sociologia

sociologia sociologia G. Lukàcs SCRITTI DI SOCIOLOGIA DELLA LETTERATURA Mondadori, Milano, Collana GII Oscar Studio, 404 pagine, 3.000 lire. (fdippo barbano) Questa scelta antologica, già apparsa a cura di P. Ludz per i tipi di Sugar nel 1964,-attraversa i più significativi periodi della produzione lukacsiana, a partire dal 1907-1912: l'importante lavoro L'anima e le forme è del 1911; e quindi dal 1914 al 1926; nel 1933 Lukàcs rivedrà le sue stesse posizioni espresse nella Teoria del romanzo ; da un quarto e un quinto periodo si arriva così al 1956, quando ci fu una presa di posizione lukacsiana contro- lo scritto: Problemi economici del socialismo netl'URSS di Stalin. In questa nuova, edizione, della premessa di P. Ludz è stata omessa tutta la seconda parte. Ad ogni modo, per « sociologia della letteratura » si intende qui .una sociologia che analizza le relazioni funzionali tra la letteratura e i processi economico-sociali e politico-sociali nel quadro della filosofia marxista della storia. L'antologia si divide in due parti: la prima dei presupposti teorici, la seconda delle interpretazioni storicosociologiche. Anche nei periodi di decadenza vi sono tentativi di derivare la letteratura dalla vita della società. Allora nella critica ha libero sfogo l'azione di falsificazione e di deformazione della realtà. Ma ciò avviene quando la scienza sociale è diventata sociologia « volgare ».. La sociologia « volgare » tratta i fenomeni letterari in modo generica mente formalistico e meramente estetico, usando astrazioni formali e generalizzazioni schematiche. Lukàcs non ci nasconde che anche un « realismo » deteriore può peccare di schematismo. A proposito di Terre dissodate di Sciolochov, nel saggio che chiude l'antologia, viene descritta da Lukàcs la seguente situazione narrativa: in una fabbrica non tutto va bene come dovrebbe; la direzione e la cellula non riescono a sventare i complotti dei nemici; ma ecco che arrivano i delegati della commissione di controllo, i nemici vengono smascherati e tutto torna al suo posto. Ciò non è una forma di « lieto fine » borghese, ma è lo schematismo contro cui cozza la vera arte, per esempio quella di Sciolochov. G. Tumaturi MARGINALITÀ E CLASSI SOCIALI Savelli, Roma, Materiali per una nuova scienza sociale, 224 pagine, 3.500 lire. (f. b.) Gabriella Turnaturi, della quale ricordiamo un buon lavoro sulle classi sociali nel meridione, con questa raccolta di saggi teorici che si diffondono sul caso dell'America Latina offre un efficace strumento per Io studio dei rapporti tra sviluppo economico e classi sociali, con particolare riferimento alle situa¬ zioni di marginalità. La nozione di marginalità viene cercata in quegli autori che muovono dal presupposto marxiano della totalità. Apre, ciò malgrado, la galleria dei contributi quello esemplare e paradigmatico di G. Germani, che si occupa del Concetto descrittivo ed esplicativo di marginalità come categoria della sociologia della modernizzazione, e dal punto di vista di talune situazioni dicotomiche classiche come: sviluppo-sottosviluppo, urbano - rurale, centro - penuria, moderno-marginale. J. Nun, M. Murmis. e J. Marni deducono la loro nozione di marginalità marxianamente. L'accumulazione capitalistica produce costantemente una popolazióne operaia residua o eccedente. Partendo dalla considerazione di un esercito di riserva « eccessivo » come funzione di un mercato del lavoro eccedente, si arriva ad una nozione di marginalità come situazione collegata, ma non subordinata, a quelle di povertà, miseria e simili. Su marginalità e mercato del lavoro intervengono: A. Quijano, C. Lessa, A. Cordova. Su marginalità e partecipazione S. Stavenhagen, T. Vasconi e F. H. Cardoso, il quale ultimo pone i processi di marginalizzazione in relazione alla popolazione e alla produzione. Alle divergenze teoriche corrispondono molte incertezze pratiche: in che misura le masse marginali costituiscono un potenziale di forte mobilitazione contro il sistema globale? Come si può arrivare ad un'organizzazione politica delle forze marginali? Con quali rapporti con le preesistenti organizzazioni sociali? Implicati in questi interrogativi sono il concetto di partecipazione, e le condizioni strutturali e culturali secondo le quali le masse marginali diventano forze capaci di partecipazione.

Persone citate: Collana, Cordova, F. H. Cardoso, Gabriella Turnaturi, Stalin, Sugar, Terre, Vasconi

Luoghi citati: America Latina, Milano, Roma