergente" divenire 'conseguente'] A p. 668 il mio più o meno anonimo censore, dopo essersi permesse numerose "licenze" nelle parole da me usate per esporre i risultati elettorali del 15 giugno 1975, non deve essere rimasto soddisfatto del mio accenno alle prospettive aperte da tali risultati e avendo io scritto, a proposito di un'ipotetica nuòva esperienza di centrosinistra: « il che agli osservatori sembra di difficile attuazione, a meno che non intervengano nuove elezioni anticipate, del resto a tal fine di incerto risultato », ecco trasformare l'ultimo inciso in un tassativo « comunque di incerto risultato ». E ancora (ripeto: l'elenco non è esaustivo ma solo esemplificativo): a p. 704 parlando di La Malfa e del. là "politica dei redditi" ho scritto: «perché questa sia una cosa.seria e non una semplice formula, si richiede un ridimensionamento dell'eccessiva pressione fiscale e dell'intoccabilità di qualsivoglia privilegiò sindacaleecco però la redazione pubblicata: « perché questa sia una cosa seria e non unaisemplice formula, si richìedhun ridimensionaménto dell'eccessiva pressione fiscale e una maggiore elasticità delle richieste sindacali». Su quéste e su altre modifiche si pronunzierà il Tribunale di Firenze, al quale mi sono rivolto per tutelare la mia dignità di cittadino e la mia serietà di studioso: altra via non mi è stata data, avendo l'editore risposto alla mia protesta rivendicando il suo diritto di «salvare la propria'dignità politica nei confronti del pubblico ». Ma, nelle more del giudizio, mi sembra esigenza non semplicemente personale e privata il richiamare l'attenzione dei lettori delle pagine dedicate da Tuttolibri alie opere scolastiche sulla disavventura capitata al mio testo. Armando Saitta professore ordinario di storia moderna all'Università di Roma
Persone citate: Armando Saitta, La Malfa, Saitta
Luoghi citati: Firenze, Italia, Roma, Tuttolibri
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