FANTASCIENZA

FANTASCIENZA FANTASCIENZA Il 1976. si presenta come un anno fortunato per i lettori della fantascienza più impegnata. In Francia la "Quinzaine littéraire' ha dedicato un suo numero speciale alla SF sostenendovi che la fantascienza è morta come genere specializzato e che dalle sue ceneri sta nascendo la "speculative fiction", una vera e_ propria tendenza letteraria nuova e altamente stimolante. __' In Italia forse non può essere ancora fatta un'affermazione tanto categòrica, ma l'uscita di "Stélle e stellette", un grande album di fantascienza firmato da Umberto Eco (Editore Quadragono), è una delle tante dimostrazioni di una tendenza precisa. Un autorevole quotidiano di Milano, analizzando i dati forniti dai maggiori editori italiani ha calcolato che gli appassionati di SF nel nostro Paese sono più di 400.000, per la maggior parte maschi, di ceto medio: il 60% è di età inferiore ai 30 anni. Si tratta di un mercato di tutto rispetto in un Paese dove più del 60% degli abitanti ha smesso di leggere quando ha lasciato . i banchi della scuola. Un mercato che, in termini di redditività, spiega abbondantemente il rifiorire di questo tipo, di letteratura. Il panorama editoriale è vastissimo e va dalla piccola casa torinese MEB, ai giganti Mondadori, Longanesi e Garzanti. Conta case medie, ma altamente specializzate come la Nord di Milano, Moizzi, Fanucci ed altri. La produzione è intensa e in gran parte sofisticata. La MEB, mantenendo fede alle promesse fatte con la pubblicazione di "Creature della Luce e delle tenebre? di Roger Zelazny, con cui iniziò la sua collana TSaga* curata da Franco Bosco, ha edito "Onnivora" di Piers Anthony (258 pagine, 3.000 lire), un nuovo scrittore anglo-americano appartenente alla corrente letteraria che iniziò con Dik, e autore di quel "Grande cerchio" che vinse il premio di 'Magazine of Fantasy and S.F." per il miglior romanzo di fantascienza. "Onnivora" è un romanzo affascinante che narra l'avventura di Subbie, un agente dotato di eccezionali capacità collegato ad un computer al quale la Terra, ormai sovraffollata, ha delegato la risoluzione del problema della criminalità. L' andamento da "giallo spaziale", che ci obbliga a non dare maggiori particolari sulla trama, non impedisce all'autore di fornire pagine, molto dolci come quelle della fuga di Aquilon, Veg e Cai inseguiti dalla mitica onnivora. Ancora incerta nei suoi primi passi (decisamente mediocri le copertine che richiamano alla mente i moduli della SF più tradizionale), la "Saga*-ha ambizioni per il futuro e preannuncia tra le prossime opere 'Genius loci', l'importante romanzo di Clark Ashton Smith, uno dei grandi maestri della fantasia arcana. La casa più specializzata in fantascienza, la Nord, ha edito 'Paese d'ottobre" (molti lo attendevano con il titolo di 'Cronache terrestri*), opera di Ray Bradbury che fa da contraltare a 'Cronache marziane', da molti considerato il capola¬ voro in assoluto del grande scrittore americano. "// paese d'ottobre' viene d'autorità compreso nel panorama della fantascienza per il nome^ dell'autore, ma, a rigor di logica, deve essere classificato come un'opera letteraria difficilmente collocabile. Si tratta di una serie di bozzetti affogati nell'atmosfera autunnale, nella quiete. delle apparenze comuni interrotta di volta in volta dall'avvenimento in-" consueto che apre squarci di realtà misteriose sulla grande oleografia della provincia americana. Sempre della Nord e quasi contemporaneamente a "// paese d'ottobre" sono usciti 'La strada delle stélle' di L. Niven e J. Pournelle e 'Ricerca nel cosmo' di David Geffold (484 pagine, 5.000 lire il primo; 169 pagine e 2.000 lire il secondo), che di colpo ci ripiombano nel modulo vecchio e sorpassato della "space operai. Difficile capire la scelta editoriale di questi due romanzi che dicono poco di nuovo. 