storia

storia storia Autori Vari IL DOPOGUERRA ITALIANO 1949-1948. Guida bibliografica Feltrinelli, Milano, 181 pagine, 1.400 lire. (g.m.) Nove saggi di studiosi italiani compongono questa preziosa guida bibliografica, che giustamente viene suggerita tanto agli insegnanti che agli studenti, incentrata sul nostro dopoguerra, fra la Liberazione e la nascita del Fronte Popolare: dal 1945 al 1948 corrono infatti gli anni della ricostruzione in cui, corse dice il curatore, si definiscono i connotati del regime repubblicano, l'esatta fisionomia dei partiti politici e i loro legami con la realtà sociale e con lo Stato, gli equilibri e i rapporti di forza tra le classi e, infine, la collocazione del nostro Paese nel contesto internazionale. Il primo saggio, di Nicola Gallerano, traccia i confini del tema generale inquadrando l'Italia postbellica fra la egemonia americana e il dilagare non solo ideologico del comunismo sovietico in Europa. Seguono quelli sui partiti politici (Luigi Ganapini), i problemi politico-istituzionali (Marcello Flores), le linee della ricostruzione (Gianpasquale Santomassimo), la ricostruzione e il disegno capitalistico (Mariuccia Salvati), il sindacato (Claudio Della valle), gli aspetti del problema del Mezzogiorno (Paolo De Marco), le lotte sociali nell'Italia settentrionale (Claudio Dellavalle), la questione agraria e le lotte contadine (Gianfranco Bertelo, Roberto Curti, Libertario Guerrini). In sostanza questi saggi, che originariamente costituivano la relazione introduttiva ad un seminario di studi indetto nel 1974 dall'Istituto nazionale per la Storia del movimento di liberazione in Italia, indicano le linee poli-' tico-sociali del nostro Paese all'indomani del fascismo, e prospettano i termini di un più maturo confronto tra il livello dello scontro sociale e gli sbocchi politici successivamente prevalsi. Luciano Zani ITALIA LIBERA. Il primo movimento antifascista clandestino 1923-1925 Laterza, Bari, 185 pagine, 4.000 lire. (g.m.) Un anno dopo la conquista del potere, l'8 dicembre 1923, Mussolini telegrafava con precedenza assoluta al prefetto di Genova: « Risultami che colonnello Rossetti manda in giro emis¬ sari per costituire partito della libertà. Voglia intensificare vigilanza predetto signore perché egli ormai abusa longamità governo fascista». Attorno alraffondatore della « Viribus Unitis » era sorto, infatti, un movimento denominato « Italia Libera »: i suoi componenti, tutti molto vicini al partito repubblicano quali Schiavetti, Macrelli, Pacciardi, Facchinetti, il figlio di Cesare Battisti, Luigi, e lo stesso Rossetti (ma non mancavano altri di diversa estrazione politica, Piero Calamandrei e Nello Traquandi, ad esempio) provenivano dalla scissione dell'Associazione nazionale dei combattenti, i cui capi avevano assunto una posizione nettamente filofascista. Come appare da questo àcuto e documentato saggio di Luciano Zani, « Italia Libera » fu il movimento che, prima di qualsiasi altra forma politica, comprese l'impossibilità di condizionare il fascismo nei limiti costituzionali, e sentì l'esigenza di una opposizione rigida, vigorosa, capace addirittura di armarsi e di giungere alla lotta aperta contro la dittatura. Anche se la vita di « Italia Libera » fu breve, perché durò dalla vigilia del delitto Matteotti all'Aventino, finché non venne spazzata via dall'ondata .repressiva delle leggi del 3 gennaio 1925, la sua opposizione, più morale che politica, rimase come un patrimonio che venne raccolto nel 1929 da « Giustizia e Libertà » dei Rosselli e portato avanti, più tardi ancora, col partito d'azione nella lotta di Resistenza. Non è un caso, infatti, che il grido di «Viva l'Italia libera ! », risuonato per la prima volta nel giugno 1923 durante un discorso di Mussolini a Roma, venisse lanciato ventini anni più tardi, a Torino, dagli uomini del Comitato Militare piemontese fucilati dai nazifascisti, dopo un processo-farsa, al poligono del Martinetto.