il cinema di Gianni Rondolino

il cinema il cinema Col rinnovato interesse, soprattutto giovanile, per il cinema, anche l'editoria cinematografica italiana, sull'esempio di quella straniera, si è andata arricchendo di titoli, a diversi livelli, dal più superficiale e divulgativo al più concettoso e specialistico. Cosicché la situazione odierna può essere giudicata abbastanza positiva e non pochi libri recentemente pubblicati meritano almeno una segnalazione. Per comodità del lettore dividerò il panorama librario in tre grandi categorie: la teoria, la storia, la divulgazione; segnalando quelle opere che, per un verso o per l'altro, offrono motivi di interesse o di curiosità. Anche per la richiesta di testi teorici proveniente dall'Università, dopo l'ingresso del cinema come materia di insegnamento, c'è da dire che la categoria più ricca e valida è la prima. Ad esempio, sono stati opportunamente ristampati i due libri più importanti di Béla Balàzs (ESTETICA DEL CINEMA, Ed. Riuniti, L. 1.800; IL FILM. EVOLUZIONE ED ESSENZA DI UN'ARTE NUOVA, Ed. Einaudi, L. 3.200), che ancor oggi costituiscono un'utilissima e per certi versi indispensabile introduzione all'estetica cinematogràfica e ai problemi della creazione filmica. Così pure sono stati ripubblicati gli scritti di Carlo Lodovico Ragghianti sul cinema (ARTI DELLA VISIONE, volume I: CINEMA, Ed. Einaudi, L. 8.000), estremamente stimolanti e acuti, che bene si inseriscono in quella discussione sulla specificità del linguaggio cinematografico che la semiotica contemporanea ha sviluppato in varie direzioni. Si vedano in proposito i recenti libri di Christian Metz (LA SIGNIFICAZIONE NEL CINEMA, Ed. Bompiani, L. 5.000) e di Gianfranco Bettetini (PRODUZIONE DEL SENSO E MESSA IN SCENA. Ed. Bompiani, L. 3.500), che offrono non pochi spunti per un approfondimento del-: la questione. Sul versante della storia, ma con strettissime implicazioni di carattere teorico, sono usciti alcuni libri importanti, in particolare sul cinema sovietico degli anni 20 e sulle avanguardie cinematografiche. Basti citare la raccolta degli scritti di Dziga * Vertov (L'OCCHIO DELLA RIVOLUZIONE, a cura di P. Montani, Ed. Mazzotta, L. 3.800), quella di alcuni scritti di Ejzenstejn, dello stesso Vertov e del gruppo della FEKS (TEORIA DEL CINEMA RIVOLUZIONARIO, a cura di P. Bertetto, Feltrinelli, L. 4.000), cui è strettamente legato un altro libro che riesamina teoricamente i problemi dell'avanguardia e dell'arte rivoluzionaria (Paolo Bertetto, CINEMA FABBRICA AVANGUARDIA, Ed. Marsilio, L. 2.500). Ad essi va aggiunta la pubblicazione degli Atti d'un recente convegno su Ejzenstejn, uri volume che può essere considerato una vera e propria monografia a più voci sul grande regista (IL CINEMA DI S.M. EIZENSTEIN, a cura di P. Mechini e R. Salvatori, Guaraldi, L. 6.000). Alla storia del cinema italiano e ai suoi rapporti con la storia sociale e politica e col dibattito ideologico so¬ no dedicati due libri che, con scopi differenti, presentano materiali alquanto stimolanti. Si tratta dell'ANTOLOGIA DI CINEMA NUOVO 1952-1958, VOL. I: NEOREALISMO E VITA NAZIONALE di Guido Aristarco (Guaraldi, L. 28.000) e di CINEMA ITALIANO TRA LE DUE GUERRE di Gian Piero Brunetta (Mursia, L. 3500). Su un piano di lettura più scorrevole, ma non per questo meno vivace culturalmen-. te, si pone AL CINEMA di Alberto Moravia (Bompiani, L.. 3S00), che è la raccolta delle più significative recensioni cinematografiche pubblicate dallo scrittore sull' Espresso. Una lettura che è anche un riesame critico di circa dieci anni di storia del cinema. Di carattere eminentemente divulgativo vanno invece considerati i due grandi albi riccamente illustrati che i Fratelli Fabbri hanno pubblicato per gli <t appassionati » dei generi cinematografici: I FILM DI GUERRA di Tom Perlmutter (L. 7.900) e KOLOSSAL: IL FILM EPICO E LA SUA STORIA di lohn Cary e John Kobal (L. 7.900). Infine, per citare me stesso immodestamente, segnalo due libri miei che possono rientrare rispettivamente nelle categorie suddette: STORIA DEL CINEMA D'ANIMAZIONE (Ed. Einaudi, Lire 12.000) e il recentissimo CATALOGO BOLAFFI, DEL CINEMA ITALIANO 1966-1975 (Ed. Bolaffi, L. 15.000); un'autocitazione che è ovviamente altrettanto personale' e arbitraria delle precedeuti segnalazioni. Gianni Rondolino