'La strada delle stelle' è un'opera monumentale che racconta in quasi cinquecento pagine il contatto( con ima razza aliena con costumi biologico-sociali -che la conducono inevitabilmente alla guerra ciclica. L'intera storia, nella quale compaiono addirittura eroi della marina spaziale e intrepide fanciulle, poteva essere ' narrata agevolmente in 100 pagine, e sarebbe risultata ugualmente noiosa. 'Ricer¬ ca nel cosmo' è un romanzo tradizionale in cui l'invenzione scenica è costituita da una astronave "totale", una macchina perfetta che è la vera protagonista tecnologica dell'avventura. L'editore Fanucci ha inaugurato il 76 con tre romanzi di impostazione diversa: "Stasi interrotta" di Larry Niven (209 pagine, 2500 lire), 'Si sveglia il dio di pie* tra' di Philip J. Fàrmer (239 pagine, 320Olire) e "Vólo di drago'1 di' Anne '-McCaffrey (283 pagine, 3.500 lire). Il primo romanzo, "Stasi interrotta', è la solita opera mediocre e scontata di Niven che ricalca i temi tradizionali della SF di vent' anni fa: vi è un mostro spaziale cattivissimo ed un antagonista umano telepate che alla fine sistema tutto. Diverso il discorso per gli altri due: la storia "del "dio di pietra" è l'avventura affascinante ed estremamente poetica di un uomo che, pietrificato ai nostri giorni, vive nei millenni come statua e viene adorato sino a che si risveglia in un'era così remota che ha perso la traccia dell'uomo. La Terra è stata ereditata da altri animali raziocinanti e parlanti, altre entità. Il suo procedere di divinità-vivente (ma è una divinità di serie b) in un mondo nuovo, con nuovi compagni e nuove compagne .di via è entusiasmante. Bellissime le pagine delle avventure del dio di pietra" sull'albero-dio, una creatura arborea immensa che è la nuova vera divinità del pianeta. Tra i molti interrogativi stimolanti Philip Farmer riesce a proporne uno del tutto nuovo: vi prendereste per amante una. pantera? "Volo di drago' appartiene al genere della fantascienza mitologica, ma, a differenza di Howard che pone i suoi eroi in un improponibile medioevo magico, la McCaffrey ci offre in sostituzione " dèi rappòrto cavaliere-cavallo, quello cavaliere-drago. Sono i draghi, intelligenti e telepati, i veri protagonisti di questo romanzo che fa parte della trilogia dei 'Dragonieri di Pem". » Sul fronte della ambigua relazione tra l'uomo "e gli elaboratori elettronici, che è uno dèi grandi temi della SF moderna,. "La màcchina di D.T.O." di David Gerrold (editore Moizzi, 225 pagine, 3.000'lire) offre una soluzione nuova £ stimolante. Il romanzo (assai diffìcile, ma consigliabile a tutti i lettori che amano la fantascienza più "nobile") è un esame psicanalitico condotta da un tecnico su un calcolatore elettrònico "alienato". Ti ritmo dèi: racconto è dato dal dialogo incessante tra l'uomo e la macchina e dalla trasformazione della personalità di quest'ultima che a poco a poco risolve il suo problema esistenziale. Segnaliamo ancora, nelle collane periodiche, 'La città dèlie illusioni' di Ursula K. Le Guin (Pocket fantascienza'Longanesi, 207 pagine, 1.C00 lire), romanzo dólcissimo e malinconico di questa nuova stella della SF che corM'ormar"celèbre "La mano sinistra delle tenebre*. riuscì a : vincere contemporaneamente i premi Hugo e Nebula. Ed ancora tra i periodici, un inedito di Sheckley, pubblicato a sorpresa nella collezione Urania di Mondadori: 'Opzioni* (141 pagine, 600 lire), opera surreale divertentissima della quale è virtualmente impossibile fornire la trama. Basterà dire che si tratta delle avventure di un astronauta in panne il quale, rivoltosi al magazzino ricambi d'una scassatissima organizzazione di soccorso, si trova su un pianeta ostile in compagnia di un robot pazzo che era stato programmato per affrontare uh pianeta tutto diverso. Bruno Faussone

Luoghi citati: Francia, Italia, Milano