Le battute di Boulez musicista irriverente

Le battute di Boulez musicista irriverente Le battute di Boulez musicista irriverente Londra, febbraio Pierre Boulez è uno di quei pochi musicisti che scrivono bene. 1 suoi rari articoli, difficili, ma ottimamente scritti. I commenti alle proprie composizioni, ai programmi dei concerti da lui diretti, ai suoi dischi peccano di quelV intellettualismo a tutti-i-costi di marca mediterranea, ma non ti si può certo criticare per mancanza di doti letterarie. Polemico a oltranza, Boulez è anche temuto, detestato o follemente amato. Brillantissimo nella conversazione, culturalmente ferrato in tutti i campi, guest' uomo che ha appena passato la cinquantina è oggi sulla cresta dell'onda. Forse più a Londra che non a New York dove per un anno ancora è direttore stabile della New York Philarmonic Orchestra (Léonard Bernstein e lui non possono stare nella stessa camera). In Inghilterra, dove Boulez ha lavorato per 4 anni con la Bbc Symphony Orchestra, stanno per uscire due libri su di lui. Uno, appena pubblicato in Francia dalle Editions du Seuil si chiama Boulez par lui méme. Anche se «l'età mi ha insegnato a controllare le mie invettive», il suo pensiero continua a essere polemico nei confronti di autori contemporanei (sono noti' i suoi interventi contro Britten, Menotti ecc.), esecutori, e persino su Verdi: «Il Requiem è un capolavoro borghese, coincide con il concetto borghese di eroismo: Verdi è pieno di ctichées». L'altro volume sarà un « simposio » su Boulez, redatto da William Gloch, e conterrà i migliori saggi critici che sono stati scritti su quest' uomo difficile, ma così importante per la musica contemporanea. Direttore del nuovo instituto di ricerca acustica e musicale, l'Ircam a Parigi, quest'anno Boulez trionferà: a lui — un francese!! — è stata affidata l'esecuzione del Ring per il centenario a Bayreuth in quel sacrario di teutonicità. Uscirà in settembre «La valchiria di Hitler», un libro di David Pryce-Jones pubblicato dalla casa editrice Weidenfeld And Nicolson. La Valchiria del titolo è Unity Walkure Mitford, figlia di Lord Redesdale e sorella delle famose e bellissime: Nancy (scrittrice molto nota) Diana (moglie di Oswald Mosley, leader dei fascisti inglesi) Jessica (marxista, autrice), Deborah (moglie del duca di Devonshire). Naturalmente la potente famiglia ha cercato di ostacolare il libro e non ha certo aiutato l'autore nelle ricerche. Unity, bionda, alta, si innamorò di Hitler e passò la maggior parte della sua giovinezza in Germania e vicina al Ftihrer. Rimpatriata, accusata di alto tradimento, Unity cercò di uccidersi, nia rimase paralizzata. Morì in modo triste: la sua famiglia cercò di dimenticarla e di farla dimenticare. Invano. David Pryce-Jones (autore di una decina di libri, alcuni dei squali .pubblicati in Italia) ha cercato in archivi, ha parlato con persone in Inghilterra e in Germania (persino a Speer, il ministro di Hitler che naturalmente la conosceva bene) ed è riuscito a descrivere un mondo del quale pochissimo è stato detto. Prima del '38, cioè prima di Monaco, il mondo aristocratico britannico era affascinato da Hitler e una parte rimase nazista. Questo mondo — gente dai nomi risonanti — ancora esiste. «Vengono fuori dei lati inediti dell'Hitler intimo », mi dice Pryce-Jones. Hitler manteneva la giovane aristocrati¬ ca a Monaco dove le aveva comprato un appartamento. « Le carezzava i capelli biondi lunghi ariani, da Valchiria... Hitl ler era uno snob terribile e era adulato dalla totale attenzione di Unity: inoltre pensava che l'aristocrazia inglese contasse politicamente ». Ci sono anche inediti per noi particolarmente interessanti. Per esempio Unity descrive una serata tra amici. Siamo nel '37 e Hitler è appena tornato dall'incontro con Mussolini. Al quale fa il verso: «Bel canto: spaghetti», gli ospiti si rotolano sul tappeto dal gran ridere (anche Unity che si diverte moltissimo). Il senso dell'umorismo di Hitler non era molto sofisticato. Gala Servadio